Cosa ci dice il rendimento del capitale di un’azienda?

Analizziamo uno degli indicatori finanziari più importanti per la scelta delle società in cui investire.

Jocelyn Jovene 20/06/2023 | 14:53
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roic

Per definizione, un'azienda crea valore per i suoi stakeholder (azionisti, dipendenti, fornitori/clienti) quando per ogni euro di capitale che investe riesce a generare un importo superiore al costo delle sue risorse.

L'indicatore di riferimento per quantificare il valore creato è il return on capital (o ROIC, Return on Invested Capital), che si calcola dividendo il risultato operativo, al netto delle imposte, per il capitale investito (vedi formula sotto): 

Risultato operativo al netto delle imposte (NOPAT) / Capitale investito (IC)

Tale rapporto, quando positivo, esprime la capacità di un'impresa di estrarre valore economico dalle proprie risorse accumulate nel tempo.

Il capitale investito corrisponde al valore delle risorse messe a disposizione dai soci e dai creditori del gruppo e che sono utilizzate per finanziare la base patrimoniale dell'azienda (fabbriche, uffici, mezzi di trasporto, brevetti, marchi, ecc.) e il suo ciclo operativo (scorte, crediti commerciali, debiti fornitori).

Un’altra misura della redditività di un’azienda è il return on capital employed (o “ROCE”), che invece rapporta il risultato operativo agli impieghi del capitale (beni materiali e immateriali e fabbisogno di capitale circolante). 

Quando si crea valore
Quando il rendimento del capitale investito (o “ROIC”) o il “ROCE” è superiore al costo del capitale (generalmente chiamato “WACC” o “Costo medio ponderato del capitale”), si ritiene che l'impresa sia in grado di creare valore per i suoi azionisti.

Il costo del capitale è una misura standard che valuta quanto costano le risorse finanziarie dell'azienda (capitale proprio e debito) in base alla composizione del capitale stesso. Tuttavia, questa misura può essere modulata per integrare criteri extra-finanziari, come ad esempio il rischio ESG. 

Il capitale investito
Al fine di servire i propri clienti, un'impresa mobilita capitali di varia natura: finanziari (in genere apportati dai suoi fondatori, venture capitalist, dal mercato azionario e dai suoi creditori), fisici (uffici, stabilimenti, attrezzature informatiche, ecc.), immateriali (brevetti, marchi, avviamento), umano.

Inoltre, impegna risorse finanziarie per finanziare il proprio ciclo operativo, attraverso i rapporti che instaura con i propri fornitori e clienti. Un modo pratico per comprendere il valore monetario di tutte queste risorse è considerare il corrispondente "capitale investito", ovvero il valore del patrimonio netto e del debito che l'azienda utilizza per eseguire le proprie operazioni. 

Il caso Apple
Prendiamo il caso di Apple (valutata con un Moat pari a Medio): l'azienda americana fa produrre i suoi manufatti da imprese terze, la maggior parte del capitale che mobilita è di natura intangibile (marchio, acquisizione di contenuti e tecnologie, capitale umano per la progettazione dei propri prodotti e servizi) e nel suo business sono determinanti le relazioni che può instaurare con i propri fornitori (Hon Hai Precision in particolare) e con i suoi clienti (abbonati ai propri servizi).

Sulla base della metodologia di Pitchbook, il valore del capitale investito nel 2022 (l'ultimo anno fiscale di Apple) è stato di 183,7 miliardi di dollari, mentre l'utile netto ha raggiunto quota 99,8 miliardi di dollari.

Se rapportiamo il risultato operativo netto al capitale investito otteniamo un ROIC pari al 54%, un livello eccezionalmente elevato che dimostra la capacità della società di valorizzare bene i propri asset.

 

 

Il grafico sopra mostra l'evoluzione del ritorno sul capitale di Apple dal 1979. 

Dopo i difficili anni '90, la ripresa dell'azienda di Cupertino ha preso piede in maniera più duratura nella seconda metà degli anni 2000 e la forte crescita delle vendite di iPhone, insieme all'espansione dell'offerta in nuove categorie, in particolare i servizi meno dispendiosi in termini di risorse, e la costruzione di una base di abbonati in crescita stanno contribuendo a un aumento significativo del ritorno sul capitale, che è tornato ai suoi massimi storici. 

L’utilità del ROIC
La remunerazione del capitale è un indicatore che consente di valutare il modo in cui un'azienda alloca le proprie risorse ad attività che generano valore per i propri stakeholder.

È interessante guardare a questo indicatore nel lungo periodo e confrontarlo con la strategia portata avanti dall'azienda. In teoria, più un'azienda mostra un'elevata redditività, più è in grado di generare liquidità che potrà destinare a vari utilizzi (fusioni e acquisizioni, rimborso di debiti, pagamento di un dividendo o riacquisto di azioni proprie).

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Jocelyn Jovene

Jocelyn Jovene  è Editor di Morningstar Francia

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