Tecnologici e beni di consumo sono tornati a guidare i listini americani. Nella prima metà dell’anno i due comparti hanno registrato le performance di Borsa peggiori, ma dal 16 giugno, data che indica il punto più basso toccato dal mercato americano da quando è entrato in fase ribassista, tecnologia e consumer cyclical sono stati i settori che hanno realizzato i guadagni maggiori: l’indice Morningstar US Consumer Cyclical ha fatto segnare +16,69%, mentre il Morningstar US Technology è salito del 15,27% trainando la ripresa del Morningstar US Market che da allora ha guadagnato il 10% (in euro al 28 luglio 2022).
Ma come va interpretata questa inversione di tendenza?
Gli operatori di mercato hanno visioni discordanti. Saira Malik, chief investment officer di Nuveen, sostiene che la crescita dei tecnologici può essere letta come un segnale che il mercato ha delle aspettative pessimistiche sul futuro andamento dell’economia americana e per questo motivo decide di virare verso quei settori meno sensibili all’andamento della congiuntura: “Le società tecnologiche con solidi fondamentali possono fungere da titoli difensivi. Durante l'inizio della pandemia, infatti, gli investitori hanno acquistato titoli tecnologici con l’idea che potessero continuare a crescere anche durante una fase prolungata di debolezza economica. Considerati gli aggressivi rialzi dei tassi da parte della Fed, credo che ormai sia troppo tardi per evitare una recessione. Ma i big del settore tecnologia possono essere una buona arma di difesa”.
Per questo motivo, la risalita dei listini è vista come un rally temporaneo: “Non stiamo risalendo dai minimi. I segnali del raggiungimento di un minimo sono generalmente più forti, ovvero di aspettative di una frenata dell'inflazione e di dati economici più convincenti. In questo momento, invece, siamo ancora in un periodo di volatilità”, aggiunge Malik.
Invita alla cautela anche Kristina Hooper, capo stratega del mercato globale di Invesco: “La sensazione è che ci troviamo davanti a un mercato azionario volubile che tende a mostrare cambiamenti di sentiment attraverso la rotazione dei settori in portafoglio. Tuttavia, questo non è predittivo di quello a cui assisteremo in futuro. Le variabili che determineranno quali settori faranno da traino al rally dei listini nei prossimi trimestri e se il mercato azionario ha raggiunto i suoi minimi sono il contesto economico e le future mosse della Federal Reserve sui tassi di interesse”.
L’exploit dei tecnologici fa pensare a delle aspettative sulla crescita dei tassi di intesse più ottimiste, ma non solo: “Qualsiasi tipo di allentamento delle aspettative sull’aumento del costo del denaro può essere positivo per i titoli tecnologici. Inoltre, molte big del comparto stanno iniziando a intraprendere delle importanti iniziative di riduzione dei costi e gli investitori stanno reagendo positivamente a queste decisioni”, aggiunge Hooper.
È una trappola del mercato orso?Molti operatori sono convinti che l'attuale risalita delle Borse sia una trappola del mercato ribassista, ma non tutti la pensano allo stesso modo: “Credo che gli investitori americani stiano rimodulando le proprie aspettative su uno scenario macroeconomico fatto di una crescita più lenta, un rallentamento dell'inflazione e un minor numero di aumenti dei tassi di interesse nel breve termine”, dice Jim Paulsen, chief investment strategist del Leuthold Group. "I prezzi del gas alla pompa stanno scendendo e la gente inizia a notarlo. Questo è un segnale che la Fed potrebbe diventare un po' meno aggressiva nel suo inasprimento della politica monetaria. Cosa che gioca a favore del settore tecnologia”.
I titoli tecnologici soffrono l’aumento dei tassi di interesse a causa della loro natura growth. I flussi di cassa di queste aziende, infatti, sono proiettati nel futuro e una prospettiva di un aumento del costo del denaro significa che questi flussi di cassa saranno scontati a tassi più alti, e questo impatta negativamente sul valore attuale delle azioni. Durante la prima metà dell'anno, infatti, quando la Fed ha perseguito rialzi aggressivi dei tassi di interesse, i titoli tecnologici sono scesi più del mercato in generale.
Cosa succede in Europa?
Nonostante l’azione della Bce non sia stata così incisiva come quella della Fed sui tassi di interesse, il risultato sui listini è stato analogo. I comparti tecnologia e beni di consumo che hanno spinto le Borse del Vecchio continente a guadagnare il 6,2% dal 20 giugno scorso (relativo all’indice Morningstar DM Europe in euro al 28 luglio 2022). I tecnologici sono stati quelli che hanno performato meglio, registrando un +11,4% grazie ai rialzi di ASML ASML (+21,4%) e Adyen ADYEN (+37%), seguiti dai titoli dei settori beni di consumo difensivi (+10,6%), come Nestlé NESN (+15%) e Unilever ULVR (+14%). Bene anche i consumer cyclical (+7,8%), come le azioni dell’industria del lusso LVMH MC e Compagnie Financiere Richemont SA CFR, che hanno guadagnato rispettivamente il 21% e il 23%.
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