La società degli yacht di lusso Ferretti Group “doppia” il capo delle Ipo (initial pubblic offering) e le sue azioni dopo essere entrate nelle acque asiatiche del listino di Hong Kong a marzo del 2022, iniziano da oggi (27 giugno) a solcare il mercato italiano di Piazza Affari. C'è molto da festeggiare a suon di sirena da bordo, più che di campanello del debutto di Borsa Italiana, per il gruppo degli yacht di lusso guidato dal Ceo Alberto Galassi, approdato all'Euronext Milan, in un dual listing con la piazza asiatica.
Da oggi, infatti, il gruppo può issare la bandiera di un azionariato più diffuso, con l’ampliamento e il rafforzamento dell’azionariato istituzionale della società. Con l'esordio sul listino milanese del titolo, l'azionista di riferimento, Ferretti International Holding che è in mano al colosso cinese Weichai, vede ridurre il suo peso dal 63,75% al 35% e in parallelo, grazie ad un prezzo di offerta sottoscritto dai nuovi azionisti a 3 euro, incassa proventi lordi per circa 265 milioni di euro. È infatti questo il valore del 26,1% del capitale sociale del gruppo venduto (senza greenshoe) dal primo azionista in occasione dell’Ipo. Il risultato finale? Una capitalizzazione di mercato di Ferretti Group intorno al miliardo di euro.
I nuovi azionisti
Nel nuovo azionariato occupano una parte importante Chimera Abu Dhabi, Danilo Iervolino e Karel Komarek. Sono loro i principali anchor investor dell'operazione avendo sottoscritto in totale circa il 46% del totale delle azioni in offerta, pari a circa il 13% del capitale sociale della società. Nel dettaglio, Danilo Iervolino e Karel Komarek hanno sottoscritto in totale il 35,4% del totale delle azioni in offerta, pari a circa il 10% del capitale sociale della società.
Il mercato guarda alle prossime mete del titolo
Con una capitalizzazione importante di partenza sul listino tricolore da 1 miliardo di euro, il mercato aspetta ora di vedere come si muoveranno le quotazioni. Sul listino di Hong Kong, le quotazioni di Ferretti Group hanno vissuto momenti di debolezza in seguito all’annuncio da parte della società controllata del gruppo cinese Weichai Group, che il prezzo di offerta per il dual listing a Milano è stato fissato a 3 euro, pari a circa 25,74 dollari di Hong Kong per azione.
A ben vedere le quotazioni ad Hong Kong (dove sono cresciute del 30% negli ultimi 12 mesi) hanno prima mostrato una reazione positiva al progressivo avvicinarsi dell’Ipo a Piazza Affari mettendo a segno un’accelerazione rialzista dalla chiusura a 23 HKD della seduta di mercoledì 14 giugno fino alla chiusura a 25,90 HKD (massimo intraday a 26 HKD toccato più volte ma mai sfondato, e che quindi si conferma una resistenza tecnica molto importante da un punto di vista grafico per i trader) di martedì 20 giugno, per un rialzo di oltre il 12% in sole 4 sedute.
Il calo successivo, in parallelo al citato annuncio del prezzo della Ipo a Milano a 3 euro, ha fatto affondare rapidamente le quotazioni fino a 21,80 HKD che altrettanto rapidamente sono risalite di quota attorno al livello dei 25 HKD. Un comportamento che può far presagire un avvio volatile dei prezzi a Piazza Affari nelle prime sedute, a cui potrebbe seguire una rapida stabilizzazione. (Nel grafico qui sotto, l'andamento del titolo è rappresentato con un grafico di crescita, con base 10 mila dollari di Hong Kong).
Di supporto al titolo sul listino italiano si inserisce la crescente importanza e visibilità che il settore della nautica di lusso sta assumendo a Piazza Affari. Come già spiegato da Morningstar (vedi "La nautica di lusso naviga con il vento in poppa a Piazza Affari) a inizio anno, già con le sole prime voci di ipotesi di quotazione di Ferretti nel 2023 a Milano a fianco di The Italian Sea Group e Sanlorenzo, si erano create le condizioni per la nascita di un comparto azionario specifico di prestigio in Borsa Italiana per il made in Italy dello yachting, a cui va anche aggiunto a ben vedere la presenza indiretta, pur parziale, del gruppo nautico Azimut Benetti, di cui il 12% è in mano alla quotata Tip.
Già a inizio anno gli analisti di Websim, in riferimento al progetto di Ipo di Ferretti Group a Milano, sostenevano: “la quotazione di un altro operatore può spingere la creazione di un comparto azionario specifico a Piazza Affari, aumentando la visibilità del settore, la sua liquidità e la possibilità di investire nella nautica di lusso italiana, mercato leader in tutto il mondo”, con la possibilità che in futuro altri player possano percorrere questa strada.
A rafforzare questa prospettiva di crescente visibilità internazionale del settore della nautica di lusso italiana quotata, è arrivata la notizia che Fincantieri ha firmato un contratto con Marc-Henry Cruise Holdings per l’incarico di costruire un nuovo yacht ultra-lusso per la flotta di Four Season, di cui Marc-Henry è proprietaria. Il valore dell'operazione è stimato a 400 milioni euro, a livello assoluto importante ma per i numeri di Fincantieri è di poco conto. Infatti, il contratto vale appena l’1,7% del portafoglio ordini di Fincantieri motivo per cui come reazione alla notizia gli analisti di Banca Akros non hanno segnalato sorprese confermando il rating neutral e il target price di 0,5 euro sul titolo di Fincantieri.
La spinta dei fondamentali per Ferretti Group
Se è pur vero che la presenza di un settore yachting italiano importante quotato può essere di aiuto a tenere alta l’attenzione degli investitori internazionali sul titolo, è anche vero che un grande ruolo sul futuro andamento delle quotazioni di Ferretti Group lo occuperà in realtà la crescita industriale del gruppo. Come segnalato dalla società il gruppo è leader nel settore degli yacht di lusso inboard sopra i 9 metri (circa 30 piedi) con una quota del 15% circa al 31 dicembre 2022 e tra i primi operatori nel segmento dei super yacht. La sua attività consiste nel progettare, produrre e vendere yacht di lusso nei segmenti composite, made-to-measure e super yacht da 8 a 95 metri (circa da 27 a 312 piedi), coprendo un’ampia e diversificata gamma di tipologie, in grado di soddisfare i gusti e le esigenze specifiche della propria clientela.
I risultati di bilancio degli ultimi anni esibiscono un chiaro trend di crescita. Gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2022, 2021 e 2020 hanno visto Ferretti registrare infatti ricavi netti, rispettivamente, di 1.030 milioni di euro, 898,4 milioni e 611,4 milioni, e un utile netto di 60,5 milioni, 37,4 milioni e 22 milioni. Anche i dati sui primi tre mesi di quest’anno lasciano ben sperare per una crescita che prosegua anche nel 2023, con ricavi netti e utile trimestrali chiusi al 31 marzo 2023 a 280,3 milioni e a 18,6 milioni.
La scheda tecnica dell'Ipo
Tornando agli aspetti tecnici dell’Ipo che possono avere impatto sugli sviluppi delle quotazioni sul listino italiano, va ricordato che l’azionista venditore ha concesso a UniCredit, in qualità di stabilization manager, un’opzione per l’acquisto di un massimo di ulteriori 8.845.482 azioni aggiuntive al prezzo di offerta, pari a circa il 10% del numero massimo delle azioni in offerta. Nell’ipotesi di esercizio integrale di questa opzione, le azioni in offerta raggiungerebbero quota 97.300.300 azioni, pari a circa il 28,7% del capitale sociale della società. E non è tutto. La società e l’azionista venditore hanno sottoscritto accordi di lock-up, ovvero di non vendita delle proprie azioni, della durata di 90 giorni con i manager, in linea con la prassi di mercato.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.