Sara Silano: Buongiorno e benvenuti. Rischio geopolitico: ne abbiamo sentito parlare molto con riferimento all’invasione russa in Ucraina. Ma cos’è il rischio geopolitico e come proteggere il portafoglio?
Lo abbiamo chiesto a Nicolò Bragazza, associate portfolio manager di Morningstar Investment Management (gruppo Morningstar).
Sara Silano: Nicolò Bragazza, cos’è il rischio geopolitico?
Nicolò Bragazza: La definizione di rischio geopolitico non è semplice perché richiede di isolare il “fattore geopolitico”, che spesso si accompagna ad altri tipi di rischi o si confonde con il ben più ampio rischio politico. Il rischio geopolitico, infatti, attiene alle dinamiche di conflitto tra gli Stati o tra gli Stati e altri tipi di organizzazioni, come per esempio i gruppi terroristici. Questi conflitti precedono, causano o alimentano eventi come guerre, attentati terroristici o più in generale tensioni. Come è intuibile da questa definizione esso non si manifesta solo ad eventi avvenuti, ma è anche il risultato dell’incertezza che li può precedere.
Esistono molti modi per misurare il rischio geopolitico, tra cui modelli empirici, analisi testuali basate sulle notizie dei media – come il GPR index – e rating di analisti.
Silano: Quale impatto ha su un portafoglio di investimento?
Solitamente il rischio geopolitico impatta i portafogli indirettamente tramite un aumento dell'avversione al rischio degli investitori e perciò tende a colpire maggiormente il comparto azionario e quello del credito. A questo si aggiunge il fatto che molti eventi geopolitici hanno spesso condotto a flussi di capitale in uscita dai Paesi emergenti verso i mercati sviluppati.
Tuttavia, va ricordato che molti eventi geopolitici non hanno un impatto considerevole sui mercati a meno che la loro portata non sia sufficientemente estesa, come fu per l'attentato alle Torri Gemelle o l'attacco russo in Ucraina.
Silano: E’ possibile proteggere il portafoglio dal rischio geopolitico?
Bragazza: Per sua natura, il rischio geopolitico è piuttosto insidioso perché non ci sono strumenti per “coprirlo”. Storicamente, asset come l'oro, alcuni tipi di valute, come il dollaro, il franco svizzero o lo yen giapponese hanno offerto protezione in momenti di tensioni geopolitiche o in caso di guerre. Tuttavia, non essendo i loro fondamentali legati direttamente a questi tipi di avvenimenti, non possono essere considerati come metodi di copertura efficaci per ogni situazione.
Inoltre, il rischio geopolitico ha un impatto differente sui mercati a seconda di dove e come si manifesta, rendendo perciò più difficile identificare ex-ante quali asset potranno beneficiare maggiormente da esso.
Gli investitori devono perciò fare molta attenzione a non riporre eccessive speranze nella protezione dal rischio geopolitico. Molto più opportuno è, invece, considerare come gli eventi geopolitici possano impattare i fondamentali degli asset tradizionali e riflettere il grado di rischio geopolitico nel peso che si assegna ad una certa posizione.
Silano: Nicolò Bragazza, grazie mille per la tua disponibilità oggi. Per Morningstar sono Sara Silano, grazie per averci seguito.
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