3 titoli dell’auto a 5 stelle

Volkswagen, Renault e Stellantis non posseggono un Economic moat, ma sono scambiate a tassi di sconto molto elevati rispetto al fair value.  

Francesco Lavecchia 27/06/2023 | 16:40
Facebook Twitter LinkedIn

idee di investimento

 

Renault
Renault, Nissan e Mitsubishi sono legate da partecipazioni incrociate. La casa automobilistica francese detiene il 43,4% del capitale di Nissan, che a sua volta possiede il 15% del capitale di Renault e il 34% di Mitsubishi.

L'alleanza è strutturata come una partnership, con ciascuna società che opera come una singola entità ma beneficia di economie di scala più elevate, di un maggiore potere contrattuale nei confronti dei fornitori e della capacità di condividere la tecnologia e le piattaforme dei veicoli.

Il gruppo è il terzo maggior produttore di auto dell’Europa occidentale, ma ha una limitata esposizione alla Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo.

Gli analisti stimano per il 2023 una crescita del fatturato del 6%, ma il titolo è scambiato a un tasso di sconto di circa il 60% rispetto al fair value di 83 euro (report aggiornato al 26 giugno 2023).

Volkswagen
Volkswagen è il secondo produttore mondiale di automobili dietro la giapponese Toyota. La presenza del gruppo sui mercati globali riduce la dipendenza da una qualsiasi economia regionale e migliora le sue prospettive di crescita, mentre il suo ampio portafoglio marchi, che spazia da quelli entry-level a quelli extra-lusso e alla produzione di veicoli commerciali e di autocarri pesanti, la rende indipendente da un singolo segmento di prodotto. Tuttavia, l’elevato valore aggiunto di brand come Audi, Porsche, Bentley e Lamborghini viene compensato dalla presenza di marchi per il mercato di massa come Volkswagen, Skoda e SEAT, ragione per cui gli analisti di Morningstar non riconoscono all’azienda la presenza di un Economic moat.

Volkswagen sta attuando con successo uno dei più importanti piani industriali per favorire la transizione dai veicoli a combustione interna a quelli elettrici. Il management ha recentemente tenuto un incontro con gli investitori per presentare il suo nuovo piano strategico che si baserà sulla redditività piuttosto che sulla crescita dei volumi, oltre che sulla riduzione dei costi fissi e su una politica di investimenti disciplinati. L’azienda punta a una crescita media delle vendite del gruppo tra il 5% e il 7% fino al 2027 e a realizzare un margine EBIT tra l'8% e il 10% nel medio termine e tra il 9% e l’11% entro il 2030.

Gli analisti di Morningstar giudicano possibile il target sui margini di profitto di lungo termine, ma prevedono che la redditività del gruppo possa contrarsi nuovamente a causa della forte concorrenza che caratterizza l’industria dell’auto.

Il titolo Volkswagen ha guadagnato il 12,9% da inizio anno (al 26 giugno 2023, in euro), ma continua a essere scambiato a un tasso di sconto del 64% rispetto al fair value di 338 euro (report aggiornato al 21 giugno 2023). 

Stellantis
Il gruppo Stellantis è nato nel gennaio del 2021 dalla fusione tra Peugeot e Fiat Chrysler e con i suoi 6 milioni di autovetture vendute nel 2022 risulta essere il quinto più grande produttore al mondo dietro Toyota (10,3 milioni), Volkswagen (8 milioni), Hyundai/Kia (6,8 milioni) e RenaultNissan-Mitsubishi (6,4 milioni).

Il management ha stimato in circa 5 miliardi di euro all’anno le sinergie prodotte dalla fusione di Fiat Chrysler e Peugeot per effetto della condivisione delle tecnologie, delle piattaforme di produzione e delle forniture. L'80% di queste sinergie dovrebbe essere realizzato entro la fine del 2024 e l’azienda ha annunciato di essere in anticipo di circa 2 anni rispetto alla sua roadmap. Tuttavia, dato che per sviluppare e lanciare un nuovo modello ci vogliono dai 18 mesi ai tre anni, gli analisti credono che ci sarà bisogno ancora di tempo prima che il gruppo riesca a realizzare una piena condivisione delle architetture e delle componenti dei veicoli. 

L’obiettivo dell’azienda è quello di raggiungere entro il 2030 un fatturato di 300 miliardi di euro e un margine operativo in doppia cifra. Gli analisti di Morningstar sono scettici sulla capacità di Stellantis di centrare questi target, ma sono altresì convinti che il mercato sia troppo pessimista sul futuro del gruppo. Nonostante il titolo abbia guadagnato il 24,5% da inizio anno (al 26 giugno 2023, in euro), continua a essere scambiato a un tasso di sconto del 60% rispetto al fair value di 42 dollari (report aggiornato al 4 maggio 2023).

 

 

 

Clicca qui per leggere la metodologia della ricerca azionaria di Morningstar.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle newsletter Morningstar.

Clicca qui.

Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Renault SA40,31 EUR-0,59Rating
Stellantis NV12,51 EUR2,83Rating
Volkswagen AG Vorz-Inhaber-Akt ohne Stimmrecht81,80 EUR0,69Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures