Dall’inizio dell’anno, il rally di Piazza Affari è stato guidato dalle blue chip, in particolare dai titoli finanziari e ciclici. Dunque, è meglio stare alla larga dalle piccole e medie imprese? E quali sono i rischi per chi vuole andare controcorrente? Lo abbiamo chiesto a Oscar Soppelsa, gestore azionario di Quaestio SGR.
Sara Silano: Oscar Soppelsa, buongiorno e benvenuto. Innanzitutto, come si stanno comportando le small e mid cap italiane dall’inizio dell’anno?
Oscar Soppelsa: La performance da inizio anno di questi settori è relativamente robusta. In particolar modo fa sicuramente riflettere la performance, molto importante e più che double digit dell'indice Ftse Mib che a sua volta traina l'indice Ftse Italia Mid e Small Cap. In particolar modo, abbiamo le small cap che segnano delle performance importanti - venerdì scorso (16 giugno, Ndr) quasi il 16% - e le mid cap in area dieci e mezzo.
Quindi è sicuramente qualcosa che sui listini non è così frequente vedere, in particolar modo per quanto riguarda la galassia italiana. E anche individuare i driver di questa performance è sicuramente un esercizio che può avere dei risvolti molto interessanti in ottica di gestione globale del portafoglio. Bisogna partire da una narrativa che sta coinvolgendo il mercato americano e, a dispetto di quelle che erano delle previsioni relativamente pessimistiche che vedevano uno scenario recessivo globale, invece abbiamo una tematica che, per quanto riguarda il mercato USA, è quella dell'intelligenza artificiale che sta spingendo al rialzo un po’ tutti i listini.
E’ chiaro che parliamo di imprese con caratteristiche molto diverse da quelle italiane. Parliamo di mega cap che cavalcano una tematica molto specifica. Ma è anche vero che se si sceglie in un contesto globale di portafoglio di inserire questa tematica, dall'altro lato considerare invece delle imprese piccole, con valutazioni molto attraenti e denominate in una currency relativamente stabile nei confronti del dollaro, diventa una scelta che ha un potere di diversificare il portafoglio.
Ed è questo probabilmente il fattore più importante da considerare quando si valuta l'inclusione di mid e small cap in Italia: parliamo di imprese che hanno sicuramente valutazioni attraenti e che potrebbero beneficiare di alcune peculiarità che stanno avvenendo a livello italiano, in particolar modo con riferimento a quello che è il PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza, e l'altro aspetto importante è il cosiddetto Recovery fund.
Silano: Ecco, ma quali sono i rischi di investire in small e mid cap italiane nell’attuale fase di mercato?
Sopplesa: È importante sottolineare che le piccole e medie imprese italiane potrebbero affrontare sfide significative, perché ci sono stati dei segnali economici preoccupanti da alcuni punti di vista. Sicuramente il credit crunch globale che stiamo vivendo, legato al rialzo dei tassi di interesse, è tra questi.
Va detto quindi che se parliamo di imprese che hanno una struttura del capitale con un indebitamento molto importante, è chiaro che il rialzo dei tassi di interesse è sfavorevole nel momento in cui è necessario rinegoziare le condizioni dell'indebitamento. Abbiamo anche quella che è la dinamica sui consumi, perché non dimentichiamo che un credit crunch impatta anche il livello dei consumi. Quindi, questi sono sicuramente dei fattori sfidanti.
Abbiamo anche l’aumento dell’inflazione tra i fattori preoccupanti e sappiamo che se le imprese non sono in grado di trasmettere gli aumenti inflattivi al cliente finale, questo chiaramente può avere degli impatti significativi sulla marginalità.
Silano: Se un investitore è disponibile a tollerare un rischio maggiore, quali sono i vantaggi di inserire in portafoglio le piccole e medie imprese italiane?
Soppelsa: Partiamo da quelli che potremmo definire dei vantaggi, se vogliamo, generali per imprese di piccole dimensioni e con valutazioni attraenti. Questi sono vantaggi in termini di inserire nel portafoglio un premio al rischio interessante, significativo. Piccole imprese con valutazioni attraenti possono generare nel lungo periodo dei ritorni superiori.
Inoltre, se hai un'impresa di piccole dimensioni puoi anche comprare della flessibilità, nel senso che sono imprese che possono avere una struttura più agile e quindi adattarsi ai mutamenti del contesto internazionale.
Chiaramente, qualora vi fosse una svolta in quello che può essere l'indirizzo dell'uso del Recovery fund - e quindi anziché andare a finanziare, per esempio opere infrastrutturali, si decidesse di andare a favorire il tessuto imprenditoriale, - i vantaggi, di riflesso, potrebbero essere molto importanti.
Quindi, se un investitore è disposto a sopportare un tasso di volatilità superiore, è chiaro che può averne dei vantaggi in termini di assunzione di rischio.
Silano: Oscar Soppelsa, grazie mille per la sua disponibilità oggi. Per Morningstar sono Sara Silano, grazie per averci seguito.
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