Antje Schiffler: Quando si sceglie un fondo obbligazionario per generare reddito in portafoglio, ci si può chiedere su quale optare. Con me oggi per discuterne c'è Jeana Doubell, analista del team Manager Research di Morningstar. Jeana, è un piacere averti qui. Come possono comportarsi gli investitori?
Jeana Doubell: Ebbene, un'allocazione obbligazionaria ideale all'interno di un portafoglio a reddito non è poi così dissimile da un'allocazione obbligazionaria in un normale portafoglio ben bilanciato. La ragione di ciò è che la funzione più importante dei bond in qualsiasi portafoglio è quella di portare stabilità. In sostanza, riducono la volatilità. Tuttavia, le obbligazioni high yield comportano un rischio di credito maggiore rispetto alle altre e pertanto non sono necessariamente in grado di portare stabilità da sole. In ogni caso, un'allocazione modesta alle obbligazioni ad alto rendimento (10%, 15%) può aumentare la diversificazione e lo consideriamo un vantaggio.
Schiffler: Cosa devono guardare gli investitori quando scelgono un fondo obbligazionario high yield?
Doubell: Penso sia importante capire i rischi. Le obbligazioni ad alto rendimento sono emissioni societarie con un rating molto basso. Ciò significa che vi sono maggiori rischi quando si investe in questi titoli. Ad esempio, possono essere emesse da una società che è molto indebitata, oppure possono essere a un livello basso di subordinazione all’interno della struttura del capitale, il che significa che offrono meno protezione agli investitori se qualcosa va storto.
Inoltre, le obbligazioni high yield sono più vulnerabili alla situazione economica, rispetto alle altre. È anche un mercato molto meno liquido perché gli emittenti spesso non danno molte informazioni o i bond non sono così facilmente negoziabili come i titoli di Stato. Per questo motivo, in fasi di mercato risk-off può essere difficile acquistare o vendere tali obbligazioni. Suggeriamo, quindi, agli investitori che cercano alti rendimenti di entrare con un orizzonte a lungo termine e mantenere l’investimento su un intero ciclo di mercato per ottenere i migliori risultati.
Schiffler: Hai menzionato molto rischi. Come possono essere gestiti al meglio?
Doubell: E’ un mercato inefficiente, che può non inglobare immediatamente le notizie nei prezzi di mercato. Quindi, può aiutare avere un manager attivo, perché se è bravo e ha sufficienti risorse può analizzare i titoli in profondità, evitando quelli con maggiori probabilità di insolvenza.
Schiffler: Potresti indicarci qualche strategia attiva che considerate di qualità?
Doubell: Un esempio è HSBC Euro High Yield Bond Fund, che ha un Medalist Rating pari a Gold (nelle classi meno costose, Ndr), ed è gestito da un veterano del settore, Philippe Igigabel, da circa due decenni. Ha iniziato la sua carriera negli high yield più o meno nella stessa fase in cui questi investimenti sono decollati nei primi anni 2000. Quindi, ha visto tutta l’evoluzione. È anche supportato da un grande team, 15 analisti, e questo è davvero necessario per implementare il suo processo molto disciplinato. Essenzialmente, il gestore cerca di identificare quelle società che hanno solidi fondamentali ed è molto improbabile che falliscano, il che riduce al minimo il rischio. E questo è effettivamente evidente nel fatto che non hanno avuto alcuna esposizione a titoli insolventi dal 2003. Penso che questa sia davvero una testimonianza di come un'abile gestione del rischio di credito possa aiutare un fondo a sovraperformare.
Un altro esempio è T Rowe Price European High Yield Bond Fund (rating Silver), che è gestito da Michael Della Vedova dal 2011. Il manager ha oltre 25 anni di esperienza ed è supportato da tre analisti dedicati all’high yield e dal team globale di circa venti analisti.
L'attenzione qui si concentra principalmente sulla selezione dei titoli di tipo bottom-up, mentre quella top-down gioca un ruolo minore. Il team fondamentalmente cerca obbligazioni scontate di qualità inferiore. Quindi, obbligazioni con rating da B a CCC. Qui il profilo dei rendimenti può quindi essere più volatile. Il rischio di credito può essere leggermente maggiore, ma i titoli in portafoglio possono portare a sovraperformance. Probabilmente, bisogna avere nervi più saldi rispetto al fondo di HSBC, ma questo comparto ha le caratteristiche per fare bene nel lungo termine.
Schiffler: Potresti suggerire qualche esempio globale?
Doubell: A livello globale, ad esempio, abbiamo il fondo Robeco High Yield Bonds (rating Gold). E’ gestito dal duo, Sander Bus e Roeland Moraal da oltre due decenni. Il team è supportato da 23 analisti globali corporate e ha un approccio essenzialmente bottom-up, anche se la gestione top-down gioca un qualche ruolo (indistinguibile). Preferiscono le società con solidi fondamentali, per cui generalmente hanno un rating creditizio medio superiore a molti concorrenti nella categoria Global high yield. Queste caratteristiche lo hanno aiutato a sovraperformare in periodi di volatilità dei mercati e ad accrescere la stabilità del fondo. Questo ci riporta al discorso iniziale, quando dicevo che i bond tipicamente accrescono la stabilità e, nonostante gli high yield possano essere più volatili, hanno un ruolo nei portafogli income.
Schiffler: Grazie Jeana. Per Morningstar, sono Antje Schiffler.
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