La presentazione dei dati di bilancio del 2022 e delle previsioni sul 2023 da parte di Poste Italiane è stata ricevuta con commenti in chiaroscuro da parte del mercato ma non ha scalfito l’immagine di porto sicuro per gli italiani a cui tanto tiene l’amministratore delegato della società, Matteo Del Fante. Ma attenzione. Poste Italiane ha ancora un paio di altri grandi esami da superare col mercato entro fine anno: entro il 13 aprile sarà pubblicata la lista dei membri per il nuovo consiglio di amministrazione con l'assemblea prevista il prossimo 8 maggio. Successivamente, sarà presentato il nuovo piano industriale. In attesa di questi importanti passaggi per il futuro della società, gli investitori stanno prendendo le misure ai numeri da poco condivisi dall’azienda.
Troppe zavorre sui risultati 2022
Poste Italiane ha terminato lo scorso anno con ricavi per 11,89 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto agli 11,22 miliardi realizzati nell’esercizio precedente e con un esito superiore al consensus. Se è vero che il 2022 è stato un anno positivo sul fronte dei ricavi, è anche vero che è emerso un certo disappunto del mercato sul fronte dell’utile operativo, in particolare del quarto trimestre 2022 attestato a 237 milioni di euro, sensibilmente sotto le attese. Ancora più significativo il rallentamento dell'utile netto: zavorrato dalla voce tasse a causa dell’indeducibilità del credito d'imposta, si è fermato a 87 milioni di euro, a fronte di un consensus che scontava un esito ben più grande.
Inoltre, come sottolineato da alcuni analisti, sul risultato dell’intero 2022 ha pesato la presenza di 320 milioni di euro di oneri straordinari “non cash” associati ai circa 9 miliardi di euro di crediti fiscali. I vertici di Poste Italiane hanno spiegato che l’accantonamento prudenziale fa riferimento alle decisioni prese dal fisco italiano sulle frodi sul bonus “110%”.
Sorpresa dividendo
La delusione per i risultati del 2022 è stata in parte compensata con le buone notizie sul fronte dividendo rilasciate dallo stesso Ad Del Fante: "il nostro rendimento è in linea col mercato. Abbiamo deciso di procedere un aumento del 10% quest'anno e del 9% come guidance per il 2023 essenzialmente sulla base dei buoni flussi che ci provengono da tutte le nostre unità di business, specificatamente per ciò che avete visto con Poste Vita”. Il management di Poste italiane ha proposto la distribuzione del dividendo 2023, relativo al bilancio 2022, per complessivi 0,65 euro per azione, in aumento del 10% rispetto all’ammontare distribuito lo scorso anno (0,59 euro). Tenuto conto che a novembre 2022 era stato staccato un acconto sul dividendo 2023 pari a 0,21 euro per azione, il saldo della cedola sarà di 0,44 euro, con stacco lunedì 19 giugno 2023 e pagamento il 21 giugno.
A proposito del dividendo atteso per il 2024, relativo all’esercizio 2023, gli analisti di Websim sottolineano: “il dividendo per azione è ora 0,71 euro la contro nostra stima di 0,67 euro; il dividendo è ora in aumento del 9% su base annua rispetto alla politica precedente del +7%”. Il tutto grazie a una maggiore visibilità del capitale e alla generazione di flussi di cassa da parte di tutti i settori di business. Gli esperti di Websim evidenziano anche che a questo punto il rendimento da dividendo rimane un buon supporto per l'azione, attestandosi a circa il 7%”. Anche per questa dinamica del dividendo, confermano il giudizio “interessante” sul titolo con target price 12,0 euro.
Previsioni prudenti con spazi di miglioramento
Passando alle previsioni di bilancio rilasciate da Poste Italiane per il 2023, i ricavi sono stimati a 11,9 miliardi di euro, leggermente sotto il consenso di 12,3 mld, principalmente a causa della modifica della contabilizzazione delle assicurazioni (IFRS17). L'Ebit atteso per l’intero anno potrebbe arrivare a 2,5 miliardi di euro, il che vorrebbe dire 300 milioni circa in più del risultato dell’anno passato che è poi largo circa quanto si aspettava il consensus. L’utile netto è visto a 1,7 miliardi.
Nel rilasciare le previsioni è stato sottolineato che si tratta di numeri molto prudenti, con spazi di miglioramento in arrivo da ogni singola divisione, anche se con intensità diversa. Ad esempio, l’area assicurativa sta risultando più performante del mercato in termini di raccolta netta e l’attività del prestito non dovrebbe essere penalizzata dall’aumento dei costi dell’approvvigionamento della liquidità che potrebbero colpire altri soggetti. “Facendo un raffronto tra il primo trimestre di quest’anno e quello dello scorso anno, vediamo un aumento di quasi quattro miliardi", ha commentato Del Fante parlando dell'andamento dei depositi grazie anche al fatto che, come detto dallo stesso Ad, “Poste storicamente è sempre stata vista come un porto sicuro dai retailer italiani se guardiamo indietro negli ultimi 20 anni, durante tutte le crisi". Certo, gli analisti ricordano anche che l’area poste e pacchi resta però un problema, dove il raggiungimento del pareggio è condizionato da come evolverà in futuro la contrattazione con i sindacati. Per questa divisione è attesa per il 2023 una crescita dei ricavi del 2%.
La rifinitura delle stime degli analisti
Quasi tutti i team di analisti hanno aggiornato le proprie stime su Poste Italiane dopo il rilascio dei dati e delle previsioni da parte della società. Ed hanno così preso spunto per rivedere target price e giudizio sul titolo, anche se nel complesso si è trattato di semplici rifiniture e non di cambiamenti sostanziali. Ad esempio, Equita Sim ha incorporato nelle proprie stime l'Outlook 2023 che si traduce in una riduzione del 3% dei ricavi, un aumento del 2% a livello di Ebit ed una riduzione del 2% per l’utile per azione. Il risultato finale dell’analisi? La conferma del rating buy e del target a 12,5 euro con il titolo che tratta sui risultati attesi per il 2023 con un rapporto prezzo/utili a 7 ed un rendimento del dividendo vicino al 7,7%. Stesso prezzo obiettivo confermato, a 12,5 euro, per Deutsche Bank che reitera però la raccomandazione a “hold” (mantenere).
Ha invece tagliato il target Mediobanca Securities a 12 euro da 13 euro in seguito a una revisione delle stime, in particolare con l’abbassamento delle previsioni sull'Eps 2023-2024 rispettivamente del 5% e del 6%. "il nuovo prezzo obiettivo – spiegano gli analisti - offre abbastanza upside per rimanere positivi sul titolo”. Il rating resta quindi outperform.
Anche gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno ridotto il prezzo obiettivo di Poste Italiane da 11,4 a 11 euro, confermando la raccomandazione buy. Tra i più cauti sul titolo, gli esperti di Ubs sono rimasti su una posizione con rating neutral e target price di 9,7 euro per azione.
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