Un investitore ha diverse opzioni per ottenere un reddito regolare. Una di queste è investire in un fondo o in un ETF che distribuisce dividendi. Sono disponibili in quasi tutte le categorie di fondi (azionari, obbligazionari, bilanciati, ecc.) e questo è un grande vantaggio per l'investitore, che non deve assumersi il rischio azionario per ottenere un flusso di dividendi.
Un altro vantaggio è che, in linea di principio, è più sicuro ottenere un reddito da dividendi da un paniere di titoli che da una singola società. Se scegliamo di costruire un portafoglio di titoli con cedola limitato a un numero ridotto di azioni, siamo esposti al rischio che una o più società siano costrette a ridurre o, peggio, sopprimere il proprio dividendo, il che creerebbe un problema nell'obiettivo di ottenere un reddito costante (e, se possibile, crescente).
Inoltre, è più facile ottenere un reddito periodico con la frequenza di flusso cedolare desiderata utilizzando un fondo piuttosto che un'azione o un paniere di azioni. Infatti, i gestori che hanno lanciato classi a distribuzione dei proventi, lo hanno fatto spesso prevedendo diverse tempistiche: annuale, trimestrale, mensile, ecc. Questo semplifica la vita a chi vuole un reddito su queste scadenze.
Dividendi aristocratici e non
Ma c'è un grosso problema con i fondi che distribuiscono i proventi. Un investitore vorrebbe vedere la cedola crescere nel tempo, tuttavia questo non accade con i fondi. Di solito, questi strumenti adeguano il dividendo in base all'andamento del valore patrimoniale netto, ossia in base all'andamento dei mercati.
Nel mercato azionario ci sono società denominate dividend aristocrats perché aumentano costantemente i loro dividendi (infatti, per ricevere questa denominazione, devono aver accresciuto costantemente i pagamenti di cedole agli azionisti per almeno 25 anni consecutivi). Queste società vantano una storia di utili stabili, una solida salute finanziaria e l'impegno a restituire valore agli azionisti attraverso il pagamento regolare di dividendi.
In genere, si tratta di aziende grandi e consolidate, con una storia di utili stabili e una solida posizione di mercato. Tra gli esempi più noti ci sono Coca-Cola, Johnson & Johnson ed Exxon Mobil.
Ad esempio, nel grafico sottostante si può notare che Exxon Mobil ha aumentato il suo dividendo per azione in ognuno degli ultimi 10 anni, anche durante il 2020 quando il titolo ha perso il 36% in dollari. Quest'anno, la compagnia petrolifera ha accresciuto il dividendo per azione da 3,43 a 3,48.
Vediamo ora cosa è successo negli ultimi 10 anni, ad esempio, con l'M&G Global Dividend A EUR (la classe income in EUR che paga dividendi trimestrali), uno dei fondi con il più alto patrimonio gestito e il più alto rendimento da dividendi nella categoria Morningstar Azionari Globali reddito.
Il grafico mostra chiaramente come il dividendo totale distribuito sia stato irregolare negli ultimi 10 anni: ci sono stati 3 anni (2017, 2019 e 2022) in cui il fondo ha dovuto ridurre il proprio dividendo.
E questo è stato il comportamento abituale dei fondi a distribuzione dei proventi.
Nella categoria Morningstar Azionari globali reddito, ad esempio, delle 134 classi di fondi che hanno distribuito un dividendo in ciascuno degli ultimi 10 anni, solo 14 classi non hanno subito alcun taglio durante questo periodo.
Alcune eccezioni
Non mancano le eccezioni. Due fondi, in particolare, hanno incrementato la cedola anno dopo anno: Flossbach von Storch Dividend (in Italia è disponibile la classe ET acc, Ndr) e Fidelity Global Dividend. Ecco cosa dicono i nostri analisti su quest’ultimo.
Fidelity Global Dividend (Medalist Rating: Bronze)
Dan Roberts, il gestore del fondo, applica un approccio orientato alla qualità, ma con una mentalità attenta alle valutazioni. Per prima cosa vaglia l'universo attraverso un filtro quantitativo, seguito da un'approfondita analisi bottom-up dei titoli. Roberts cerca società con flussi di cassa prevedibili e resistenti, modelli aziendali affidabili, bilanci trasparenti e solidi e uno stabile management. Ne deriva un portafoglio di 50-60 titoli in cui i settori ciclici come le banche, l'energia e le materie prime sono tipicamente evitati. Roberts trova invece buone opportunità nella sanità, nelle assicurazioni, nei titoli delle Borse, nei beni di consumo e nei settori industriali.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.