L'Istat ha confermato mercoledì i dati relativi alla crescita economica del terzo trimestre dell'Italia, in linea con stime degli economisti ma in rallentamento rispetto ai dati del secondo trimestre.
Il Prodotto interno lordo dell'Italia è cresciuto del 2,6% su base annua nel terzo trimestre dopo essere migliorato del 5,0% nel secondo trimestre, con quest'ultimo dato rivisto al rialzo dall'iniziale incremento del 4,9%.
Su base trimestrale, invece, l'aumento dello 0,5% segue quello dell'1,1% del trimestre precedente.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 1,6 punti percentuali alla crescita del PIL: 1,4 punti i consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private, 0,2 punti gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa delle amministrazioni pubbliche. Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del PIL per 0,2 punti percentuali. Di contro, il contributo della domanda estera netta è risultato negativo nella misura di 1,3 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto di agricoltura e industria, diminuiti, rispettivamente, dell'1,4% e dello 0,9% mentre i servizi registrano una crescita dello 0,9%.
A seguito dei dati del terzo trimestre, l'Istat prevede ora una crescita economica per l'intero 2022 pari al 3,9%.
Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo; gfciccomascolo@alliancenews.com
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