La Cina ha dichiarato lunedì 3 luglio che applicherà dei controlli sulle esportazioni di due metalli rari essenziali per la produzione di semiconduttori per motivi di sicurezza, mentre Pechino e Washington litigano per il mercato globale dei chip.
Le esportazioni di gallio e germanio, di cui la Cina è uno dei maggiori produttori, richiederanno una licenza dall'1 agosto, secondo una linea guida emessa dal Ministero del Commercio e delle Dogane cinese.
Il destinatario finale delle esportazioni e lo scopo del loro utilizzo dovranno essere specificati, come si legge nel testo.
La necessità di "preservare la sicurezza e gli interessi nazionali" è stata la ragione delle misure, ha spiegato il Ministero.
Il gallio, che si trova in circuiti integrati, LED e pannelli fotovoltaici per pannelli solari, tra le altre cose, è considerato una materia prima critica dall'UE.
La Cina rappresenta l'80% della produzione mondiale di gallio, secondo un report del 2020 della Commissione Europea.
Il germanio, a sua volta, è essenziale per la produzione di fibre ottiche e obiettivi per fotocamere a infrarossi, con l'80% proveniente dalla Cina, secondo lo stesso report.
I freni all'esportazione seguono le liste nere delle aziende cinesi redatte da Washington negli ultimi anni e volte a tagliar loro l'accesso alle tecnologie americane, compresi i chip più avanzati.
La Cina, che sta cercando di diventare autosufficiente nella progettazione di semiconduttori, afferma che queste mosse mirano a mantenere la supremazia degli USA nel settore.
Gli USA hanno anche inasprito le restrizioni all'esportazione di semiconduttori nelle ultime settimane e stanno spingendo i loro alleati a fare lo stesso.
Da settembre, i Paesi Bassi imporranno restrizioni all'esportazione di tecnologie destinate alla produzione di chip elettronici.
fonte: AFP
Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter
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