Francesco Lavecchia: Benvenuti a Morningstar. Sono Francesco Lavecchia e oggi sono in compagnia di Jelena Sokolova, Senior Equity Analyst di Morningstar.
Con l’avvio dell’Opa, la scorsa settimana, Dufry, il più grande rivenditore aeroportuale al mondo, si appresta a completare l'acquisizione dell'azienda italiana Autogrill, un player globale nel settore della ristorazione per chi viaggia. Puoi riassumerci brevemente le condizioni di questo accordo?
Jelena Sokolova: Ciao Francesco. Grazie per avermi invitato. Quindi, in sostanza, all'inizio dell'operazione, il maggiore azionista di Autogrill, che è la famiglia Benetton, attraverso la sua Edizione Holding, ha già scambiato la sua quota del 50,3% in Autogrill con azioni Dufry nel rapporto di 1 azione Autogrill per 0,158 azioni Dufry. Quindi, attualmente, i restanti azionisti hanno sostanzialmente due opzioni: o accettare le stesse condizioni accordate alla Edizione Holding o vendere le loro azioni Autogrill a 6,33 euro ciascuna. Quindi, fondamentalmente, in base al prezzo al quale le azioni Dufry sono scambiate ora, le condizioni finanziarie dell'accordo sono abbastanza simili. Tuttavia, dato che crediamo che le azioni Dufry siano sottovalutate, pensiamo che l’opzione di ricevere azioni Dufry possa essere un affare migliore per gli azionisti di Autogrill.
Lavecchia: Secondo te, Dufry ha pagato un prezzo giusto o è stata Autogrill a fare un buon affare?
Sokolova: Pensiamo che l'acquisizione sia stata valutata a un prezzo equo rispetto al valore dell’azienda.
Lavecchia: Ora, a proposito della strategia alla base dell'affare, perché Dufry ha deciso di acquisire Autogrill? E pensi che Autogrill aggiungerà valore al gruppo svizzero?
Sokolova: Il travel retail in generale è un settore in fase di consolidamento e Dufry è storicamente cresciuta grazie alle acquisizioni. Quindi, le acquisizioni sono necessarie per costruire economie di scala con i fornitori e anche per essere in grado di fare offerte competitive per le concessioni aeroportuali contro operatori più piccoli e forse meno dimensionati. La nostra ricerca ha rilevato l’esistenza di una correlazione abbastanza significativa tra economie di scala e margine lordo, ma che risulta essere più rilevante per società con un fatturato fino a 1 miliardo. Attualmente, con le dimensioni del gruppo Dufry, c'è molta meno correlazione tra margine lordo ed economie di scala. Inoltre, dato che l'offerta di prodotti dei due gruppi si sovrappone relativamente poco, potrebbero esserci basse sinergie a livello di margine lordo. Tuttavia, sulle sinergie operative e sui costi generali potrebbe esserci ancora del valore da estrarre. La società prevede 85 milioni di sinergie annuali per il gruppo. Inoltre, l'offerta di Autogrill nel cibo è abbastanza complementare perché Dufry non è tradizionalmente molto forte in questo campo.
Lavecchia: Concludiamo con la nostra opinione su Dufry. Perché pensiamo che il titolo sia sottovalutato?
Sokolova: Riteniamo che gli investitori siano ancora piuttosto preoccupati per la ripresa dell'industria dei viaggi e del travel retail dopo il Covid, date le pressioni inflazionistiche e il calo della fiducia dei consumatori. Mentre noi siamo, credo, più ottimisti su questo fronte. Riteniamo che i viaggi dovrebbero beneficiare della domanda repressa durante gli anni della pandemia e che, anche se i budget dei consumatori sono più limitati, sia più probabile che spendano di più in esperienze che in beni rispetto agli anni precedenti. Inoltre, il rimbalzo della spesa dei viaggiatori cinesi previsto quest'anno, dopo la revoca delle restrizioni per il Covid, dovrebbe dare una spinta a Dufry. Infine, Dufry ha anche migliorato il proprio bilancio dopo la pandemia e grazie a offerte più disciplinate per nuovi contratti e rinnovi e alle iniziative per aumentare i ricavi per passeggero dovrebbero migliorare i margini operativi.
Lavecchia: Grazie mille Jelena per il tuo tempo. Per Morningstar, sono Francesco Lavecchia. Grazie per averci seguito.
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