Quali ETF comprano gli investitori nel 2022

Azioni internazionali, strategie ad alto dividendo, Europa e obbligazioni in dollari sono i temi più popolari tra gli investitori in ETF al giro di boa dell’anno.

Sara Silano 22/08/2022 | 09:00
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 Investimenti

Gli ETF azionari continuano ad essere in cima alle preferenze degli investitori. Nel secondo trimestre hanno catturato l’87% della raccolta totale in Europa, ossia 13,8 miliardi di euro. Il dato si confronta con i 3,2 miliardi netti incassati dai replicanti obbligazionari.

-Tra gli azionari, gli investitori hanno scelto soprattutto quelli che investono sulle Borse mondiali.

-Tra gli obbligazionari hanno prevalso quelli governativi e corporate in dollari.

Gli acquisti tra gli ETF azionari
Secondo i dati Morningstar, la categoria Morningstar Azionari globali large-cap blend (ossia in stile misto tra value e growth) ha attratto quasi 6 miliardi di euro nel secondo trimestre. I fondi global equity income hanno ricevuto flussi netti per 1,55 miliardi e quelli europei large-cap blend per 1,46 miliardi.

Tra gli ETF che investono sulle Borse mondiali, i più acquistati sono stati iShares Core MSCI World UCITS (+1,01 miliardi di raccolta netta) e Vanguard FTSE All-World UCITS (+0,98, dati al 30 giugno 2022).

Il primo ha un Morningstar Analyst rating pari a Bronze (assegnato il 3 marzo 2022). “L’ETF di iShares offre un’esposizione a circa l’85% del mercato azionario sviluppato globale”, dice Dimitar Boyadzhiev, analista di Morningstar. “Rispetto ai concorrenti, attivi e passivi, ha una sovra-esposizione alle large-cap a discapito delle più grandi aziende per capitalizzazione al mondo e un sottopeso degli emergenti. Offre, comunque, un’adeguata rappresentazione delle opportunità per gli investitori. Inoltre, con commissioni dello 0,20% annuo è tra i fondi più economici della categoria. Le sue performance corrette per il rischio a tre, cinque e dieci anni sono superiori alla media”.

L’ETF di Vanguard ha un Analyst rating pari a Silver (al 5 maggio 2021) ed espone a circa il 90-95% del mercato azionario globale, con un leggero sovrappeso rispetto alla categoria delle large cap a discapito sia delle capitalizzazioni superiori sia di quelle medie e piccole. Anch’esso ha commissioni molto vantaggiose (0,22%) e ha ottenuto rendimenti corretti per il rischio superiori ai concorrenti su più orizzonti temporali. Gli analisti di Morningstar esprimono, inoltre, un giudizio positivo sulla società per la sua struttura che è fonte di vantaggio competitivo e mette gli investitori al primo posto.

Strategie ad alto dividendo
Tra le strategie ad alto dividendo, il più popolare tra gli investitori nel secondo trimestre è stato SPDR S&P US Dividend Aristocrats (+0,71 miliardi netti), che ha 4 stelle di rating Morningstar, grazie a rendimenti sopra la media a tre, cinque e dieci anni e a un profilo di rischio nella media. L’ETF replica un indice che comprende i titoli dell’S&P Composite 1500 che hanno incrementato i dividendi ogni anno per almeno 20 anni consecutivi. 

Il secondo ETF più acquistato tra quelli income è stato Vanguard FTSE All-World Dividend Yield (+0,68 miliardi netti). Il fondo, che ha tre stelle, offre un approccio a basso costo per esporsi alle azioni globali ad alto dividendo e pondera i titoli in base alla capitalizzazione. Il turnover di portafoglio è minimo. A differenza di altri indici high dividend, quello replicato da questo ETF non valuta la sostenibilità dei dividendi nel tempo.

Un azionario Europa a basso costo
Infine, tra gli Azionari Europa large-cap blend, Lyxor Core Stoxx Europe 600 è tra quelli che hanno raccolto di più nel secondo trimestre (+0,97 miliardi). L’ETF, che ha quattro stelle, replica un indice composto dai 600 titoli europei a maggior capitalizzazione. Le spese correnti sono dello 0,07% annuo e lo rendono una dei prodotti più economici della sua categoria. I rendimenti a tre e cinque anni sono superiori alla media a fronte di un rischio, inteso come volatilità al ribasso, in linea con i concorrenti.

Gli acquisti tra gli ETF obbligazionari
Nel reddito fisso, una larga parte dei flussi si è diretta verso gli ETF obbligazionari governativi in dollari (+4,45 miliardi di euro netti nel secondo trimestre), che sono stati favoriti dal fatto che la Federal Reserve ha iniziato il ciclo di rialzo dei tassi prima della Banca centrale europea.

“La raccolta netta di questa categoria è stata di 4,5 miliardi”, dice Jose Garcia-Zarate, direttore della ricerca sulle strategie passive di Morningstar. “I primi cinque ETF per flussi netti nel secondo trimestre danno esposizione a vari segmenti della curva dei governativi USA e al mercato dei corporate bond”.

Ai primi tre posti troviamo iShares USD Treasury Bond 3-7y (4 stelle) iShares USD Treasury Bond 7-10y (cinque stelle) e iShares USD corporate bond (4 stelle). Il primo ha avuto flussi netti per 1,82 miliardi nel secondo trimestre, il secondo per 1,68 e il terzo per poco più di un miliardo.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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