La raccolta dei fondi comuni d’investimento a lungo termine domiciliati in Europa è tornata in profondo rosso a settembre, segnando il peggior risultato mensile dallo scoppio della pandemia di COVID-19 (marzo 2020) e il quinto mese consecutivo di deflussi netti. La volatilità dei mercati, i timori inflazionistici, la crisi energetica e la possibilità sempre più concreta di una recessione, hanno mantenuto depresso il sentiment degli investitori.
I fondi azionari hanno perso quasi 27 miliardi di euro, il maggior deflusso mensile degli ultimi due anni e mezzo, sia in termini assoluti sia relativi. Le strategie azionarie globali dei mercati emergenti sono state quelle che hanno sofferto di più, con 3,5 miliardi di euro persi per strada, seguite dai fondi azionari globali large-cap blend e dai fondi azionari globali large-cap growth (rispettivamente 3,2 miliardi e 2,7 miliardi di riscatti netti a settembre).
I fondi azionari hanno registrato un tasso di crescita organica (che misura la percentuale dei flussi in base al patrimonio iniziale) pari al -1,12% nel terzo trimestre dell'anno, il peggior risultato trimestrale dal quarto trimestre del 2011. Peggiore anche di quanto visto nel primo trimestre del 2020, quando i fondi azionari avevano registrato un tasso di crescita organica del -0,98%.
Dopo aver registrato il primo mese positivo dell'anno in termini di raccolta ad agosto, i fondi a reddito fisso hanno perso 27 miliardi di euro a settembre, il secondo peggior risultato mensile da marzo 2020. La maggior parte di questi deflussi ha riguardato i fondi esposti alle obbligazioni globali dei mercati emergenti emesse in dollari, alle obbligazioni a brevissimo termine emesse in euro e alle obbligazioni flessibili globali.
I fondi obbligazionari domiciliati in Europa hanno registrato dall’inizio dell’anno 104 miliardi di deflussi, spingendo il 2022 verso il “titolo” di peggior anno solare per i fondi obbligazionari dal 2008, e potenzialmente il peggior anno di sempre (dipende da come andrà l’ultimo trimestre). I pesanti aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali per contenere l'inflazione stanno scatenando i timori di una recessione (il rendimento dei Treasury a 10 anni è salito oltre il 4% in ottobre, il massimo degli ultimi 14 anni). Nel frattempo, la combinazione di alti livelli di debito e dell’aumento dei tassi ha ridotto la fiducia degli investitori nella capacità delle aziende e dei governi di ripagare i debiti.
Infine, il patrimonio dei fondi a lungo termine domiciliati in Europa è sceso a 10.272 miliardi di euro alla fine di settembre 2022, rispetto agli 10.960 miliardi del 31 agosto.
Gestione attiva Vs gestione passiva
I fondi indicizzati a lungo termine hanno registrato deflussi per 6,4 miliardi di euro a settembre, contro i 60 miliardi di deflussi netti dei fondi a gestione attiva. Tutte le principali classi di attività hanno subito riscatti da entrambe le parti, ad eccezione dei fondi obbligazionari, che sono riusciti ad attrarre nuove sottoscrizioni dal lato dei prodotti passivi. Al contrario, i fondi azionari attivi hanno perso per strada 21 miliardi di euro, mentre quelli passivi 6 miliardi.
La quota di mercato dei fondi passivi a lungo termine si è attestata al 23,32% a settembre 2022 dal 21,46% di settembre 2021. Se si includono i fondi monetari, che sono di dominio dei gestori attivi, la quota di mercato degli indicizzati si attesta al 20,51%, dal 19,17% di 12 mesi prima.
L’onda sostenibile
Nonostante l’ambiente generalizzato di “risk-off”, i fondi che rientrano nell’ambito dell’articolo 9 del regolamento europeo SFDR continuano a dimostrarsi incredibilmente resistenti. A settembre gli investitori hanno riversato 5,5 miliardi di euro in queste strategie dark green (verde scuro). Per contro, i fondi che rientrano nell’articolo 8 (light green - verde chiaro) hanno perso oltre 25 miliardi di euro.
Dal punto di vista della crescita organica, i fondi articolo 9 sono gli unici a mostrate un tasso medio di crescita positivo nel terzo trimestre, pari al 3,31%. Mentre i prodotti che rientrano nel gruppo dell'articolo 8 presentano nello stesso periodo un tasso medio di crescita organica pari a -0,70%. Tra luglio e settembre, invece, i fondi non considerati articolo 8 o articolo 9 hanno registrato tassi di crescita organica medi compresi tra -0,99% e -1,59%.
Le Sgr che hanno raccolto di più e di meno
Qui sotto le dieci società di gestione che hanno raccolto di più e di meno in Europa a settembre, con il dettaglio tra gestione passiva e attiva.
Scopri quali categorie, fondi e società hanno raccolto di più o di meno. Clicca qui per scaricare il report completo.
Le cifre di questo rapporto sono state compilate il 20 ottobre 2022. Sono stati inclusi circa 31.300 fondi aperti ed ETF che Morningstar registra da oltre 2.900 società di fondi in più di 36 domicili.
Si noti che la metodologia attuale di Morningstar potrebbe non includere gli afflussi nel periodo di sottoscrizione iniziale dei cosiddetti “fondi a finestra” nella stima dei flussi netti. Clicca qui per scaricare la metodologia.
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