A quasi due anni dall'entrata in vigore del Regolamento sull'informativa sulla finanza sostenibile dell'Unione europea (SFDR) nel marzo 2021, il panorama dei fondi classificati come light green (Articolo 8) o dark green (Articolo 9) sta cambiando radicalmente.
Negli ultimi mesi, i gestori patrimoniali hanno lavorato per implementare gli standard tecnici di regolamentazione, o RTS, del Livello 2 della SFDR, che sono entrati in vigore nel gennaio 2023 e richiedono ai gestori di divulgare maggiori informazioni sugli approcci ESG dei loro fondi, sui rischi di sostenibilità e sull'impatto, all’interno dei documenti pre-contrattuali e nelle relazioni periodiche.
In vista di questo aggiornamento e del chiarimento normativo secondo cui i fondi che si dichiarano Articolo 9 possono avere solo in investimenti sostenibili, molti gestori hanno rivisto la classificazione dei loro fondi e declassato i prodotti dark green a light green.
Circa 420 prodotti hanno cambiato lo stato SFDR da settembre dello scorso anno, inclusi 307 che sono passati dall'Articolo 9 all'Articolo 8. In termini di asset, si tratta di 175 miliardi di euro, ovvero il 40% del patrimonio dei fondi Articolo 9. Ci aspettiamo che questi numeri aumentino nei prossimi mesi.
A seguito di questi declassamenti, la quota di fondi Articolo 9 sul totale del mercato dei fondi dell’Unione europea è scesa al 3,3% alla fine di dicembre, dal 5,2% di tre mesi prima, mentre la quota dei fondi articolo 8 è passata al 52,2%, dal 48,3%.
A seguito della riclassificazione di fondi indicizzati ed ETF (Exchange traded fund) che seguono i benchmark climatici dell'UE (benchmark allineati all’Accordi di Parigi e di transizione climatica), la quota di mercato dei fondi passivi Articolo 9 si è ridotta dal 24% al 5%.
La minore rappresentazione dei fondi passivi nella categoria dell'Articolo 9 solleva interrogativi sulla fattibilità o sui meriti di un approccio di questo tipo per gli investitori che cercano un'esposizione pura agli investimenti sostenibili.
Tornano i flussi nei fondi Articolo 8, ai minimi quelli negli Articolo 9
Dopo tre trimestri di deflussi, i fondi Articolo 8 sono tornati in attivo, raccogliendo 10,7 miliardi di euro di nuovi capitali netti nell'ultimo trimestre del 2022. I fondi Articolo 9 hanno registrato gli afflussi più bassi di sempre, 5,1 miliardi, in parte a causa della recente ondata di declassamenti.
La raccolta positiva dei fondi Articolo 8 e 9 nel quarto trimestre contrasta con i 3,3 miliardi di deflussi registrati dai prodotti articolo 6 (i fondi tradizionali, Ndr), che hanno risentito maggiormente del contesto macroeconomico difficile, caratterizzato da pressioni inflazionistiche, rialzi dei tassi di interesse e persistenti timori di recessione.
La quota di mercato dei fondi Articolo 8 e 9 sale al 55%
Il patrimonio dei fondi Articolo 8 e 9 è aumentato del 7,3% nel quarto trimestre del 2022 a 4,6 trilioni alla fine di dicembre, trainato dai nuovi prodotti, dal passaggio di comparti dall'Articolo 6 all'Articolo 8 o 9 e, in misura minore, dall'apprezzamento del mercato. In confronto, gli asset dei fondi Articolo 6 sono diminuiti dell'1,1% nel periodo.
Di conseguenza, è aumentata la quota di mercato dei fondi Articolo 8 e 9 dal 53,5% di fine settembre al 55,5% di dicembre.
Debutti: lo sviluppo rimane solido
Il lancio di nuovi prodotti è rimasto forte. Stimiamo che 165 fondi Articolo 8 e 49 fondi Articolo 9 abbiano debuttato negli ultimi tre mesi del 2022. È probabile che questo numero verrà rivisto al rialzo in futuro.
I nuovi fondi di cui all'Articolo 8 e all'Articolo 9 hanno rappresentato il 57% di tutti i lanci di nuovi fondi nell'UE.
I gestori hanno continuato ad ampliare la gamma di opzioni a disposizione degli investitori in termini di asset class, mercati, stili di investimento e temi. Mentre le offerte incentrate su ESG e sostenibilità in senso ampio hanno rappresentato la maggior parte dell'attività di sviluppo di nuovi prodotti, il clima si è confermato il tema più popolare tra i lanci di nuovi prodotti. Hanno debuttato più di 30 fondi climatici, che abbracciano diversi approcci di investimento. I fondi di questo tipo consentono agli investitori di ridurre il rischio climatico nei portafogli e/o ottenere un'esposizione a società che beneficeranno o contribuiranno alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
Tra gli altri temi incorporati dai nuovi fondi sostenibili ci sono una varietà di questioni ambientali e sociali, tra cui la biodiversità, gli ecosistemi, la sicurezza alimentare e l'assistenza sanitaria.
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