Secondo i dati Morningstar, a ottobre, tra il miglior Exchange traded product (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono circa 47 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o inversi).
Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.
I Top
La Top 15 di ottobre dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (ETP), è in gran parte dedicata al settore energetico americano. Il podio è infatti formato da tre replicanti dello S&P Energy Select Sector Index, il quale racchiude le aziende energetiche facenti parte dello S&P 500. Con rispettivamente un peso del 23% e del 19%, Exxon Mobil Corp (XOM) e Chevron Corp (CVX) sono i due nomi più pesanti del portafoglio.
I forti rialzi nei prezzi delle commodity energetiche (petrolio incluso in ottobre) hanno spinto questi fondi oltre il 90% di performance nell’ultimo anno.
Bene anche il mercato azionario turco con un rendimento di circa il 22% il mese scorso. La Borsa di Istanbul ha toccato i massimi dal febbraio 2021 grazie alla scelta non convenzionale di tagliare i tassi d’interesse al 10,5%, nonostante l’inflazione galoppante (oltre all’85% quella annuale).
In un contesto di tassi reali negativi, gli investitori domestici cercano rifugio dall’esplosione dei prezzi nei titoli azionari a buon mercato, facendo lievitare le quotazioni, soprattutto in valuta locale.
Nonostante una performance del 66% dall’inizio dell’anno (in euro, al 31 ottobre), le azioni turche sono ancora incredibilmente a buon mercato sulla base del rapporto prezzo/utili (P/E). Secondo gli analisti di JPMorgan, la Turchia è attualmente il mercato più economico dell’intera regione CEEMEA (Europa centrale e orientale, Medio Oriente e Africa). Questo vale soprattutto per le banche e le società finanziarie, che a fine agosto avevano un P/E bassissimo di 2,2, in calo rispetto al recente massimo di 6,0 raggiunto all’inizio del 2021.
E i Flop
La classifica relativa ai replicanti che hanno perso di più nel mese di ottobre, invece, vede ben nove strumenti esposti a vario titolo al mercato azionario cinese.
Non che questa sia una grande sorpresa. Il mercato azionario cinese è infatti crollato in reazione al XX congresso del Partito Comunista del mese scorso e al rimpasto politico in cui il presidente Xi Jinping ha mantenuto il potere ed è stato affiancato da un numero maggiore di suoi alleati, spezzando così le speranze per un cambio di rotta riguardo le politiche zero-Covid che hanno imbrigliato l’attività economica cinese in quest’ultimo periodo.
Gli investitori restano quindi molto prudenti sul futuro del Dragone, che sta vivendo una profonda crisi finanziaria da almeno tre anni, con forti ripercussioni in particolare sul settore immobiliare.
L’analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.