Con i suoi quasi 2000 miliardi di dollari investiti, le criptovalute sono diventato il quarto asset finanziario per capitalizzazione di mercato dietro azioni, fondi comuni di investimento e obbligazioni.. Bisogna però tenere presente che le perdite accumulate da inizio anno hanno drasticamente ridotto le valutazioni di mercato delle principali valute virtuali.
Sembrerebbe una situazione ideale per prendere posizione su questo asset, ma prima di farlo consigliamo ai risparmiatori di considerare tre fattori che caratterizzano questa categoria di attività.
Asset relativamente nuovo
Le criptovalute hanno un ventaglio di utilizzi ancora molto circoscritto e anche la tecnologia blockchain ha campi di applicazione inesplorati. “Stiamo ancora cercando di capire in che modo la blockchain potrà entrare nella nostra vita quotidiana, ma questo è un processo in continua evoluzione. Solo due anni fa, nessuno di noi parlava di Non-Fungible Token (NFT), un certificato di autenticità di un bene unico scritto su blockchain, ne sono un esempio video, foto, testi e altri oggetti digitali, o di finanza decentralizzata, una forma sperimentale di sistema finanziario che non si basa sugli intermediari finanziari tradizionali come broker o banche, ma si serve di smart contract sulla blockchain. Il mercato si sta evolvendo rapidamente su molti fronti e si rincorrono le speculazioni degli investitori sulle possibili applicazioni di questa tecnologia. Per questo motivo è davvero importante trattare le criptovalute come investimenti che rappresentano una sorta di biglietto d'ingresso per sperimentare la nuova tecnologia, e non come un asset finanziario tradizionale alla stregua di un'azione o un'obbligazione che hanno valori fondamentali che possiamo misurare”, dice Madeline Hume, senior research analyst di Morningstar.
Concentrazione
Molto spesso le criptovalute vengono paragonate ai titoli tecnologici e questo è particolarmente vero quando si guarda alla concentrazione del mercato. Le criptovalute Bitcoin ed Ethereum rappresentano da sole più del 50% del mercato di questo asset, e quello che succede quando hai una classe di attività che dipende così tanto da un numero molto ristretto di titoli e che si va incontro ad una elevata volatilità. Un comportamento analogo lo vediamo con le azioni del settore tecnologia: quando uno dei titoli FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google) crolla, tutti i titoli del comparto ne risentono. Questa è una cosa che gli investitori devono tenere a mente prima di investire in criptovalute.
Volatilità
Come abbiamo detto, le criptovalute sono un asset altamente volatile, come dimostra il loro andamento durante quest’anno e nella seconda metà del 2021. Ma chi deve preoccuparsi davvero di questa volatilità? “Nei casi di investimenti di lungo periodo, come ad esempio quello in ottica previdenziale, si ha una fase in cui si accumula il capitale e una in cui si attinge al capitale maturato. Nella prima parta, la volatilità ha un’importanza relativa, ma è quando ci si avvicina al momento della riscossione che invece inizia a contare. Gli investitori possono essere spaventati da fasi di elevata volatilità e liquidare il proprio investimento nel momento sbagliato compromettendo il proprio capitale. E anche se si effettuando prelievi regolari dal portafoglio, alla stregua di busta paga mensile, il rischio è che con attività estremamente volatili come le criptovalute, se si vende durante una flessione del mercato, si può compromettere in modo permanente il capitale. Per questi motivi le criptovalute sono nemiche dei portafogli pensionistici”, aggiunge Hume.
È tempo di investire in criptovalute?
Torniamo quindi alla domanda iniziale: è davvero arrivato il momento giusto per gli investitori di prendere in considerazione l’idea di inserire le criptovalute in portafoglio? Secondo gli analisti di Morningstar non c’è una risposta precisa a questa domanda. È ancora presto per capire veramente tutti i campi di applicazione di questo tipo di tecnologia e parliamo comunque di un asset che, diversamente da un titolo azionario o da un’obbligazione, non ha dei fondamentali dai quali partire per poter arrivare a una valutazione. Il prezzo di molte di queste criptovalute potrebbe azzerarsi domani e con esso anche i capitali degli investitori. Per questo motivo, gli analisti di Morningstar considerano questo tipo di asset come una sorta di scommessa alla corsa dei cavalli. È impossibile sapere in anticipo quale sarà il cavallo vincitore; quindi, l’unica cosa che possono fare gli investitori è adottare una sorta di copertura del rischio derivante da questa scommessa.
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