La morte di Silvio Berlusconi, questa mattina a Milano, investe anche la Borsa, dove sono quotate MFE e Mondadori, oltre alle partecipate Mediolanum e Prosiebensat. Il mercato scommette su un riassetto dell'impero da circa EUR6 miliardi lasciato dal fondatore della tv privata in Italia, a cominciare proprio dalle televisioni ex Mediaset.
In Piazza Affari, i titoli di classe A di MFE salgono del 6,5% a EUR0,5 mentre le B sono in rialzo del 3,1% a EUR0,71. Più tranquilla Mondadori, con un rialzo dell'1,3% a EUR1,9 per azione. In forte recupero la tedesca Prosiebensat, che sale del 4,7% a EUR8,53. Mediolanum è in leggero calo e cede lo 0,5% a EUR8,14.
Tutti i riflettori sono sulla holding Fininvest, la capogruppo, della quale Silvio Berlusconi deteneva un pacchetto del 61,2% che ora sarà al centro del testamento del fondatore di Forza Italia. Il patrimonio lasciato da Berlusconi comprende partecipazioni di Borsa che ai prezzi di mercato valgono circa EUR3 miliardi, più un immenso patrimonio immobiliare e di investimenti finanziari che insieme valgono altri EUR3 miliardi.
Il pezzo pregiato resta Mediaset, controllata da Fininvest con il 50% e dove c'è un ospite complicato da gestire come il gruppo Vivendi, che controlla il 16% attraverso la fiduciaria Simon e ha poi un altro 3,9% direttamente.
In Fininvest, alla presidenza c'è la primogenita del Cavaliere, Marina Berlusconi, e nel cda compaiono gli altri figli Piersilvio, Barbara e Luigi (Eleonora ha preferito rimanere fuori). In Mfe, come amministratore delegato c'è Piersilvio, mentre Marina guida Mondadori.
Marina Berlusconi (57 anni) ha l'8% della Fininvest. Il fratello Piersilvio (54) ha anche lui una quota dell'8% della holding. Poi c'è Barbara (39) che come detto siede nel consiglio Fininvest e amministra Holding Italiana quattordicesima (H14), che controlla il 21,4% di Fininvest.
In H14 ci sono anche la sorella Eleonora (36) e il fratello Luigi (35), tutti con un terzo delle quote.
Se sul comparto editoriale non sembrano esserci molti interrogativi, sulle televisioni la partita è tutta da giocare e non solo perché c'è di mezzo un finanziere come Vincent Bolloré, che nel 2016 provò a scalare il gruppo di Cologno Monzese.
MFE, con il progetto di Silvio Berlusconi, ha un compito ambizioso che è quello di dare vita al più grande gruppo di tv generalista in Europa, per opporsi a piattaforme come Netflix e Amazon Prime. E per questo Mfe ha conquistato un pacchetto del 28% nel broadcast tedesco Prosiebensat, del quale è di gran lunga il primo azionista. La sfida però è costosa e potrebbe spaventare la seconda generazione.
In passato, Marina e Piersilvio avevano dato semaforo verde alla vendita delle tv, ma il padre non aveva voluto saperne di cedere la propria creatura. Oggi le posizioni sono più sfumate e sono tutte da verificare. La Borsa oggi ha solo mostrato di credere che un qualche riassetto ci sarà comunque.
Di Francesco Bonazzi, Alliance News columnist
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