Johanna Englundh: Benvenuti a Morningstar. Quando si analizzano le azioni, ci sono molte metriche da esaminare e una di queste è il Morningstar Moat Rating. Oggi ho invitato l'analista azionario di Morningstar, Matthew Donen, per spiegarci cos'è effettivamente il Moat Rating e come utilizzarlo. Matthew, puoi iniziare spiegando cosa significa il termine Economic moat?
Matthew Donen: Sì. L’Economic moat si riferisce a un vantaggio competitivo duraturo che consente alle imprese di sopravvivere e prosperare per un lungo periodo di tempo. Se pensi alla teoria alla base del capitalismo, se un'azienda è in grado di realizzare profitti elevati attirerà più concorrenti e successivamente vedrà erodersi i suoi profitti. Ma una piccola minoranza di aziende è in grado di godere di molti anni di rendimenti elevati creando vantaggi competitivi strutturali che impediscono alla concorrenza di emergere. Come un fossato ha lo scopo di proteggere un castello dai possibili invasori, così l’Economic moat aiuta un'azienda a respingere i concorrenti.
Englundh: Quindi, ci sono diversi tipi di moat? O lo stesso tipo di moat vale per tutte le diverse aziende?
Donen: Sì, ci sono cinque diverse fonti di moat. La più comune e più facile da spiegare è quella dei beni immateriali, ovvero un marchio, un brevetto o a una licenza. In definitiva, un'azienda con un'attività immateriale dovrebbe essere in grado di avere un forte potere di determinazione dei prezzi e dunque di ottenere rendimenti elevati sul capitale investito. Il semplice fatto di avere un marchio ben noto, ma che non garantisce un potere di determinazione dei prezzi, non è una fonte di moat. Sony, ad esempio, è un marchio molto noto, ma ciò non significa che pagherai un extra-prezzo per una Tv Sony rispetto a una dei suoi concorrenti.
La seconda fonte di Moat è rappresentata dagli switching cost (costi di commutazione). Questo è il costo che deve sostenere un utente per passare a un concorrente rispetto a rimanere con l’attuale fornitore di quel bene o servizio. Questo non rappresenta solo il costo finanziario del passaggio, ma può anche essere il costo implicito dell'apprendimento, il tempo necessario per imparare a usare un nuovo strumento o un software, nonché il rischio connesso al passaggio.
L’effetto rete è la fonte di moat più comune tra le aziende attive nei settori dei social media e dei servizi di pagamento. In questo caso, il valore della rete aumenta per i nuovi utenti e per quelli esistenti man mano che più persone si aggiungono alla stessa. Si realizzano, quindi, vantaggi in termini di costi. Qui puoi pensare alle tradizionali economie di scala in cui si distribuiscono i costi fissi su una base più ampia di utenti, oltre ad avere semplicemente un processo che è migliore rispetto a quello dei concorrenti e quindi si è in grado di produrre qualcosa in maniera più conveniente. E poi, l'ultima fonte di Moat, che è quella meno frequente, è la scala efficiente. Questa si concretizza in genere in business altamente regolamentati, ad alta intensità di capitale e che operano all'interno di una particolare regione. Un aeroporto è l'esempio perfetto in questo caso, in quanto non ha senso dal punto di vista economico avere molti aeroporti all'interno di una sola città perché tutti non sarebbero in grado di avere una gestione redditizia.
Englundh: Quindi, abbiamo cinque diverse fonti di moat. In che modo Morningstar usa l’Economic moat? Come viene presentato?
Donen: Abbiamo tre diverse classificazioni del Moat Rating: Ampio, Medio e Assente. Più Ampio è il fossato, più duraturo è il vantaggio competitivo. Se un’azienda viene valutata con un moat nella misura di Ampio riteniamo che abbia un vantaggio competitivo così duraturo che pensiamo sarà in grado di realizzare un rendimento superiore al costo del capitale per almeno 20 anni. Un'azienda con un moat nella misura di Medio è ancora un business con un vantaggio competitivo duraturo, ma che pensiamo possa durare meno di 20 anni. Una società con moat Assente, ovvero dove si collocano la maggior parte delle aziende, non gode di un vantaggio competitivo. La valutazione del moat viene incorporata nella nostra stima del fair value del titolo. Un'azienda con un Economic moat è in grado di ottenere un rendimento dal capitale molto più elevato rispetto a un’altra che invece non lo possiede.
Englundh: Puoi fornirci alcuni esempi di aziende a cui è stato assegnato un moat e le ragioni che sono alla base di questo rating?
Donen: Sì. Vestas è un perfetto esempio di un'azienda che ha un’importante quota di mercato e una crescita elevata, ma a cui non abbiamo assegnato un moat. Vestas è il più grande produttore di turbine eoliche a livello globale, ma pensiamo che ci sia poca differenza di prodotto tra una turbina eolica prodotta da Vestas e una prodotta dai suoi competitor. Quindi, in ultima analisi, questo porta a una forte concorrenza sui prezzi nel settore e quindi a una scarsa redditività del business.
Uber è un esempio di attività con moat Medio che può contare sull’effetto rete. Come ho detto prima, l’effetto rete si realizza quando il valore di un bene o servizio aumenta, sia per gli utenti esistenti che per quelli nuovi, man mano che più persone entrano a far parte della rete. Quindi, per Uber, più conducenti entrano a far parte della sua piattaforma migliore sarà il servizio offerto agli utenti e, in definitiva, tutti gli attribuiranno un valore più alto.
Louis Vuitton è invece un perfetto esempio di business con un moat Ampio. Questo è un marchio per cui i clienti hanno una maggiore disponibilità a pagare. Essi sono disposti a pagare prezzi premium per il valore del marchio Louis Vuitton, non perché le sue borse abbiano una funzionalità superiore. Per questo motivo pensiamo che l'azienda possa essere in grado di ottenere rendimenti elevati sul capitale investito almeno per i prossimi 20 anni.
Englundh: Molto interessante. Grazie mille Matthew per il tuo tempo. Sono Johanna Englundh per Morningstar.
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