Sei mesi difficili, i prossimi lo saranno altrettanto

Maria Municchi (M&G) spiega che nella prima parte dell’anno a sorprendere è stata la rapidità delle risposte dei mercati agli eventi macro. Per il secondo semestre, il gestore punta al settore tech e alle emissioni in dollari a lungo termine. Investimenti sostenibili: le opportunità sono importantissime. 

Valerio Baselli 13/07/2022 | 09:04
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Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Sono Valerio Baselli, oggi ho il piacere di accogliere Maria Municchi. Maria fa parte del team multi-asset di M&G e più nello specifico è gestore del fondo M&G (Lux) Sustainable Allocation. Maria, bentrovata e grazie.

Maria Municchi: Buongiorno Valerio, grazie a te.

Baselli: Partirei dalla situazione attuale dei mercati. Si è appena chiuso il primo semestre, un semestre molto difficile per tutte le asset class, in cui la diversificazione classica tra azioni e bond è stata di fatto poco efficace. Guerra in Ucraina, possibile ritorno di fiamma della pandemia, inflazione galoppante, si parla sempre di più di una possibile recessione: quali sono in questo momento i rischi principali da gestire e come li state gestendo?

Municchi: Direi che sono stati sei mesi molto complessi e credo che i prossimi sei lo saranno altrettanto. Una caratteristica che stiamo osservando sui mercati e sulle dinamiche macroeconomiche è quella della rapidità. C’è davvero una forte rapidità nello sviluppo di quelli che sono i trend macroeconomici e delle risposte che i mercati danno a questi indicatori.

Siamo passati da una fase iniziale, all’inizio dell’anno, in cui il focus era sull’inflazione – che ha portato quindi a movimenti importanti su tutta la parte fixed-income dai governativi ai corporati – ad oggi con un focus che si è spostato in maniera molto più significativa sul rischio di recessione. E che in un certo senso è corroborato da quelli che sono gli ultimi indicatori che stiamo osservando e che ci danno visibilità su quelli che potranno essere i fenomeni futuri. In realtà l’area in cui non abbiamo visto grandi movimenti è quella relativa ai profitti aziendali e questa secondo me è un’area estremamente importante su cui focalizzarsi nei prossimi mesi per riuscire a capire qual è l’impatto delle dinamiche attuali su quelli che possono essere i rendimenti finanziari delle varie asset class in futuro.

Baselli: Ogni periodo di crisi – nonostante ogni crisi sia diversa – è anche un possibile bacino di opportunità. Come gestori multi asset avete un ampio ventaglio di scelta in termini di allocazione delle risorse: come vi siete posizionati per affrontare il secondo semestre?

Municchi: A inizio anno siamo partiti con un’esposizione molto elevata sulla liquidità. Stavamo osservando molte dinamiche difficili dal punto di vista macro, che portavano dei rischi al portafoglio. Nel corso del primo semestre abbiamo in parte ridotto questa liquidità, ci siamo riposizionati su alcuni mercati che crediamo possano avere valore nel medio termine, come per esempio alcune esposizioni sul settore tecnologico americano, che ha scontato tantissimo da inizio anno, a causa in primo luogo del rialzo dei tassi d’interesse reali e quindi della pressione sulle loro valorizzazioni. Abbiamo poi aggiunto in portafoglio ancora un po’ di duration per quanto riguarda la parte americana, in dollaro, che crediamo possa fornire un’opportunità di diversificazione dovessimo davvero entrare in una fase di recessione nei prossimi mesi.

Baselli: Dato che lei gestisce un fondo sostenibile (classificato come Art. 9 della Regolamentazione SFDR), chiuderei proprio con una parola sulla sostenibilità. Che tipo di strumenti, di filtri, ESG utilizzate nelle vostre decisioni di investimento? E più in generale, la sostenibilità diventerà la norma nel campo del risparmio gestito?

Municchi: All’interno dei portafogli che gestisco applichiamo tantissimi fattori ESG, partendo dalle esclusioni settoriali o di qualità in termini ESG, per arrivare poi a delle considerazioni importanti per quanto riguarda il clima, quindi i target di riduzioni di emissione di CO2, fino all’identificazione di strumenti che possano avere un impatto positivo su alcune delle sfide più importanti relative agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Quindi davvero c’è un ventaglio molto ampio di risorse, di fattori che possono essere integrati all’interno dei portafogli.

Credo che a livello generale, si andrà sempre più a integrare alcuni di questi fattori mantenendo comunque un ventaglio di tipo di prodotti. Non per tutti i prodotti quindi verrà utilizzato un approccio importante all’aspetto climatico o di impatto positivo che è davvero una parte centrale dei nostri portafogli e dove crediamo che ci sia tantissimo valore aggiunto, sia dal punto di vista finanziario – perché con questi investimenti guardiamo davvero al lungo periodo – sia dal punto di vista di contribuzione ad alcuni di questi obiettivi di sviluppo sostenibile, siano essi ambientali o sociali.

I trend di lungo periodo riguardo la sostenibilità continuano a essere importantissimi, soprattutto in alcune delle dinamiche che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, guardiamo ad esempio alla necessità di avere un’indipendenza energetica più importante a livello europeo, ma anche al costo delle energie rinnovabili nel contesto del panorama energetico mondiale ad oggi. Davvero delle opportunità secondo me importantissime a medio termine per poter investire in alcune aree della sostenibilità che oggi sono molto interessanti.

Baselli: Grazie ancora a Maria Municchi. Per Morningstar, Valerio Baselli, alla prossima.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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