Titolo: BP
Ticker: BP.
Economic moat: Assente
Morningstar Rating: 4 Stelle (aggiornato al 24 ottobre 2022)
Analista: Allen Good
Da inizio anno il titolo BP ha guadagnato il 40% (in euro al 24 ottobre 2022) sovraperformando largamente il mercato britannico (rappresentato dall’indice FTSE 100), ma nonostante questo viene scambiato a un tasso di sconto di circa il 20% rispetto al fair value di 5,90 sterline ed è valutato con un Morningstar rating di 4 stelle (report aggiornato al 13 ottobre 2022).
La strategia di transizione dal fossile intrapresa dall’azienda è una delle più aggressive tra quelle adottate dagli altri competitor europei. BP ha annunciato l’obiettivo di tagliare la produzione di greggio del 40% entro il 2030 e la sua capacità di raffinazione del 30% entro il 2040. Nonostante i volumi inferiori, però, l’azienda prevede di mantenere invariati gli utili fino al 2030 grazie a prezzi delle materie prime più elevati.
Gli analisti di Morningstar non riconoscono alla compagnia energetica britannica un Economic moat per via della sua bassa redditività e della forte incertezza sugli utili futuri e stimano per i prossimi cinque anni un andamento piatto dei ricavi e degli utili per azione.
Titolo: TotalEnergies
Ticker: TTE
Economic moat: Assente
Morningstar Rating: 4 Stelle (aggiornato al 24 ottobre 2022)
Analista: Allen Good
I guadagni di TotalEnergies in Borsa ammontano al 25,8% da inizio anno (in euro al 24 ottobre 2022). Il titolo, però, continua a essere scontato di circa il 20% rispetto al fair value di 65 euro e viene valutato dagli analisti di Morningstar con un rating di 4 stelle (report aggiornato al 12 ottobre 2022).
Il piano strategico di TotalEnergies mira a far crescere la produzione di energia su tutti i fronti perseguendo il suo obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Questo target è comune a molti dei suoi competitor, ma diversamente dalla maggior parte delle compagnie energetiche europee Total prevede di aumentare la produzione di petrolio e gas nel breve termine, riducendo le emissioni grazie a una maggiore esposizione alle energie rinnovabili ed attività a basse emissioni di carbonio.
Gli analisti di Morningstar stimano per i prossimi cinque anni una crescita media dei ricavi del 2% che non sarà sufficiente ad evitare una contrazione del margine operativo, in calo dall’attuale 13% all’8% del 2026. In base alle previsioni di un utile operativo pari a 61 miliardi di dollari nel 2023, il titolo viene valutato a un multiplo di 3,5 volte l’EBITDA.
Titolo: Shell
Ticker: SHEL
Economic moat: Assente
Morningstar Rating: 4 Stelle (aggiornato al 24 ottobre 2022)
Analista: Allen Good
Nel 2022 Shell ha fatto anche meglio di BP in Borsa, guadagnando il 42% (in euro al 24 ottobre 2022), ma continua a essere scambiata a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,82 (report aggiornato al 12 ottobre 2022).
Il piano strategico di Shell per adattarsi alla transizione energetica e raggiungere l'obiettivo “net-zero” si differenzia da quello dei suoi competitor poiché, sebbene preveda il taglio della produzione di greggio nel lungo termine, non dichiara in modo esplicito un target per l’energia generata da fonti rinnovabili. La decisione del gruppo britannico è infatti quella di concentrarsi maggiormente sulle esigenze della clientela, perché è qui che il management ritiene che si possa creare valore nel processo di transizione energetica, e in particolare di quei clienti che desiderano assicurarsi soluzioni a basse emissioni di carbonio per le loro attività. Questo, secondo gli analisti di Morningstar, comporterà per Shell una maggiore espansione nel segmento dei combustibili a basse emissioni di carbonio come l'idrogeno e i biocarburanti.
In base alle previsioni per i prossimi cinque anni, che indicano una crescita media del fatturato del 6,5% e una contrazione del margine operativo di circa 500 punti base, la stima del fair value è pari a 28,50 euro.
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