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È tempo di viaggi anche in Borsa?

I numeri dicono che il settore è in salute ed è tornato ai livelli pre-pandemia. Sui listini azionari, i titoli del comparto hanno corso spediti nella prima parte dell’anno ma in molti casi continuano a essere scambiati a sconto rispetto al fair value.  

Francesco Lavecchia 11/07/2023 | 11:17
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aerei

È arrivata l’estate e ad essere contenti, oltre a tutti i lavoratori ansiosi di andare in ferie, sono anche le aziende attive nel settore dei viaggi. Il comparto è in costante ripresa dalla fine dei lockdown imposti a causa del Covid e in base alle stime degli analisti la corsa non è destinata a fermarsi nel breve periodo.

Se guardiamo i numeri del turismo negli Usa, notiamo come dal primo trimestre del 2022 i tassi di crescita del comparto siano stati di gran lunga superiori a quelli medi del settore retail nel suo complesso.

Figura 1
ricavi turismo

I numeri del settore
A dimostrazione di come le famiglie americane abbiano continuato a viaggiare nonostante la crescita elevata dell’inflazione ci sono i numeri forniti dal Transportation Security Administration, agenzia che monitora il volume dei passeggeri negli aeroporti statunitensi. I loro dati indicano che il numero dei viaggiatori ha raggiunto i livelli del 2019, in aumento dal 94% registrato a fine 2022 (riferito ai volumi pre-pandemia), e che il giro d’affari complessivo delle aziende del turismo ha superato il 112% del livello registrato nel 2019, mentre il segmento dell’online travel si sta progressivamente avvicinando al 150%.

In Europa, i dati forniti da Eurocontrol (European Organisation for the Safety of Air Navigation), relativamente ai volumi dei passeggeri di voli aerei all’interno della rete degli aeroporti della regione, mostrano una crescita del 13% da inizio anno (vs 2022), anche se il comparto aereo paga ancora un gap del 10% rispetto ai livelli raggiunti prima della pandemia.

In base alle statistiche del primo trimestre del 2023 dell’European Tourism Trends&Prospects, prodotte da Tourism Economics (società di proprietà della Oxford Economics Company) per il primo trimestre del 2023, il tasso di occupazione delle strutture ricettive in Europa è salito di poco meno del 10% (anno/anno), i ricavi per stanza disponibile sono aumentati più del 20% e la domanda di affitti a breve termine, in crescita in tutti i paesi della regione rispetto allo scorso anno, ha superato del 14% i livelli registrati nel 2019.

Il tassello mancante per la piena ripresa del settore in Europa è quello del turismo internazionale. A fine marzo di quest’anno il volume dei turisti in arrivo nel Vecchio continente era ancora attorno all’80% rispetto ai livelli pre-pandemia, ma la decisione del Governo cinese di riaprire al turismo, presa a inizio anno, promettere di dare una spinta all’intero comparto. Il turismo cinese, infatti, con i suoi 155 milioni di persone e una spesa annua di 250 miliardi di dollari, a livello globale e solo nel 2019, rappresenta uno dei driver di crescita più importanti.

I dati raccolti dagli analisti di Morningstar, sulla base dei numeri riportati dalle aziende del settore turismo coperte dalla loro analisi, sono altrettanto positivi: “La crescita della spesa in servizi è stata uno dei fattori che ha contribuito a far salire il tasso di occupazione degli hotel e delle compagnie di crociera. Per queste ultime, il tasso di crescita nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stato del 18% e ha portato l’industria al 93% dei livelli registrati nel 2019. Le tariffe medie giornaliere delle strutture alberghiere sono aumentate del 10% (relativamente al primo trimestre, anno su anno) salendo al 112% rispetto ai valori pre-pandemia”, dice Dan Wasiolek, Senior Equity Analyst di Morningstar.

Le valutazioni di mercato
Sulla spinta prodotta da questi dati, le valutazioni di mercato delle aziende del settore quotate in Borsa sono salite in maniera significativa: da inizio anno l’indice Morningstar Global Travel Services ha guadagnato il 35,7% (in euro, al 30/06/2023), sovraperformando i mercati globali di circa 26 punti percentuali.

Nonostante l’ottima performance, più del 50% dei titoli del comparto coperti dagli analisti di Morningstar continua a essere valutato con un rating pari a 4 o 5 stelle e le previsioni di Morningstar lasciano presagire la possibilità che le valutazioni di mercato salgano ancora. “La rimozione delle restrizioni ai viaggi decisa dal Governo cinese, insieme alla maggiore flessibilità offerta da molte aziende nel poter lavorare da remoto e al rinnovato desiderio delle famiglie di viaggiare, faranno da traino alla futura crescita del settore. Le nostre aspettative per la fine del 2023 sono per una crescita media del fatturato del 12% per le strutture alberghiere, attorno al 5% per le agenzie viaggio online e del 65% per le compagnie da crociera”, conclude Wasiolek.  

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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