Morningstar alza il fair value di LVMH, ma rimane prudente

Le vendite del gruppo rallentano la corsa rispetto alla prima metà dell’anno, ma restano solide. Gli analisti hanno alzato la valutazione del titolo a 590 euro e confermato il rating a tre stelle.

Jelena Sokolova 18/10/2022 | 11:25
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lvmh

Abbiamo alzato la stima del fair value del titolo da 550 a 590 euro per tenere conto dell’effetto prodotto dal deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro Usa e del miglioramento del quadro economico rispetto a quanto previsto precedentemente. Il rapporto Prezzo/Fair value, comunque, resta sopra quota uno e il titolo è valutato con un Morningstar rating di 3 stelle.

I numeri del terzo trimestre ci dicono che il business di LVMH ha resistito all’indebolimento dei mercati azionari e alle pressioni inflazionistiche. La crescita del fatturato è salita al 19%, solo in leggera decelerazione rispetto al +21% del primo semestre. Il segmento più redditizio, fashion e articoli in pelle, è cresciuto del 22%, contro il +24% della prima metà del 2022.

Rispetto ai mesi precedenti, il mercato cinese (Cina continentale) ha frenato l’espansione del fatturato del gruppo in maniera minore, come testimonia la crescita piatta per il marchio Louis Vuitton nel terzo trimestre dopo un calo in doppia cifra nel secondo quarter. Negli Stati Uniti l’azienda ha registrato un rallentamento: +11% nei tre mesi da luglio a settembre, dal +20% dei periodi precedenti, a causa dello spostamento della domanda degli americani verso l’Europa in seguito alla ripresa del turismo e dell’indebolimento dell’euro. Nonostante questo, il management non prevede di adeguare i prezzi per fronteggiare la volatilità dei tassi di cambio nel breve termine.

Relativamente ai segmenti di prodotto, il gruppo ha riportato un’accelerazione delle vendite nella categoria “orologi e gioielli” (+16% del terzo trimestre vs +13% del secondo trimestre) grazie alla buona performance dei primi che, nel caso di brand come Richemont e Bulgari, sono visti come un anello di congiunzione tra le due categorie.

In calo i ricavi di Tiffany, a causa della contrazione delle vendite negli Usa e nel segmento argento, e quelli del segmento online. Il fatturato del canale digitale sta crescendo quest’anno più lentamente rispetto a quello dei negozi fisici, ma questo risultato è coerente con le nostre aspettative poiché frutto della ripresa del turismo.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Jelena Sokolova  Equity Analyst

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