Nexi in calo; mercato aspetta cessioni

Da gennaio 2022, quando è diventata operativa la fusione con Sia, il titolo ha perso il 47,5%. Il gruppo sta pensando di dismettere attività non strategiche per ridurre il debito.

Alliance News 10/07/2023 | 15:58
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Insegna stradale di Piazza Affari

Inizio di settimana in calo per Nexi, alle prese con un piano di riduzione del debito che passerà per la cessione di asset non strategici. Lo scenario resta positivo, dopo l'aumento del rating da parte di Fitch, arrivato la scorsa settimana, soprattutto in relazione ai progetti della Bce sull'euro digitale.

In Piazza Affari, le azioni del colosso dei pagamenti digitali sono scambiate a EUR7,5 con una flessione dell'1,1% su venerdì. In un mese c'è stato un recupero del 3,3% mentre il risultato sui 12 mesi è un calo del 9,3%.

Se si va a prendere in esame il periodo dal primo gennaio 2022, ovvero quando è diventata operativa la fusione per incorporazione con Sia, i titoli Nexi hanno perso il 47,5%. A preoccupare il mercato è stato il livello dell'indebitamento finanziario netto, che a fine 2022 era a quota EUR 5,2 miliardi. Il gruppo però è dinamico e va bene e ha chiuso l'ultimo bilancio con EUR3,26 miliardi di ricavi e un utile netto adjusted di EUR693 milioni.

La scorsa settimana, Nexi ha recuperato il 5,7% del proprio valore a Milano. Secondo indiscrezioni di stampa, il gruppo sta pensando di dismettere attività non strategiche per poco meno di EUR1 miliardo, con cessioni come quella di Mitld, piattaforma danese per l'identità digitale che varrebbe circa EUR120 milioni. In vendita potrebbe esserci anche RatePay, che vale fino a EUR800 milioni.

Nexi, dunque, vuole concentrarsi sui sistemi di pagamento ed è in gara per acquisire i servizi di pagamento anche di Banco Bpm (si parte da EUR600 milioni), dopo aver confermato un grosso cliente come Unicredit. Fondamentale, dunque, il processo di deleverage.

Secondo gli analisti di Intermonte, la strategia di Nexi è da appoggiare, tuttavia "non sono note le tempistiche, in particolar modo per RatePay, il cui modello di business è stato fortemente impattato dal rialzo dei tassi e la cui valutazione è calata di conseguenza (nostre stime puntavano a un valore superiore al miliardo di euro pre-rialzo tassi)".

Per Equita, le attività in via di dismissione "genererebbero circa EUR20 milioni di utile netto nel 2023".

Sicuramente per Nexi è stata una buona notizia, sul finire della scorsa settimana, la cessione di un gigante come Worldplay al fondo di private equity americano Gtcr, con il 55% valutato USD11,7 miliardi. L'operazione è stata finanziata in larga misura da JP Morgan e Goldman Sachs, che hanno prestato USD9,4 miliardi e ricollocheranno il credito sul mercato.

Soprattutto, sono positive le notizie che possono arrivare da Francoforte, dove la Bce sta stringendo sul progetto di euro digitale. Si tratta di un tema studiato in lungo e in largo da un team che è stato seguito da vicino da Fabio Panetta, il banchiere centrale romano che a novembre prenderà il posto di Ignazio Visco alla guida di Bankitalia.

Mercoledì scorso, Fitch ha migliorato il giudizio su Nexi portandolo da BB a BB+, con outlook stabile. Una promozione arrivata in anticipo, rispetto a delle previsioni che erano orientate su un ritocco dei giudizi per fine 2024.

A smuovere gli analisti di Fitch sono stati i miglioramenti, anche in prospettiva, della situazione debitoria di Nexi e il mantenimento dei clienti più importanti.

Per parte sua, i vertici di Nexi hanno ribadito anche recentemente che eventuali acquisizioni di società medio piccole verrebbero finanziate tutte facendo ricorso a mezzi propri.

Sempre secondo l'agenzia di rating americana, la valutazione di Nexi potrebbe accelerare verso l'Investment Grade in caso di diminuzione della leva lorda con l'ebitda sotto il rapporto di 3,2 volte (in maniera stabile) e in caso di ulteriore miglioramento degli utili.

Per S&P l'outlook di Nexi è positivo e "riflette la probabilità di innalzare i rating se la leva finanziaria del gruppo dovesse migliorare ulteriormente".

I conti del primo trimestre hanno registrato ricavi per EUR741,7 milioni con un aumento del 9%. L'ebitda è stato di EUR335,7 milioni (+13,6% sull'anno precedente) e l'utile netto è salito di 183 punti base.

Nexi sta anche continuando a trattare con il governo italiano una possibile riduzione dei costi dei Pos, senza aspettarsi impatti significativi sui margini.

Di Francesco Bonazzi, Alliance News columnist

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