Foto di Jeshoots - Unsplash
Il periodo delle feste natalizie è ormai associato nel nostro Paese alla visione del film Una poltrona per due. Un classico, basato sul trading sui contratti a termine sul succo d’arancia con Dan Aykroyd e Eddie Murphy, di quella che possiamo chiamare CineFinanza, ovvero tutta quella cinematografia che avendo nella sua trama temi legati agli investimenti ci permette, tra sorrisi ed emozioni forti, di capire un po’ di più come funziona il mondo della finanza.
Ma se si potesse scegliere un personaggio cinematografico da invitare al cenone di Capodanno per capirne i segreti del trading azionario, la scelta ricadrebbe di certo su Gordon Gekko, l’icona della finanza al cinema consegnata all’immortalità dalla interpretazione di Micheal Douglas, per questo ruolo candidato - non a caso - all’Oscar come miglior attore protagonista. Che lezioni ci impartirebbe Gekko tra una portata e l’altra, oltre a quella che lo riguarda direttamente nel film, ovvero che l’insider trading è un reato e, quindi, non paga?
Nel menù, come in Borsa, la cosa più importante sono le informazioni
Innanzitutto, non pensiate di invitarlo a mangiare con voi se non avete la possibilità di dargli un menù dettagliato, con le informazioni su tutte le portate. Perché al suo arrivo, come insegna nel film a Buddy Fox, il giovane apprendista interpretato da Charlie Sheen pieno di nozioni teoriche universitarie ma ignaro di cosa serva in concreto per guadagnare sui mercati finanziari, ci darebbe subito la sua più grande. “La comodità più grossa che conosco è l'informazione!”. E poi, ci incalzerebbe subito: “Informazioni, non m'importa come, non m'importa dove le ottieni... ottienile... tu mi devi stupire!”.
Detto tra noi, non staremo a correggere nel caso Gekko – non conviene provocare uno così! - ma in realtà il termine comodità che dice nel film è una traduzione aggiustata in italiano del termine commodity (“The most valuable commodity I know of is information").
Antipasto con strategia
Al via degli antipasti del cenone di Capodanno, non affannatevi a metterlo in guardia sul fatto che ci sarà una lunga serie di portate da gestire. Gordon Gekko ha già in mente come procedere per portare a termine una cena di massima soddisfazione. D’altronde, da grande trader, autore di imprese sui listini altamente redditizie - ma non sempre trasparenti – vi citerebbe come in Wall Street l’opera L’arte della guerra di Sun Tzu: “Ogni guerra è vinta prima di essere combattuta!”. Una lezione che ci darebbe per affrontare il cenone, ma che dovremmo avere ben presente anche quando si investe in Borsa e si costruisce un portafoglio ben pensato ed equilibrato.
Un primo al sugo di avidità
Il passaggio da una lunga serie di antipasti ai primi fornirebbe a noi mortali già una prima sensazione di sazietà importante. Ma non sarebbe lo stesso per Gekko. Già troppe portate, e siamo appena ai primi? Lui ci mostrerebbe un piatto vuoto. Il motivo? La sua avidità, tema centrale nel suo intervento nel film all’assemblea dei soci della azienda quotata che lui vuole scalare: “Avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l'avidità è giusta, l'avidità funziona, l'avidità chiarifica, penetra e cattura l'essenza dello spirito evolutivo. L'avidità in tutte le sue forme: l'avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha improntato lo slancio in avanti di tutta l'umanità. E l'avidità, ascoltatemi bene, non salverà solamente la Teldar Carta, ma anche l'altra disfunzionante società che ha nome America”. Eccessivo? Certo, ma il suo messaggio potremmo addolcirlo su un concetto: saper massimizzare il rendimento una volta determinato il rischio che siamo disposti a correre.
E di secondo...? Pecore!
L’attesa del secondo, a un cenone di Capodanno, è di solito un lungo momento dedicato alle chiacchiere. In attesa di cotechino e lenticchie potreste chiacchierare amabilmente con Gordon Gekko di investimenti e di competenze necessarie per essere un investitore di successo. Voi citereste corsi e strategie popolari di investimento. Gekko prima, probabilmente, riderebbe, poi diventerebbe serio nell’impartire la lezione dell’esperto lupo di Wall Street, con voce profonda: “Sai perché i gestori di fondi non superano mai l'indice Standard & Poor's 500: perché sono pecore, e le pecore vengono scannate”. È l’eterno dibattito tra trend follower e mani forti.
L’amaro finale
Il nostro Micheal Douglas con le bretelle, oggetto simbolo del suo look nel film, salterebbe il dolce, che non è certo un’inclinazione del suo carattere, e passerebbe più piacevolmente a un amaro, anzi a un superalcolico da degustazione da fine pasto. Ma sarebbe di certo amaro il messaggio finale che ci lascerebbe, come ultima lezione per affrontare i mercati. Amaro, d’accordo, ma se filtrato col buonsenso, lo sentiremmo come deve essere: giusto. È il valore della parte psicologica dell’approccio agli investimenti. Tutto quel mondo di emotività che ci racconta la finanza comportamentale, fa la differenza. E citerebbe quanto ha già insegnato a Buddy Fox: “I più di questi laureati di Harvard non valgono un ca**o. Serve gente povera, furba e affamata, senza sentimenti. A volte vinci, a volte perdi, ma continui a combattere. E se vuoi un amico, prendi un cane”.
L’ammazzacaffè però lo offre il papà di Buddy Fox
Dopo questa sentenza, il clima al tavolo del cenone di Capodanno sarebbe di certo glaciale. Ma riscaldare i cuori riportando tutti alla vita reale sarebbe Carl Fox. Chi? Il padre di Buddy Fox, che in Wall Street rappresenta l’uomo cresciuto con il duro lavoro e non nel mondo della finanza che ha sedotto il figlio. Con il caffè ci servirebbe, come nel film, un cucchiaino di concretezza: “E smettila di andare per dollari facili e produci qualche cosa nella vita. Costruisci invece di vivere sulla compravendita degli altri”.
In sostanza cosa ci porteremmo nel nuovo anno con un cenone passato a tavola con Gordon Gekko, Buddy Fox e suo papà Carl? Che si investa nella finanza quotata (quello della Borsa di Gordon Gekko) o negli investimenti in economia reale (i “private asset” di Carl Fox), è fondamentale avere chiaro il legame tra rendimenti e rischio, essere consapevoli del perché si fa un’operazione di trading, avere un piano di gestione degli investimenti in portafoglio, e su tutti, saper controllare le emozioni. “Grazie Gordon, e Felice anno nuovo”. “A voi" – risponderebbe, salutandoci con un “E ricordate, il denaro non dorme mai...”.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.