Gli investitori amano i dividendi. Sebbene i tassi di interesse stiano aumentando rapidamente in molti mercati, rimangono a livelli ancora relativamente bassi. Questo significa che i risparmiatori che tradizionalmente cercano un flusso di reddito costante attraverso le obbligazioni continuano a riallocare i loro capitali a favore delle stock che pagano dividendo.
Investire in azioni che staccano cedola è in linea teorica una scelta saggia. Un’azienda che distribuisce il dividendo, infatti, sta restituendo valore all'azionista invece che reinvestirlo nell’attività produttiva. Tuttavia, ci sono due casi in cui investire in una società che distribuisce il dividendo non è la scelta giusta.
Caso 1: quando i dividendi non sono sostenibili
Se i dividendi pagati non sono sostenibili anche nel futuro, gli investitori che fanno affidamento sulla cedola per garantirsi un flusso di cassa costante nel tempo corrono il rischio di non essere in grado di soddisfare i propri pagamenti mensili. E questo è un male.
Un modo per capire se questo è il tuo caso è quello di considerare l'importo dei dividendi pagati in rapporto agli utili dell’azienda. Questo indicatore, chiamato payout ratio, ti aiuterà a capire se l'azienda sta pagando troppo o, al contrario, se i suoi utili sono in grado di tenere il passo con i dividendi che prevede di pagare. Se il payout ratio di un'azienda supera il 100%, significa che sta pagando più di quanto guadagna. Questo è intuitivamente qualcosa che non può continuare per sempre, a meno che la società non sia disposta ad aumentare il suo indebitamento. Il valore del payout ratio è particolarmente utile quando si valutano delle azioni con un dividend yield particolarmente elevato. Prima di investire su un titolo di questo tipo vale la pena dare una rapida occhiata al payout ratio per vedere se quel rendimento è sostenibile oppure no.
Caso 2: Un investitore growth che acquista azioni di una società che paga dividendi invece di investire nella crescita
Gli investitori growth preferiscono le società che reinvestono gli utili in progetti di crescita piuttosto che distribuirli agli azionisti. Come mai? Perché fanno investimenti di lungo termine e credono che la liquidità abbia migliori opportunità di crescita se viene utilizzata per la crescita dell'azienda, invece che andare nelle tasche degli azionisti.
Questo è uno dei motivi per cui è difficile trovare società tecnologiche in forte espansione che distribuiscono dividendi. Queste aziende, infatti, sono solite premiare gli investitori attraverso la crescita del prezzo delle azioni o quella dei potenziali guadagni futuri. In uno scenario di questo tipo, una società growth che inizia a pagare dividendi potrebbe segnalare al mercato che non ci sono più buoni progetti in cui investire per far crescere l’azienda e che quindi il miglior modo per usare la liquidità è restituirlo agli azionisti. Questa strategia potrebbe segnalare che la società è arrivata alla sua maturità e che quindi per l’investitore growth è arrivato il momento di cercare nuove occasioni di investimento altrove.
Per concludere, alcuni suggerimenti per chi investe in dividendi:
- Controlla come viene tassato il reddito da dividendi nel tuo paese. In molti paesi le plusvalenze sono tassate a un'aliquota inferiore rispetto a quella applicata alla cedola.
- Tieni d'occhio la "data di stacco", che è il giorno entro cui devi acquistare le azioni per ricevere l'ultimo dividendo annunciato. Attento però, il mercato quota rapidamente il valore del dividendo nel prezzo delle azioni in quella data.
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