ETF, i migliori e i peggiori di aprile

Rodio, zucchero, caffè ed Europa emergente le migliori scelte del mese. Male invece il settore della mobilità elettrica, l’idrogeno ed alcune cripto.

Valerio Baselli 03/05/2023 | 09:24
Facebook Twitter LinkedIn

ETF

Secondo i dati Morningstar, ad aprile, tra il miglior Exchange traded product (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono circa 46 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o inversi).

Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.

I Top
La Top 12 di marzo dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (ETP), vede al primo posto db Physical Rhodium ETC (XFRD), balzato del 24% nel mese di aprile (in euro).

Col simbolo Rh e numero atomico 45 sulla tavola periodica, il rodio è un metallo nobile che rientra nella famiglia del platino, assieme a palladio, rutenio, osmio e iridio. E’ assieme all’iridio il metallo non-radioattivo più raro sulla Terra. Utilizzato spesso in lega con platino e palladio per aumentarne la durezza, il rodio è un ottimo catalizzatore e viene impiegato specialmente in campo industriale, ad esempio nei settori automobilistico, aeronautico, elettronico o medicale.

Il prezzo del rodio è stato favorito da una disfunzione politica apparentemente permanente in Sudafrica (dove è concentrato l’83% della produzione mondiale). Con gli scioperi nelle miniere e le interruzioni di corrente che si sono abbattute sul Paese, l’offerta di rodio ha subito uno stop che ha innescato un rimbalzo del prezzo.

Oltre ad ETC su soft commodity come zucchero e caffè, troviamo inoltre tre ETF esposti ai mercati azionari dell’Europa emergente (uno di questi dedicato al mercato polacco). La Borsa di Varsavia ha in particolare giovato della performance del settore immobiliare, dopo che il governo è intervenuto con sussidi dedicati agli acquisti per la prima casa nell’intento di rilanciare i prestiti ipotecari. Una situazione opposta rispetto a quanto sta vivendo l’industria del real estate nel resto del continente.

A questo proposito, da sottolineare che Amundi ha comunicato la chiusura dell’Amundi MSCI Eastern Europe Ex Russia UCITS ETF (CE9) prevista per il 12 maggio (ultimo giorno di negoziazioni previsto per il 5 maggio). La casa di gestione francese ha dichiarato di ritenere che “il valore del patrimonio netto del fondo sia sceso a un importo inferiore al livello minimo per la gestione dell’ETF in modo economicamente efficiente” e che “considerando il basso livello di attività dell'ETF”, Amundi “non prevede un aumento dell'interesse degli investitori e nessuna prospettiva commerciale nel prossimo futuro”.

E i Flop
La classifica relativa ai replicanti che hanno perso di più nel mese di aprile, invece, vede diversi posti occupati da strumenti che tracciano il prezzo di alcune criptovalute, come Algorand, Stellar, Fantom e Ripple. Algorand, in particolare, è stato colpito dalla decisione da parte della SEC americana di considerare sei criptovalute (tra cui appunto ALGO) come veri e propri titoli azionari nella sua causa contro Bittrex. Tra i token inclusi nella causa, ALGO è di gran lunga il più importante per capitalizzazione di mercato, con un valore totale di circa 1,6 miliardi di dollari secondo CoinGecko. 

Le ragioni alla base dell’azione legale sono sempre le stesse. Bitterex è accusato di aver venduto titoli azionari senza essersi registrato presso l’autorità di vigilanza (che poi è la stessa SEC), requisito necessario e regolamentato dal Securities Exchange Act del 1934.

Il mese scorso è stato negativo anche per le strategie esposte alla mobilità del futuro e quindi alla tematica dei veicoli elettrici. L’intero settore ha sofferto soprattutto lo scivolone di Tesla (TSLA), il cui titolo ha perso circa il 17% in dollari nel mese di aprile. L’azienda di Elon Musk ha infatti chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi in aumento del 24% a 23,32 miliardi di dollari ma un utile in calo del 24% a 2,51 miliardi, indebolito da ripetuti tagli nei prezzi di listino delle vetture proprio per dare priorità al sostegno alle vendite. L’azienda ha registrato un margine lordo totale del 19,3%, rispetto alle aspettative del 22,4%. Il margine operativo è sceso all’11,4% dal 19,2% l’anno scorso, pur rimanendo tra i più elevati nel settore.

L’analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle Newsletter Morningstar

Clicca qui

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures