Come ci ha insegnato il padre della Moderna teoria di portafoglio, nonché premio Nobel Harry Markowitz, scomparso lo scorso 22 giugno, più un portafoglio finanziario è composto da titoli di natura diversa, più in generale si abbassa il grado di rischio.
L’asset allocation, infatti, non deve essere giudicata solo dalle performance, ma anche dall’equilibrio che riesce a trovare tra rischio e rendimento nel lungo periodo. Un rapporto che, per sua natura, è precario e mutevole e che perciò deve essere continuamente ricercato tramite l’attività di ribilanciamento degli investimenti.
Più semplice a dirsi che a farsi. Dati alla mano, diversificare la propria allocazione di capitale sta diventando sempre più difficile.
L’anno passato abbiamo assistito a un crollo generalizzato di quasi tutti gli investimenti, siano stati essi azionari od obbligazionari, e in parte questa monodirezionalità ha continuato anche nella prima metà del 2023. Insomma, non c’è molto da stupirsi se negli ultimi 12 mesi la correlazione tra le varie asset class è salita e in alcuni casi anche di parecchio.
L’analisi
A livello generale, le categorie azionarie e quelle obbligazionarie hanno alzato i loro coefficienti di correlazione, ma la tendenza si nota anche all’interno delle varie asset class.
Basti pensare che il 2021 vedeva ben 28 casi di coefficienti di correlazione negativi. Negli ultimi 12 mesi, invece, non si ha nessuna correlazione negativa. Sostanzialmente, nell’ultimo anno tutte le asset class principali si sono mosse nella stessa direzione.
Emblematico è il caso della correlazione tra la categoria dei fondi obbligazionari diversificati in dollari e quella degli azionari America latina, passata dal -0,13 a tre anni al +0,37 a un anno.
In linea generale, i fondi azionari America latina sono quelli che mostrano la minore correlazione nell’ultimo anno con le altre categorie. L’unica eccezione è rappresentata dal rapporto tra gli azionari America latina e gli obbligazionari corporate in euro, la cui correlazione è diminuita da 0,29 a tre anni a 0,18 a un anno.
I fondi azionari emergenti asiatici, invece, hanno in generale aumentato il loro legame con le altre asset class negli ultimi 12 mesi.
Nella tabella a tre anni (da luglio 2020 a giugno 2023) si hanno invece solo quattro casi di correlazione negativa, che riguardano tutti la categoria dei fondi obbligazionari diversificati in dollari. Da segnalare che tre di queste correlazioni negative sono con categorie azionarie e una con un’altra categoria a reddito fisso: quella degli obbligazionari high-yield in euro.
Guardando le tabelle, anche solo visivamente si nota come le categorie Morningstar, azionarie e obbligazionarie, abbiano in generale aumentato la correlazione tra di loro nell’ultimo anno (per interpretarle si possono seguire i colori: più la casella tende al verde, più la correlazione sarà elevata; al contrario, più la casella tende al rosso, più il coefficiente sarà negativo).
Calcolare il coefficiente di correlazione del proprio portafoglio è un esercizio piuttosto complesso. Per avere un’idea di ordine generale, che comunque può già essere molto utile a evitare eventuali sovrapposizioni, abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione delle 14 principali categorie Morningstar, a uno, tre e cinque anni, aggiornati al 30 giugno 2023.
Le categorie oggetto dell’analisi sono le seguenti (i numeri corrispondono a quelli che appaiono nelle tabelle):
- Obbligazionari Corporate EUR
- Obbligazionari Governativi EUR
- Obbligazionari High Yield EUR
- Obbligazionari Inflation-Linked EUR
- Obbligazionari Corporate USD
- Obbligazionari High Yield USD
- Obbligazionari Diversificati USD
- Obbligazionari Paesi Emergenti
- Azionari Europa Large Cap Blend
- Azionari Eurozona Large Cap
- Azionari Giappone Large Cap
- Azionari USA Large Cap Blend
- Azionari Asia-Pacifico ex. Giappone
- Azionari America Latina
Il coefficiente di correlazione misura in che modo la performance di uno strumento influenza l’andamento di un altro: varia tra -1 e +1. Un coefficiente pari a 0 indica che non vi è alcuna correlazione tra i due fondi. Un coefficiente pari a 1 segnala che c'è una correlazione positiva perfetta, il che significa che i due strumenti si muovono assieme: se uno sale del 10%, lo fa anche l’altro e viceversa. Ovviamente, in caso di perfetta correlazione negativa (uguale -1) il rapporto è inverso: se il primo sale del 10%, il secondo perde il 10%.
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