L'inflazione in Italia si è raffreddata di poco nel mese di dicembre, restando prossima ai recenti livelli record, come reso noto giovedì (5 gennaio) dall'Istat.
I prezzi al consumo dell'Italia sono saliti dell'11,6% su base annua a dicembre dopo essere aumentati dell'11,8% a novembre, risultando in linea con le stime del mercato.
In media, nel 2022, i prezzi al consumo registrano una crescita pari all'8,1% dall'1,9% del 2021. Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, i prezzi al consumo crescono del 3,8% dall'aumento dello 0,8% dell'anno precedente e, al netto dei soli energetici, del 4,1% dall'incremento dello 0,8% del 2021.
Il rallentamento su base tendenziale dell'inflazione è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici che, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, salgono del 65% dall'aumento del 68% di novembre, in particolare per la componente non regolamentata, e ai prezzi dei beni alimentari non lavorati, su del 9,5% dall'aumento dell'11,4% di novembre, e dei servizi relativi ai trasporti, in incremento del 6,0% dal 6,8% del mese precedente; per contro, un sostegno alla dinamica dell'inflazione deriva dall'accelerazione dei prezzi degli energetici regolamentati, al 70% dal 58%, di quelli dei beni alimentari lavorati al 15% dal 14%, di quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona al 6,2% dal 5,5% e dei servizi relativi alle comunicazioni allo 0,7% dallo 0,2%.
Su base mensile, l'aumento dello 0,3% segue quello dello 0,5% del mese precedente.
L'inflazione annua core - che esclude energetici e alimentari freschi - accelera al 5,8% a dicembre dal 5,6% di ottobre.
L'inflazione armonizzata, calcolata secondo parametri europei, è stata dello 0,2% su base mensile dallo 0,6% di novembre e del 12,3% su base annua dal 12,6% del mese precedente. Per tutto il 2022, l'inflazione IPCA è stata dell'8,7% dall'1,9% del 2021.
Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter
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