Le azioni del settore dei consumi brillano a Piazza Affari

Seppur con esiti non omogenei, i titoli di questo settore sfidano l’inflazione catalizzando l’attenzione del mercato. Tra i migliori da inizio anno, Ovs e Moncler convincono investitori e analisti. Bene anche Geox e Caleffi. Sottotono Safilo.

Fabrizio Guidoni 14/02/2023 | 10:04
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piazza affari

Con l’inflazione che domina la scena, i titoli legati ai consumi personali e di casa catalizzano una forte attenzione da parte degli investitori in Borsa. Dopo un inizio anno brillante, il settore Personal & House Goods a livello europeo è apparso però in sofferenza nella prima settimana di febbraio. È invece risultato ben resistente in Piazza Affari.

Certo, la pattuglia dei titoli legati ai consumi quotati in Borsa Italiana manca di pesi massimi importanti. Allargando il perimetro del settore in Italia fino a comprendere le società della moda, l’unico peso massimo tra le blue chip italiane è Moncler, titolo con una capitalizzazione di oltre 15 miliardi di euro. Tuttavia, in effetti si tratta di una società poco legata ai consumi ordinari delle persone e invece più facilmente associata alla fascia alta della moda.

Le mid cap
Comunque sia, a Piazza Affari se il settore dei consumi scarseggia di campioni di grandi dimensioni quotati, è invece ben rappresentato nei titoli a media capitalizzazione. Una dimensione tipica del tessuto industriale italiano, soprattutto in questo comparto. A bene vedere, anche in questa fascia di mid cap del mercato spicca una fetta importante di società chiaramente appartenenti al settore moda, come Brunello Cucinelli (oltre 5 miliardi di capitalizzazione) e Salvatore Ferragamo (non lontano dai 3 miliardi di capitalizzazione), seguite da Tod's, che capitalizza circa 1,1 miliardi. Tra i titoli a media capitalizzazione sono comunque presenti società con un taglio più retail come Ovs, che capitalizza tra i 700 e gli 800 milioni, Intercos, leader nella cosmetica con oltre 1,3 miliardi di capitalizzazione, e Safilo che supera i 500 milioni.

… e le small cap
Ancora più nutrita la pattuglia di titoli legati al macrosettore dei consumi appartenenti al perimetro delle smal cap. Ne fanno parte in ordine di capitalizzazione, Basicnet (intorno ai 300 milioni), operante nel settore dell'abbigliamento, delle calzature e degli accessori, Geox (intorno ai 260 milioni), Aeffe (vicina ai 140 milioni), Piquadro (che sfiora i 100 milioni), Ratti (83), Caleffi (20), Csp International (16) e Zucchi (10).

Ma come stanno andando questi titoli in Borsa? L’andamento è molto variegato da titolo a titolo, ma nel complesso la performance è decisamente positiva, con alcuni nomi in particolare evidenza. Su tutti spiccano Geox (+28% da inizio anno alla chiusura di venerdì 10 febbraio), Caleffi (+25%), Csp International (+15,5%) mentre tra le small brillano Ovs (+ 24%) e Tod’s (+ 14%). Il tutto senza dimenticare il +11,8% di Moncler. Non mancano le note dolenti. In particolare, sta andando male da inizio anno Safilo (-11%), mentre sono sostanzialmente al palo in questo 2023 Ratti, Zucchi e Piquadro.

Titoli sotto i riflettori
Se a Piazza Affari le capitalizzazioni delle società legate ai consumi personali e di casa non sempre raggiungono livelli elevati, di certo il newsflow legato ai titoli di quello che è comunque un settore a grande visibilità ha offerto nelle ultime settimane numerosi spunti.

Nell’ultimo periodo si è messa positivamente in mostra Basicnet, grazie alla diffusione dei dati preliminari del 2022 secondo cui la società ha consuntivato vendite aggregate dei prodotti recanti i marchi del gruppo a livello internazionale pari a 1,27miliardi, in crescita del 34,1% rispetto all' esercizio precedente. Accoglienza positiva, seppur momentanea, presso gli investitori è stata riservata anche ai dati di bilancio di Piquadro. L’azienda specializzata in borse ed accessori per il business innovativi ha registrato un fatturato consolidato nei primi nove mesi chiusi al 31 dicembre 2022 pari a 126,8 milioni, evidenziando un incremento del +15,9% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Da parte sua Brunello Cucinelli ha annunciato di aver concluso il programma di acquisto di azioni proprie avviato lo scorso 10 gennaio. Di contro, a seguito della richiesta di Consob del 16 giugno 2010, la Vincenzo Zucchi ha informato che al 31 dicembre 2022 l'indebitamento finanziario netto era pari a 33,9 milioni, in calo rispetto ai 38,1 milioni del mese precedente.

Ovs
Ma la vera protagonista del recente newsflow è stata in particolare Ovs. Il titolo è risultato al centro di un vero e proprio boom di acquisti nella prima seduta di febbraio, in cui è arrivato a balzare di oltre il 13% a seguito allo stop all’operazione di accorso con Coin e ai dati 2022, accompagnati da un outlook oltre le attese. Come sottolineato dagli analisti di Intesa Sanpaolo i dati preliminari 2022 sono stati superiori al consenso e "forti, sostenuti da una chiusura d''anno molto solida". E non è tutto. Le indicazioni sul 2023 sono positive. A tal punto che gli stessi esperti di Intesa Sanpaolo sul titolo hanno una raccomandazione buy e un prezzo obiettivo a 3,4 euro. A proposito all’iniziativa, saltata, volta all’acquisizione di Coin, per gli analisti il fatto che le parti abbiano ritenuto di interrompere le trattative fornisce "un certo sollievo al mercato in quanto il profilo rischio/rendimento secondo noi non era interessante". Dato il "forte bilancio, ci aspettiamo che Ovs continui con il buyback nel 2023", aggiungono gli esperti.

Anche per Equita Sim la decisione di porre termine alle negoziazioni per l'acquisto di Coin è "positiva per Ovs, in quanto l'integrazione avrebbe rappresentato un esercizio complesso e probabilmente non riflesso nelle aspettative di valorizzazione dell'asset da parte del venditore". Gli analisti di Equita hanno alzato del 15% a 3 euro il prezzo obiettivo su Ovs, confermando la raccomandazione hold. Hanno anche aumentato le loro stime di Eps del 14% sul 2023 e del 13% sul 2024, partendo dall’osservazione che Ovs ha chiuso il 2022 con vendite nette consolidate superiori a 1,5 mld euro, in aumento dell''11% rispetto al 2021.

Su Ovs si sono espressi positivamente anche gli esperti di Kepler Cheuvreux. Hanno infatti alzato da 2,6 a 3 euro il prezzo obiettivo, confermando la raccomandazione buy, soffermandosi sui numeri definiti “forti” dello scorso anno. E non è tutto. In un’intervista a Reuters, l’amministratore delegato, Stefano Beraldo, ha sottolineato che Ovs non aumenterà i prezzi quest'anno, anzi in alcuni casi potrebbe ridurli, dal momento che le pressioni inflazionistiche su logistica, materie prime ed energia si stanno allentando. Ovs lo scorso anno ha aumentato i propri prezzi per far fronte ai maggiori costi. "Da tre-quattro mesi il costo dei noli si è drasticamente ridotto... stiamo tornando ai livelli pre-Covid" ha detto Beraldo, sottolineando che per il gruppo, che già aveva messo in campo delle azioni per mitigare questo effetto di aumento dei costi della logistica, il risparmio potrebbe aggirarsi nell'ordine del 30%. Anche i prezzi del cotone e del poliestere sono in calo. L’AD di Ovs prevede per il gruppo un calo medio ponderato delle materie prime di circa il 20%. Un discorso analogo è stato associato nell’intervista ai prezzi dell'energia.

 

Moncler
Su Moncler si sono recentemente espressi gli analisti di Websim: “In previsione della trimestrale, che verrà pubblicata a fine febbraio, rivediamo al rialzo i ricavi attesi per il 2023 e 2024 per tener conto delle recenti positive indicazioni (fornite da alcuni dati di traffico e dalle dichiarazioni di altri operatori del settore) sulla riapertura della Cina dopo le restrizioni Covid. La nostra stima di fatturato 2023 è del 3% sopra consensus”. Anche per queste valutazioni gli esperti hanno detto di aver rafforzato la propria view positiva, portando il prezzo target da 57 a 64 euro. “I risultati del 2022 dovrebbero essere in linea con il consenso ed è improbabile che rappresentino un catalyst, ma le indicazioni sulle vendite di gennaio-febbraio dovrebbero essere molto favorevoli, soprattutto per quanto riguarda i clienti cinesi. Dopo il recente rally, le valutazioni sembrano abbastanza elevate (un rapporto prezzo/utili pari a 25 nel 2023, in linea con LVMH) ma la direzione degli utili dovrebbe rimanere favorevole, il posizionamento ESG è eccellente e le opzioni per poter annunciare una nuova operazione di M&A meritano un premio”.

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Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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