Articolo pubblicato il 25 maggio e aggiornato il 1° giugno.
Lo scorso 25 maggio, DBRS Morningstar ha messo sotto revisione il rating degli Stati Uniti, con implicazioni negative.
In una nota, l’agenzia ha fatto sapere che la decisione “riflette il rischio che il Congresso non riesca ad aumentare o sospendere il tetto del debito in modo tempestivo”.
Il 31 maggio, la Camera dei rappresentati ha approvato l'accordo che permette di sospendere il limite di 31.400 miliardi di dollari ed evitare il default. La legge dovrà ora passare al Senato.
Nella nota di DBRS Morningstar del 25 maggio si legge: “Se il Congresso non agirà, il governo federale degli Stati Uniti non sarà in grado di pagare tutti i suoi obblighi. Il momento preciso in cui il governo federale esaurirà la liquidità disponibile e le misure straordinarie, la cosiddetta data X, non è affatto chiaro. Tuttavia, il 22 maggio il Segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha ribadito l'avvertimento che la data X potrebbe arrivare già il 1° giugno. A giudicare dagli ultimi dati sugli afflussi netti giornalieri nel conto generale del Tesoro, riteniamo ragionevole ipotizzare che la data X possa arrivare entro poche settimane, se non giorni”.
I possibili scenari futuri
Attualmente, il rating sul debito a lungo termine è pari ad AAA, che corrisponde ad un alta qualità del credito (clicca qui per conoscere la metodologia), ma l’agenzia fa sapere che “considererà ogni mancato pagamento di interessi o rimborso dei titoli come un default”. Gli analisti confidano, comunque, che il Congresso possa innalzare il tetto del debito prima che il Tesoro si trovi senza risorse.
DBRS Morningstar potrebbe rivedere il rating anche nel caso in cui il Tesoro dia priorità al pagamento del debito dopo la data X per evitare un default, perché tale strategia potrebbe avere un impatto altamente negativo sull’economia e portare a problemi legali e operativi.
“Problemi simili potrebbero sorgere se l'Amministrazione desse istruzioni al Tesoro di ignorare il limite del debito o di aggirarlo con qualche altra strategia”, continua DBRS Morningstar. “Inoltre, il mancato innalzamento del tetto in modo tempestivo potrebbe indicare che la polarizzazione politica sta influenzando la qualità e la prevedibilità delle politiche statunitensi”.
Un possibile risultato delle trattative in corso è che la discussione sul tetto del debito sia rinviata dopo le elezioni del prossimo anno. “I futuri congressi potrebbero rivedere il tetto del debito per ridurre la minaccia di default o eliminarlo del tutto, anche se qualsiasi azione su questo fronte richiederebbe probabilmente un'azione bipartisan per superare l'ostruzionismo al Senato”, si legge nella nota.
La forza dell’economia USA
Se da un lato l’impasse sul tetto del debito rappresenta un rischio per gli Stati Uniti, dall’altro il suo attuale rating elevato è supportato da un’economia forte e diversificata, resistente agli shock. Inoltre, il suo mercato finanziario e la sua valuta – il dollaro – sono al centro dei flussi dei capitali e del commercio mondiali. Tutti questi fattori rendono il Paese resiliente e con un’ampia flessibilità nel finanziarsi.
Le conseguenze sul settore bancario
In una nota successiva, DBRS Morningstar ha avvertito che un eventuale downgrade del debito USA avrebbe conseguenze sui giudizi delle società finanziarie, incluse le banche, un settore già sotto pressione a causa del fallimento di alcuni istituti, tra cui la Silicon Valley Bank.
Le note sono state emesse da Morningstar DBRS, società del gruppo Morningstar.
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