Nonostante negli ultimi tre mesi il comparto auto abbia sovraperformato il mercato azionario globale di circa 200 punti base, continua a pagare un ritardo di circa 12 punti percentuali su base annuale (in euro al 6 marzo 2023).
Le valutazioni di mercato dei titoli dei produttori di auto restano convenienti. Ecco le azioni a cui gli analisti di Morningstar assegnano un rating pari a 4 e 5 stelle.
Mercedes-Benz Group
Dopo lo scorporo del segmento camion e autobus, completato a fine 2021, Daimler AG ha cambiato nome in Mercedes-Benz Group e ora comprende i segmenti auto premium e lusso, i veicoli commerciali e Mercedes-Benz Mobility, che include servizi finanziari e altri servizi di mobilità come il ride-hailing (servizi vettura più autista).
Nonostante il mercato delle auto di lusso sia estremamente competitivo e il settore nel suo complesso soffra per la eccessiva capacità produttiva, entrambi fattori che esercitano una pressione al ribasso sui prezzi di vendita, l’azienda può contare su una ampia diversificazione delle vendite a livello geografico e sulla sua esposizione al mercato dell’auto di alta gamma che è meno sensibile alle fluttuazioni del ciclo economico. Inoltre, la crescita di lungo periodo della popolazione benestante è stimata attorno al 5% a fronte di una percentuale compresa tra l’1% e il 3% del mercato dei veicoli leggeri, a dimostrazione del fatto che il segmento in cui opera Mercedes-Benz crescerà a ritmi superiori rispetto al settore dell’auto nel suo complesso.
Riuscire a portare sul mercato delle novità in maniera consistente nel tempo è fondamentale per stimolare l'interesse dei consumatori e dunque per essere meno esposti al peggioramento della congiuntura economica. Mercedes-Benz è molto brava in questo e ogni anno lancia nuovi modelli o restyling significativi in vari mercati grazie a investimenti in Ricerca & Sviluppo pari mediamente al 6% del fatturato.
Nel quarto trimestre del 2022 l’azienda ha registrato un utile per azione del di 3,72 euro, superiore di 0,45 euro rispetto alle stime del consensus e di 1,10 euro se confrontato con quello riportato nello stesso periodo del 2021. Anche grazie alla migliore disponibilità di chip rispetto all’anno precedente, Mercedes-Benz è riuscita a crescere dell’8% nei volumi di produzione e del 16% nel fatturato (+8% rispetto alle stime degli analisti).
Il titolo ha guadagnato il 31% negli ultimi 12 mesi (in euro al 3 marzo 2023), ma continua a essere scambiato a un tasso di sconto del 25% rispetto al fair value di 101 euro (report aggiornato al 17 febbraio 2023).
BMW
Nonostante il +36% guadagnato negli ultimi 12 mesi (+21% solo da inizio anno, in euro al 3 marzo 2023) il titolo BMW continua a essere scontato del 34% rispetto al fair value di 152 euro (report aggiornato 28 febbraio 2023). “Il mercato non sembra valutare adeguatamente la posizione di vantaggio competitivo dell’azienda tedesca, ma l’azienda ha un portafoglio marchi di valore che le permette di caricare mark-up generosi sui prezzi di vendita e ha volumi di produzione tali da garantirle un vantaggio di costo rispetto ai competitor (Economic moat nella misura di medio). Per queste ragioni, BMW ha macinato risultati largamente superiori alla media del comparto auto. I dati, infatti, dicono che dal 2004 al 2019 i ricavi e il volume di unità vendute di BMW sono cresciuti in media rispettivamente del 6% e del 5,3%, a fronte di una crescita media del mercato mondiale dei veicoli leggeri del 2,7%.
A favore dell’azienda tedesca giocano trend di lungo periodo come l’aumento della ricchezza nei paesi emergenti e la transizione verso il segmento elettrico. Data la natura aspirazionale dei marchi BMW, Mini e Rolls-Royce, la crescita del numero di persone benestanti implica un’espansione del suo mercato potenziale. Inoltre, la casa produttrice tedesca ha fissato obiettivi ambiziosi per il suo passaggio all’elettrico: entro il 2023, il 90% delle sue autovetture sarà alimentata a batteria e la percentuale salirà al 100% nel 2030.
Negli ultimi trimestri BMW ha riportato risultati superiori alle stime del consensus. Le guidance del management per fine anno indicano un margine EBIT tra il 7% e il 9%, nonostante un calo dei volumi di vendita tra l’1% e il 5%, mentre gli analisti di Morningstar si aspettano un EBIT leggermente superiore al 10% a fronte di una contrazione dei volumi del 4% (report aggiornato al 4 novembre 2022).
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