Il termine sostenibilità è presente ormai in maniera diffusa nel mondo della finanza, non sempre con un uso totalmente giustificato. Per comprendere se venga utilizzato in modalità corretta e per capire quando la finanza si possa definire effettivamente sostenibile è indispensabile conoscere bene il suo significato, nascosto in una giungla di definizioni non ancora del tutto standardizzate. Una conoscenza ancor più importante se si tiene conto che l'investimento sostenibile non rappresenta in realtà un approccio di investimento unico e distinto.
Di certo, l’assenza di una terminologia unica di sostenibilità non aiuta ad orientarsi. Piuttosto, l’investimento sostenibile consiste in una gamma di approcci diversi che si è evoluta negli ultimi dieci anni, poiché i gestori patrimoniali hanno adattato questi approcci in modi unici ai loro processi di investimento esistenti. Questi sviluppi sono proseguiti in gran parte senza una guida normativa nella maggior parte del mondo, sebbene le autorità di regolamentazione dell'Unione europea abbiano adottato alcuni passi recenti nella direzione per chiarire i termini e la portata del campo. Di conseguenza, gli investitori sono stati lasciati in gran parte soli a capire le molte sfaccettature dell'investimento sostenibile.
Morningstar ha definito un quadro di riferimento per gli investimenti sostenibili che fornisce un modo semplice per comprendere le motivazioni degli investitori e delinea la gamma di attività associate agli investimenti sostenibili.
Una corretta definizione
Secondo il Morningstar Sustainable Investing Framework, l’investimento sostenibile punta a fornire risultati finanziari competitivi, portando anche risultati positivi in termini ambientali, sociali e di governance aziendale.
“Innanzitutto, investire in modo sostenibile è investire”, spiega Jon Hale, direttore della ricerca sulla sostenibilità di Morningstar negli Stati Uniti. “Non è attivismo. Si tratta di prendere in considerazione i problemi e le crisi che il mondo deve affrontare oggi e che stanno avendo un impatto sugli investimenti, e farlo in modo consapevole e sistematico che miri a migliorare gli investimenti”.
In secondo luogo, l'investimento sostenibile considera gli impatti sistemici più ampi degli investimenti sul mondo. “Gli investitori sostenibili stanno spingendo le aziende ad assumere impegni per azzerare le emissioni nette e ad affrontare i rischi ESG sostanziali”, continua Hale. “Stanno esortando le aziende a passare a modelli di business orientati a tale scopo e incentrati sugli stakeholder, non a ridurre profitti e rendimenti per gli azionisti, ma a intraprendere un percorso più sostenibile per diventare un'attività redditizia a lungo termine. Gli investitori sostenibili sono allineati ad altri soggetti coinvolti in queste attività”.
I diversi sinonimi di investimento sostenibile
Mentre "investimento sostenibile" è il termine generico, "investimento responsabile", "investimento in ESG" e "investimento ad impatto" sono utilizzati più o meno in modo intercambiabile per descrivere lo stesso insieme di approcci di investimento. Vediamo di analizzare questi termini nel dettaglio al fine di poterne cogliere le sfumature.
"Investimento responsabile" è un termine più vecchio, abbreviato da "investimento socialmente responsabile" o SRI, che è stato utilizzato alla fine del ventesimo secolo per descrivere i precursori degli investimenti sostenibili di oggi.
“Investimento ESG” è facile da usare, soprattutto per gli investitori professionisti, ma è più adatto a descrivere le questioni che preoccupano gli investitori sostenibili e le relative metriche che sono diventate così ampiamente utilizzate.
“Investimento a impatto” è più adatto per descrivere la parte dell'investimento sostenibile che enfatizza gli effetti più ampi degli investimenti sulle persone e sul pianeta.
I magnifici sei (approcci)
Morningstar ha identificato sei approcci distinti e li ha collocati lungo un continuum che va da quelli che tendono maggiormente ad evitare esiti negativi, siano essi investimenti o risultati del mondo reale, a quelli che tendono maggiormente a promuovere risultati positivi.
Gli investitori possono affrontare i problemi di sostenibilità applicando esclusioni, limitando il rischio ESG, cercando opportunità ESG, praticando l’azionariato attivo, mirando specifici temi o l’impact investing.
1) Applicazione delle esclusioni: si riferisce all'esclusione di emittenti in base a determinati prodotti/servizi, un settore o determinati comportamenti aziendali, come le principali controversie.
2) Limitazione del rischio ESG: si riferisce all'utilizzo delle informazioni ESG, solitamente sotto forma di rating ESG delle società, per valutare i rischi ESG sostanziali come parte della valutazione complessiva del rischio.
3) Alla ricerca di opportunità ESG: si riferisce all'utilizzo delle informazioni ESG per identificare le aziende leader della sostenibilità o per identificare le aziende in miglioramento o quelle che utilizzano la sostenibilità per stabilire o migliorare un vantaggio competitivo. Questo approccio include ciò che a volte viene chiamato "ESG Best-in-Class" o "Screening positivo" in base ai rating ESG.
4) Praticare l’azionariato attivo: si riferisce alla ricerca di risultati ESG positivi attraverso gli incontri con i vertici aziendali e la partecipazione alle assemblee societarie, resi possibili principalmente dal fatto che i gestori patrimoniali sono azionisti.
5) Temi sostenibili specifici: si riferisce all'identificazione di investimenti che trarranno vantaggio dalla tendenza a lungo termine verso una maggiore sostenibilità nel modo in cui viviamo e lavoriamo. Tali temi possono includere quelli ambientali (energie rinnovabili, acqua, ecc.) o quelli sociali (equità di genere, la salute e benessere, ecc.).
6) Valutazione dell'impatto: si riferisce all'integrazione delle valutazioni d'impatto nella selezione dei titoli e nella costruzione del portafoglio. I gestori obbligazionari, ad esempio, possono prendere in considerazione l'utilizzo dei proventi da parte di un'obbligazione, concentrandosi su obbligazioni che finanziano progetti a beneficio delle persone e del pianeta. I gestori di azioni possono valutare se i prodotti/servizi/comportamenti di un'azienda supportano o sminuiscono gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che molti investitori e le aziende utilizzano come quadro di riferimento. A livello di portafoglio, gli investitori possono valutare l'impatto complessivo delle loro partecipazioni in portafoglio in relazione a un obiettivo o benchmark.
Nel mondo reale, gli investitori sostenibili spesso combinano questi approcci, poiché sono correlati e ampiamente complementari. Non è raro osservare una strategia in cui la sostenibilità gioca un ruolo di primo piano utilizzando diversi o addirittura tutti questi approcci a vari livelli nel processo di investimento.
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