Nella vostra vita di investitori, forse vi sarete già imbattuti nel fattore momentum o nella strategia momentum investing. In parole povere, questo termine indica l'idea che i titoli che hanno registrato una buona performance rispetto ai loro pari tenderanno a continuare a sovraperformare ancora per un po’, mentre quelli che hanno registrato una performance relativamente bassa tenderanno a continuare a sottoperformare.
L’evidenza empirica dimostra ampiamente che non si tratta di una teoria campata in aria. In un articolo del 2014 a firma del gestore di hedge fund Clifford Asness e dei suoi colleghi di AQR Capital Management, gli autori hanno stabilito che il premio di rendimento del fattore momentum è evidente in 212 anni di dati azionari statunitensi.
“Alcune di queste prove sono antecedenti alla ricerca accademica in economia finanziaria, il che suggerisce che il premio legato al momentum faccia parte dei mercati fin dalla loro esistenza, ben prima che i ricercatori li studiassero in una maniera analitica”, ha scritto il team di AQR.
A prova di bomba, vero? Non proprio. Come in tutte le cose che riguardano gli investimenti, c'è solo una certezza: non è possibile prevedere con precisione i rendimenti futuri. Le strategie momentum sono state afflitte da incidenti e hanno diversi critici. La lezione fondamentale per gli investitori è che devono gestire il potere del momentum con attenzione.
Perché le azioni con momentum sovraperformano?
Amy C. Arnott, strategist di Morningstar, afferma che il momentum è stato uno dei fattori di mercato più performanti dell'ultimo decennio, con un vantaggio di rendimento in sette degli ultimi 10 anni solari.
“I titoli momentum hanno subito un calo leggermente inferiore a quello del mercato complessivo durante la flessione causata dal coronavirus all'inizio del 2020, seguito da un forte rimbalzo durante la ripresa del mercato. Il momentum ha generato un premio di rendimento ancora più robusto nel mercato rialzista del 2021”, afferma l’esperta.
Come per gli altri fattori, è in corso un dibattito sul perché il premio legato al momentum persista, e non esiste una risposta ovvia. Una teoria è che la forza di questo fattore probabilmente riflette in parte il comportamento del gregge: gli investitori tendono ad accumulare titoli che hanno registrato rendimenti elevati nel recente passato.
Potrebbe anche essere dovuto al fatto che gli investitori reagiscono in modo eccessivo o al contrario insufficiente a notizie come gli annunci degli utili di una società, o semplicemente alla riluttanza a vendere titoli in perdita.
Niente dura per sempre
Secondo alcuni, il fattore momentum è uno dei più difficili da catturare per gli investitori. Ciò è dovuto alla sua natura transitoria. Qualsiasi strategia che si rivolga ai titoli momentum vedrà quindi con ogni probabilità un elevato turnover. La vendita e l'acquisto frequenti di titoli aumentano i costi di transazione e le imposte, che possono incidere in modo significativo sui rendimenti.
Un altro fattore importante riguarda la mente umana. Sebbene tutti gli investimenti richiedano disciplina, alcuni ritengono che un investitore del fattore momentum debba essere ancora più disciplinato. La maggior parte delle persone tende ad aggrapparsi ai titoli perdenti e a vendere quelli vincenti, una tendenza che gli economisti comportamentali chiamano "effetto disposizione". Ma per essere un investitore momentum è necessario fare l'esatto contrario e vendere regolarmente i titoli perdenti e mantenere quelli vincenti ad alto momentum.
“Nulla dura per sempre. Il momentum è una forza potente, ma lo è anche la reversione alla media. Ciò significa che gli investitori che vogliono puntare sul momentum devono farlo con attenzione e ricordare che non è una strada garantita per il successo”, conclude Arnott.
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