Ogni mese, valutiamo il mercato azionario in base ai rating Morningstar che misurano se e quanto le azioni siano sopravvalutate o sottovalutare rispetto al fair value calcolato dai nostri analisti.
Lo stock rating presenta un grande vantaggio rispetto alla metrica del rapporto Prezzo/Fair value (P/FV) in quanto incorpora un livello di incertezza nelle stime. Due società possono avere un P/FV molto simile, ma ciò non si traduce necessariamente nella stessa valutazione Morningstar.
Pertanto, guardando il numero di azioni che ottengono un rating di 4 e 5 stelle (considerate sottovalutate – in verde nel grafico sottostante) e il numero di azioni con un rating di 1 o 2 stelle (considerate sopravvalutate – in rosso nel grafico) possiamo avere un’idea più chiara sul se e sul quanto il mercato azionario sia scambiato a buon mercato o sia troppo costoso.
Gennaio è stato un mese molto positivo per i mercati mondiali. L'indice Morningstar Global Markets, che riflette l'andamento dei mercati azionari globali, ha guadagnato il 5,3% in euro.
Questa buona performance ha avuto come conseguenza che la percentuale di azioni con rating pari a 4 o 5 stelle sia scesa dal 55% al 46% (relativamente alle 1.443 società coperte dal nostro team di analisti azionari). La percentuale più alta di azioni “sottovalutate”, pari al 67%, è stata raggiunta lo scorso settembre.
Per quanto riguarda i titoli con un rating di 1 o 2 stelle, la percentuale è aumentata rispetto al mese scorso passando dal 15% al 17%.
Il mercato globale è ancora scambiato a prezzi convenienti, anche se non è più così economico come negli ultimi mesi. Dobbiamo infatti tornare ad aprile 2022 per vedere una percentuale di stock con un rating di 4 e 5 stelle superiore al 50%.
Europa o Stati Uniti?
L'analisi dello stock rating ci permette anche di dire che l’azionario Europa è valutato al momento a prezzi più convenienti rispetto a quello Usa. Per il mercato del Vecchio continente la percentuale di azioni con 4 e 5 stelle è del 63%, contro il 52% degli Stati Uniti, e anche la quota di azioni sopravvalutare è inferiore in Europa rispetto agli Usa: 6% contro 11%.
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