La battaglia sul grano ucraino è uno dei tanti punti critici per le materie prime messi a nudo dall'invasione russa del febbraio 2022 - un argomento che abbiamo trattato nell'ambito del nostro Speciale sull'Europa a un anno dallo scoppio del conflitto. Le pressioni sulla rete di distribuzione alimentare globale continuano a farsi sentire in tutti i Paesi, ricchi e poveri: dalle insalate mancanti nei supermercati del Regno Unito alla carenza cronica di cibo in Tunisia. Ogni crisi, soprattutto se comporta un'impennata dei prezzi, attira la speculazione. In questo caso c'è un forte rischio ESG, ma ci sono anche opportunità, dato che il mondo cerca di nutrire un numero sempre maggiore di persone in modo sostenibile.
Ci sono molti modi per guardare al tema. Essendo soft commodity, i cereali sono spesso poco considerati dagli investitori che si concentrano su petrolio e metalli. Investire nella domanda e nell'offerta di cibo non è una novità: gli operatori hanno iniziato a comprare e vendere futures sulla "pancetta di maiale" al Chicago Mercantile Exchange nel 1961. Prodotti alimentari di base come il caffè, lo zucchero e il succo d'arancia hanno un prezzo giornaliero che fluttua in base alle guerre, ai raccolti e alla moda (l'avocado, ad esempio, ha avuto una rinascita nel corso degli anni).
L’alimentazione come tema di investimento
Ma cosa possiamo dire dei fondi tematici sul cibo? E’ chiaro che l'alimentazione è un tema per i prossimi decenni: non è affascinante come la robotica o l'intelligenza artificiale, ma ha un ruolo altrettanto importante per la sopravvivenza umana. Non è un tema "mega" come il cambiamento climatico o l’innovazione tecnologica, ma si collega a come vediamo il futuro e ai nostri stili di vita. Le tendenze in materia di salute e benessere nei Paesi sviluppati pongono il cibo al centro dell'attenzione, mentre nei mercati emergenti le aziende sono preoccupate per la carenza di manodopera in agricoltura, perché la gente fugge verso le città in cerca di una vita migliore.
La produzione e il consumo di cibo sono collegate al discorso della sostenibilità. In teoria, le aziende più innovative dovranno essere in grado di sfruttare la tecnologia per produrre alimenti più sani a volumi più elevati, ma con un'impronta ambientale minore. Per sfamare un numero crescente di persone si dovranno fare dei compromessi. Morningstar ha appena pubblicato un rapporto ESG sull'alimentazione e l'agricoltura e le sue conclusioni sono che i raccolti dovranno aumentare di circa il 50% rispetto ai livelli attuali entro il 2050 per soddisfare una popolazione globale in crescita e una dieta in evoluzione. Ciò comporterà una maggiore adozione di sementi geneticamente modificate e un aumento del consumo di fertilizzanti.
Non c'è un consenso globale sul fatto che questo sia un compromesso accettabile, soprattutto perché le attuali pratiche di fertilizzazione sono responsabili di notevoli emissioni di gas serra e dell'inquinamento del suolo e delle acque. La produzione di cibo è responsabile di oltre un quarto delle emissioni mondiali di gas serra, la scarsità d'acqua è in aumento e la biodiversità si sta esaurendo a causa dell'aumento dei terreni destinati all'agricoltura.
L'Africa e il Medio Oriente, dove la scarsità di cibo e la pressione demografica sono più sentite, sono le aree che più necessitano di una maggiore produzione. Secondo l'autrice del rapporto Morningstar e analista azionaria ESG, Diana Radu, la tecnologia può contribuire a mitigare alcune di queste preoccupazioni, facendo emergere opportunità di investimento. Si tratta di agricoltura di precisione, fertilizzanti a basso contenuto di carbonio e alternative ai pesticidi.
"Le sfide più ampie dei sistemi alimentari avranno probabilmente un impatto su una serie di sottosettori e di società sotto la nostra copertura, data la diffusa esposizione alle dinamiche di cambiamento dell'agricoltura. Tra questi figurano i trasformatori di prodotti agricoli e di materie prime agricole, i produttori di sementi, di prodotti chimici per le colture e di fertilizzanti, nonché i produttori di attrezzature agricole".
Come investire in cibo e agricoltura
Come per tutte le materie prime, è possibile investire direttamente e indirettamente attraverso fondi ed ETF. Naturalmente è possibile acquistare azioni di società alimentari (e di bevande) e ci sono molti nomi famosi nel settore. Comprando uno di questi titoli si sostiene di fatto la tesi che la domanda aggregata di cibo crescerà nei prossimi decenni con l'arricchirsi dei Paesi in via di sviluppo e che queste aziende sfrutteranno le tendenze del benessere e dell'alimentazione. Il compito di "scegliere i vincitori" è facilitato dagli ovvi vantaggi che gli operatori storici hanno in termini di logistica, potere di determinazione dei prezzi, branding e relazioni con i fornitori: le barriere all'ingresso per un'azienda che voglia lanciare la prossima Coca Cola o KitKat sono formidabili.
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In qualità di investitore di fondi, spesso si scopre che l'esposizione al settore alimentare è accompagnata da altri temi: cibo e agricoltura, cibo e acqua e, implicitamente, cibo e tecnologia. Se si disegnasse un diagramma di Venn con il cibo al centro, si otterrebbero cerchi sovrapposti che includono tecnologia, mercati emergenti, nutrizione/salute, cambiamenti demografici, tendenze dei consumatori e vendita al dettaglio.
Dove investono i fondi e gli ETF
Osservando l'elenco dei fondi, ci sono dei punti in comune nei titoli azionari? Tra le prime tre posizioni non c'è molto in comune, a parte Deere DE, quotata negli Stati Uniti e leader mondiale nella produzione di attrezzature agricole, che ha un rating di 5 stelle e un ampio Economic moat. Diana Radu, analista di Morningstar, sostiene che un'adozione più diffusa dell'agricoltura di precisione aumenterà notevolmente le vendite dei tre maggiori produttori di attrezzature agricole: Deere, CNH Industrial CNHI e Agco AGCO.
Al di fuori delle prime tre partecipazioni, alcuni nomi compaiono spesso nei portafogli: Koninklijke DSM DSM, che ha un Economic moat limitato e un rating di 5 stelle, è un'azienda scientifica specializzata in nutrizione per l'uomo e per gli animali. DSM produce vitamine e altri additivi per mangimi, che di solito vengono formulati in miscele personalizzate per polli e tacchini. Rimanendo sul tema della catena alimentare, un altro titolo popolare tra i fondi più grandi specializzati nell’alimentare è l'azienda di fertilizzanti Nutrien NTR, che ha un Economic moat limitato e un rating di 3 stelle. Un’altra azienda nota è Beyond Meat (BYND), che ha avuto una corsa esplosiva dopo l'IPO, ma da allora ha subito un calo: le azioni erano scambiate a 234 dollari nel 2019, ma ora si aggirano intorno ai 15 dollari.
Guardando a nomi globali, la maggior parte dei titoli coperti da Morningstar ha un Economic moat e in questo elenco mi sono concentrato sulle società che producono e commercializzano alimenti piuttosto che sui rivenditori al dettaglio. Ho anche escluso i ristoranti e le società agricole e chimiche, ma molte di queste compaiono tra le partecipazioni più importanti nei fondi.
Per quanto riguarda gli ETF, l'aggiunta della dicitura "Beverage" al nome del fondo porta a una forte ponderazione verso le aziende produttrici di bevande come Diageo DGE e Anheuser-Busch Inbev ABI negli ETF di Lyxor e iShares che replicano l’indice STOXX 60 Food and Beverage (Morningstar Quantitative Rating pari a Bronze). Esistono anche due ETF etichettati come "Futuro sostenibile dell'alimentazione" di Rize e VanEck, ma le partecipazioni principali variano in modo significativo.
Gli esperti di solito raccomandano che i fondi tematici siano investimenti "satellite", quindi dovrebbero costituire una parte piccola di un portafoglio più diversificato. Il cibo non fa eccezione, e questo si riflette nella quantità di denaro detenuta in questi ETF. Tra i fondi tematici a livello globale, quelli sul cibo gestiscono 7 miliardi di dollari di asset su un totale di 330 miliardi di dollari, un ammontare inferiore rispetto a temi popolari come la transizione energetica, l'intelligenza artificiale, la robotica, la tecnologia e la demografia.
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