Stm può essere l’Nvidia di Piazza Affari?

Il produttore italo-francese sta vivendo un periodo brillante in Borsa da quando Nvidia, l’azienda Usa leader nella produzione di chip high tech, ha pubblicato conti oltre le attese volando sul listino azionario. Ma quanto sono correlati i due rialzi?

Fabrizio Guidoni 06/06/2023 | 10:07
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stm

Stmicroelectronics (STMMI) sta vivendo un periodo brillante a Piazza Affari da quando Nvidia (NVDA), l’azienda tech americana leader nella produzione di chip ad alto ed altissimo livello di efficienza, ha pubblicato conti del primo trimestre oltre le attese, migliorando la guidance sul fatturato nel secondo trimestre e volando di conseguenza sulla Borsa statunitense fino a superare la soglia dei 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Dal 25 maggio i prezzi del produttore italo-francese di chip sono scattati dall'area dei 39 euro fino ad arrivare ieri a realizzare un momentaneo blitz intraday oltre la soglia dei 42 euro, con un rialzo di quasi 8 punti percentuali in poco più di una settimana e una capitalizzazione di oltre 38 miliardi di euro. Ma gli investitori ora si stanno chiedendo: quanto le quotazioni di Stm stanno brillando di luce propria e quanto della sola luce riflessa del rally di Nvidia?

Il buon momento dei semiconduttori
Innanzitutto, bisogna prendere atto che la forza sorprendente delle stime dei ricavi di Nvidia, che ha comunicato previsioni trimestrali superiori di oltre il 50% rispetto al consensus di Wall Street e un aumento della produzione per soddisfare la crescente domanda dei suoi chip di intelligenza artificiale (IA), non è un caso isolato nel settore dei chip a livello internazionale. Non per niente, gli analisti di Bank of America hanno detto che almeno altri due produttori di chip, Asm International (ASM) e Asml Holdings (ASML), beneficeranno della crescente adozione dell'IA. E i due titoli hanno già messo a segno importanti rialzi sul mercato.

Certo, il balzo di Nvidia sul listino azionario ha avuto un’intensità unica. Basti pensare che nella sola seduta del 25 maggio ha guadagnato 184 miliardi di dollari di capitalizzazione rispetto al giorno prima. O ancora, che al recente sfondamento del limite di una capitalizzazione da 1.000 miliardi di dollari ha corrisposto il superamento di un rialzo delle quotazioni del 120% da inizio anno. Tanto per avere un confronto, Stm da inizio anno guadagna circa il 27%.

 

 

In ogni caso, non tutti i big mondiali del settore dei chip stanno mostrando la stessa robustezza nei conti, a causa anche di attese per un rallentamento di alcuni mercati di sbocco del settore. Ad esempio, se da un lato Microchip (MCHP), leader nei microcontrollori per uso industriale,  ha confermato la guidance per il primo trimestre dell’anno fiscale 2023/2024 che chiuderà a fine settembre, dall’altro un nome importante come Analog Devices (ADI), società leader nel mercato della produzione di circuiti integrati analogici, digitali e misti, in particolare sensori e power low voltage, ha indicato un fatturato per il terzo trimestre a 3,1 miliardi di dollari, il 2% sotto le attese di consenso.

Su questi andamenti divergenti tra i produttori di chip, gli analisti di Equita Sim hanno osservato: “ADI deriva circa metà del fatturato dal mercato industriale, principalmente automazione, il 20% automotive ed il resto consumer/communication. Sebbene la notizia sia negativa per le aziende che operano nel settore analogico notiamo che ADI, a differenza di Stm ed Infineon, non ha esposizione a power high voltage che è fra le aree di maggiore crescita del mercato poiché legato alla proliferazione degli inverter per le energie rinnovabili e i veicoli elettrici”.

Dunque, quanto Stm è simile a Nvidia e quanto è forte la correlazione a livello di ricavi tra i due produttori di chip?

Stm e Nvidia, (quasi) simili ma non certo uguali
Sul tema relativo a quali concorrenti vale la pena osservare per capire le implicazioni per Stm, gli analisti di Websim spiegano che ADI è un player maggiormente comparabile per Stm rispetto a Nvidia dato il modello di business, l’esposizione in termini di prodotti e i mercati di sbocco. “Stm ha un’esposizione tra mercati di sbocco più bilanciata rispetto ad ADI – scrivono gli analisti – e gode di alcuni trend più favorevoli grazie a specifici programmi con clienti, come, ad esempio, sulla parte Consumer grazie ad Apple”.

Quindi l’impatto di Nvidia al rialzo sulle quotazioni di Stm ha poco senso? Gli esperti in realtà non negano l’influenza positiva della forte crescita del produttore Usa, precisando che “allo stesso tempo, i forti risultati e la guidance di Nvidia possono aiutare il sentiment sul settore. Detto ciò, continuiamo a ritenere che le azioni di Stm scontino già un rallentamento più forte di quello implicito nelle nostre stime”. Su Stm, Websim ha quindi un giudizio “Interessante” con prezzo obiettivo a 57 euro.

Ancora più distaccati da una correlazione tra i business di Nvidia e Stm sembrano essere gli analisti di Equita Sim che segnalano che per l’azienda italo-francese, così come per Infineon, l’esposizione al business “datacenter/intelligenza artificiale” è contenuta, stimata rispettivamente al 3% e al 6% delle vendite. Su Stm, Equita Sim ha così un giudizio “Hold” con prezzo obiettivo 52 euro.

Stm investe per crescere
In positivo per Stm va sottolineato il forte impegno a investire nella crescita e nell’innovazione dei chip per servire al meglio alcuni dei propri mercati core. A fine aprile ha ottenuto insieme a GlobalFoundries il via libera della Ue per la costruzione di una fabbrica di chip a Crolles, in Francia, con gli aiuti di Stato francesi. Come riportato anche da Reuters, la Francia, infatti, fornirà 2,9 miliardi di euro per sostenere l'investimento da 7,5 miliardi di euro di Stm e GlobalFoundries nella costruzione di una nuova struttura di produzione situata accanto all'attuale stabilimento di Stm a Crolles, che raggiungerà la piena capacità entro il 2028, producendo fino a 620.000 wafer all'anno dalla dimensione di 18 nanometri. I wafer sono impiegati nel settore automobilistico, nell’Internet of things e nelle applicazioni mobili. Va ricordato che l’Unione Europea punta a raddoppiare la quota di mercato globale dei semiconduttori fino al 20% nel 2030, in virtù del Chips Act sottoscritto ad aprile.

 

 

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Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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