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Non di solo BTP vive l’investitore in bond

Per Alessandro Tentori (AXA IM) la fame di titoli di Stato non deve far perdere di vista altre opportunità nell’universo obbligazionario, utili anche a diversificare l’esposizione. La BCE, dice il gestore, potrebbe arrivare a un tasso terminale del 4%.

Valerio Baselli 26/07/2023 | 09:48
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Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Domani, 27 luglio, ci sarà l’ultima riunione della Banca centrale europea prima della pausa estiva. Il mercato si aspetta direi all’unanimità un rialzo di 25 punti base. Sarà l’ultimo? E come gli investitori dovrebbero reagire alla politica monetaria della BCE e a un’eventuale pausa nel rialzo dei saggi?

Ne parliamo oggi con Alessandro Tentori, responsabile investimenti di AXA Investment Managers Italia.

Dunque, Alessandro, partiamo proprio dall’imminente riunione della BCE. Cosa vi aspettate da Francoforte domani e quest’autunno?

Alessandro Tentori: Un rialzo di 25 punti base è pressoché scontato, giustamente, quindi anche noi siamo allineati con questa view. Direi che per il prosieguo dell'anno, non solamente settembre, ma anche le ultime riunioni di quest'anno, c'è in gioco probabilmente un altro rialzo dei tassi. Si parla forse addirittura di un 4% di tasso terminale. Dipenderà molto da che tipo di discussione verrà intavolata dal consiglio direttivo. Cioè, da un lato abbiamo questo rallentamento ciclico che è in corso, è indubbio, però in un contesto economico globale sostenuto, resiliente, gli Stati Uniti ne sono la prova.

Dall'altro lato, invece, un'inflazione che continua un po’ ad affliggere l'economia europea è non solo, un'inflazione persistente, un'inflazione sottostante, frutto anche di un mercato del lavoro che si sta surriscaldando. Quindi, sicuramente due direttrici parzialmente opposte che avranno bisogno di una concertazione, di una coordinazione delle varie politiche economiche molto, molto accurata.

Baselli: L’elevata inflazione e l’atteggiamento da falco da parte delle banche centrali ha fatto riavvicinare gli investitori agli strumenti obbligazionari. In Italia, le ultime aste dei BTP hanno avuto un grande successo. In effetti i rendimenti hanno raggiunto soglie interessanti, a fronte di un rischio relativamente contenuto. In quanto investitori, come giudicate questa opportunità d’investimento?

Tentori: Le obbligazioni statali sicuramente rientrano prepotentemente in gioco non solamente in Italia, ma lo vediamo in tutte le valute. Basti guardare ai Treasury americani e ai Gilts inglesi. Però, anche all'interno dell'universo degli emittenti statali europei, quello che c'è da considerare è che il fatto che il rendimento di un mercato statale passi da sotto l’1% al 4% o più come per il BTP decennale, non vuol dire che tutto a un tratto il discorso della diversificazione non valga più. Quindi va bene avere BTP anche nei nostri portafogli, va bene avere il Bono o il Treasury, però bisogna guardare anche altre tipologie di strumenti e soprattutto l'effetto virtuoso della diversificazione.

Baselli: Allargando un po’ di più l’universo investibile, quali sarebbero i vostri consigli per un investitore che voglia oggi costruirsi un portafoglio obbligazionario? Dove si trovano le opportunità migliori? E in che modo si dovrebbe diversificare?

Tentori: Anche qui, nell’universo fixed-income sono tre le variabili che possono essere utilizzate: da un lato l'indicizzazione all'inflazione sì o no, quindi obbligazioni nominali verso obbligazioni reali. Il rischio di credito, quindi obbligazioni corporate piuttosto che obbligazioni statali. E poi l'asse della duration, quindi quale scadenza utilizzare. Noi preferiamo comunque avere un approccio cauto nel ciclo attuale, con una duration contenuta. Avere una parte del portafoglio investito anche rispetto all'inflazione, è poi sicuramente una parte anche al credito, ma in particolare quello investment grade.

Baselli: Grazie molte ad Alessandro Tentori. Per Morningstar, Valerio Baselli, alla prossima.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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