Listini Usa avari di sconti

Dopo il +6,55% registrato a giugno, le valutazioni del mercato azionario americano viaggiano in linea con il fair value. Immobiliare, materie prime e telecom sono i settori più convenienti, mentre le azioni più costose sono quelle large growth.

Francesco Lavecchia 04/07/2023 | 15:34
Facebook Twitter LinkedIn

valutazioni

Wall Street si regala un altro mese positivo e con giugno ne mette insieme quattro di fila portando i guadagni da inizio anno a +15,97% (in dollari).

Nel mese appena trascorso, il mercato americano ha guadagnato il 6,55% (in dollari con riferimento all’indice Morningstar US Large-Mid Cap), sovraperformando i listini globali di quasi 100 punti base.

Industriali, finanziari e consumer cyclical spingono Wall Street
Diversamente da quanto stiamo osservando da inizio anno, a trainare i listini newyorkesi non sono stati i titoli tecnologici ma quelli industriali, finanziari e del settore consumer cyclical che complessivamente pesano poco più del 30% della capitalizzazione di mercato dell’indice e che a giugno hanno guadagnato rispettivamente l’11,8%, il 6,7% e l’11,4%. Il comparto beni industriali ha beneficiato dei rialzi delle azioni Caterpillar (+19,59%), Eaton (+14,33%) e Deere (+17,48%), che hanno pesi all’interno dell’indice Morningstar US Industrials compresi tra il 3,06% e il 2%. I finanziari sono stati spinti dalle buone performance di Berkshire Hathaway (+6,2%) e JPMorgan (+7,17%), mentre i consumer cyclical sono stati trainati dai big del comparto Amazon e Tesla, che complessivamente pesano per poco meno del 40% della capitalizzazione di mercato dell’indice Morningstar US Consumer Cyclical e che nel periodo in questione hanno guadagnato rispettivamente l’8,11% e il 28,36%. Tuttavia, un prezioso contributo alla performance del comparto è arrivato anche dai titoli dell’automotive, come Ford (+26%) e General Motors (+19,2%), e della buona intonazione dei titoli legati all’industria del turismo come Booking (+7,26%), Airbnb (+16,7%), Carnival (+67,68%) e Royal Carribbean (+28,12%).

E’ stato un mese sottotono per le utility, i cui guadagni non sono andati oltre il +1,27%, e per i  settori telecom e consumer defensive, che hanno chiuso con rialzi rispettivamente del 2,8% e del 3%. A frenare il comparto delle telecomunicazioni è stato il cattivo risultato di Alphabet, che pesa per il 22% della capitalizzazione di mercato dell’indice Morningstar US Communication Services e che nel mese di giugno ha perso il 2,58%, mentre il settore consumer defensive ha pagato le forti perdite accumulate da General Mills (-8,86%) e Dollar General (-15,5%), che complessivamente pesano per quasi il 4% della market cap dell’indice.

 

 

Small e mid fanno meglio delle large cap
Relativamente ai segmenti di capitalizzazione di mercato, le azioni small e mid cap hanno sovraperformato quelle large cap, in particolare quelle di stile value e blend. I titoli small value sono stati i migliori realizzando una performance del 9,64%, seguiti a ruota da small blend (+9,27%) e mid blend (+9,17%) e poco più indietro dal segmento mid value a +8%. Tra le azioni large gap, sono state quelle growth a registrare il risultato migliore (+7,10%), mentre quelle del segmento value e blend si sono fermante rispettivamente a +5,48% e +5,12%.

Dove trovare le occasioni di investimento
Sul fronte delle valutazioni, possiamo dire che l’azionario statunitense sta viaggiando ora in linea con il fair value. Tra i settori, quelli real estate, matrie prime e telecom sono quelli scambiati ai prezzi più convenienti.

All’interno del comparto immobiliare, l’80% dei titoli è valutato con un rating Morningstar di 4 o 5 stelle. Più indietro si posizionano le azioni del settore basic materials, con una percentuale di titoli con rating positivo pari al 63%, e quelle delle telecomunicazioni (60%), nonostante queste ultime abbiano guadagnato oltre il 30% da inizio anno.

Relativamente ai segmenti di capitalizzazione di mercato, le valutazioni più convenienti sono tra le azioni small cap, all’interno delle quali i titoli con rating 4 o 5 stelle sono di poco superiori al 60%, mentre quelle più care si trovano tra i titoli large cap e in particolare tra quelli large growth. L’indice Morningstar US Large Growth ha guadagnato da inizio anno il 32% e ora solo il 20% delle holding che lo compongono è scambiato a sconto rispetto al fair value. 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle newsletter Morningstar.

Clicca qui.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Airbnb Inc Ordinary Shares - Class A133,09 USD-1,60Rating
Amazon.com Inc200,82 USD-1,02Rating
Berkshire Hathaway Inc Class B467,77 USD-0,23Rating
Booking Holdings Inc5.051,29 USD0,69Rating
Carnival Corp25,33 USD0,98Rating
Caterpillar Inc380,02 USD-0,39Rating
Deere & Co423,17 USD4,50Rating
Dollar General Corp74,25 USD1,34Rating
Eaton Corp PLC364,24 USD1,05Rating
Ford Motor Co10,77 USD0,33Rating
General Mills Inc63,24 USD-0,89Rating
General Motors Co54,99 USD0,21Rating
JPMorgan Chase & Co242,97 USD0,91Rating
Royal Caribbean Group237,00 USD0,48Rating
Tesla Inc340,96 USD-0,31Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures