Le stock americane fanno un tuffo nel passato e le loro valutazioni tornano ai tempi dell’esplosione della pandemia. Il tasso di sconto al quale è scambiato al momento l’equity a stelle e strisce, pari al 17%, è infatti il più alto dal marzo 2020, da quando il mondo ha iniziato ad avere paura del Covid-19. E andando ancora indietro nel tempo, doppiamo tornare al 2011, quando si temeva che la crisi del debito di Portogallo, Italia, e Spagna potesse estendersi al sistema bancario europeo, per registrare un valore inferiore.
Valutazioni ai minimi storici
Secondo gli analisti di Morningstar le attuali valutazioni di mercato riflettono un eccessivo pessimismo degli investitori sulle prospettive economiche future del paese innescato dai timori di un rallentamento della crescita economica, dell’inasprimento della politica monetaria e della crescita dell’inflazione. Solo nel mese di giugno l’indice Morningstar US Market ha ceduto il 6,28% (in euro) portando il passivo accumulato da inizio anno al 10,24% (a fine giugno in euro).
Ma gli ultimi dati del mercato del lavoro negli Usa sembrano dar ragione agli analisti di Morningstar. I numeri del mese di giugno, infatti, indicano che gli occupati sono aumentati di 372.000 unità, in linea con il dato di maggio, che si è arrestata la crescita dei salari e che il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,6%, in linea con i livelli pre-pandemia.
“Questo è un segnale forte: indica al mercato che, nonostante l’inversione di tendenza nella politica monetaria della Federal Reserve, l’economia americana gode ancora di buona salute e che la Banca centrale può proseguire nel suo processo di normalizzazione della politica monetaria con l’obiettivo di ridurre l’inflazione”, dice Preston Caldwell chief U.S. economist di Morningstar.
I numeri del Barometro del mercato americano evidenziano come il segmento scambiato ai prezzi più convenienti sia quello small cap, che al momento presenta un rapporto Prezzo/Fair value di 0,68, e in particolare quello small value (0,60), mentre quelli large e blend sono in linea con la media del mercato Usa (0,83).
Figura 1: Il Barometro del mercato Usa
Quali sono i settori più convenienti?
A livello settoriale, le migliori occasioni di investimento si trovano all’interno dei settori ciclici e sensibili, mentre quelli difensivi continuano a essere valutati in linea con il fair value. Il comparto telecom è quello scambiato ai tassi di sconto più elevati (P/FV pari a 0,63), seguito da quello consumer cyclical (0,75) e Finanza (0,81). I tecnologici, che pesano per un quarto della capitalizzazione di mercato dell’indice Morningstar US Market e che nel primo semestre hanno perso oltre il 23% (in euro), sono scontati mediamente del 17%.
“La valutazione del settore telecom è sicuramente distorta dal peso di titoli come Alphabet e Meta Platforms, ma anche al netto di questi due titoli resta il comparto più sottovalutato, sia che si consideri il numero di titoli con rating Morningstar pari a 4 e 5 stelle, sia che si guardi il tasso medio di sconto rispetto al fair value. Vediamo un numero elevato di opportunità di investimento non solo tra i media tradizionali, ma anche tra quelli non tradizionali”, dice Dave Sekera chief US market strategist.
I timori di una possibile recessione a breve termine hanno fatto precipitare le quotazioni dei titoli consumer cyclical, che nel primo semestre hanno registrato la performance peggiore cedendo oltre il 27%. Secondo gli analisti di Morningstar il mercato sta reagendo in modo esagerato, poiché non vi sono aspettative di una recessione nel breve termine. E anche nel caso in cui l’economia Usa entrasse in recessione, gli investitori avrebbero dalla loro un sufficiente margine di sicurezza, dato che il comparto viene scambiato mediamente con uno sconto del 25% rispetto al fair value.
Tra i settori sensibili, gli energetici sono scesi del 6,8% a giugno, in scia alla discesa del prezzo del petrolio, e ora sono valutati con un rapporto Prezzo/Fair value di 0,99.
Tra quelli difensivi, le utility sono le società scambiate ai prezzi più alti (P/FV), ma gli analisti ipotizzano che nel caso in cui l’inflazione rimanga elevata anche oltre la fine del 2022 questo comparto è quello più vulnerabile e potrebbe essere colpito da forti vendite in Borsa.
Figura 2: Le valutazioni di mercato dei settori
Cosa cambiare in portafoglio
“In questo contesto del mercato azionario, è particolarmente importante che gli investitori dispongano di un piano che bilanci i loro obiettivi di investimento a lungo termine con la loro tolleranza al rischio. Questo piano dovrebbe anche consentire un ribilanciamento periodico per aumentare le allocazioni azionarie quando le valutazioni diminuiscono, ma anche ridurre l'esposizione quando le valutazioni diventano elevate. Sulla base delle nostre valutazioni del mercato azionario statunitense, dunque, riteniamo che questo non sia il momento di ridurre la propria esposizione a questa regione, ma, al contrario, di estenderla in maniera giudiziosa prendendo posizione su titoli con Economic moat”, conclude Sekera.
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