-Secondo DBRS Morningstar, i maggiori flussi di investimento verso i big italiani dell’energia e delle utilities avrebbero implicazioni positive sui bilanci di queste aziende.
-Anche Piazza Affari potrebbe beneficiarne, dato che energia e utility rappresentano circa il 25% della capitalizzazione complessiva del listino principale.
L’Italia ha incassato l’ok dell’Unione europea alla terza rata del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza e alle modifiche per ottenere la quarta tranche.
Rispetto all’originale, il piano è stato riscritto, modificando 144 progetti dei 349 ancora da raggiungere e sono state inserite le misure finalizzate a conseguire gli obiettivi del REPowerEU, il programma della Commissione europea per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi e affrontare la crisi climatica.
“Pensiamo che il trasferimento di risorse sul REPowerEU, insieme a una proroga delle scadenze, genererebbe un maggior flusso di investimenti verso le aziende italiane in cui il governo ha una partecipazione significativa, come Eni (ENI), Enel (ENEL), Snam (SRG) e Terna (TRN), e permetterebbe un ciclo di investimenti più rapido ed efficiente”, commenta Edoardo Danieli, Assistant Vice President del team European Corporate Credits di DBRS Morningstar, in una nota del 24 luglio. “Questo potrebbe portare a un aumento dei ricavi e dell'EBITDA (margine operativo lordo, Ndr) di queste imprese, con conseguenti implicazioni positive sul credito”.
Gli effetti positivi potrebbero riguardare non solo il credito, ma anche i corsi azionari dei big dell’energia e delle utilities e l’intero listino di Piazza Affari, dal momento che questi settori rappresentano circa il 25% della capitalizzazione complessiva del FTSE Mib.
Dal PNRR al REPowerEU
Fino ad oggi, le principali aziende italiane dei settori dell'energia e delle utility si sono aggiudicate solo una parte dei fondi del PNRR. “Tra le entità italiane in cui il governo ha una partecipazione significativa, Terna ed Enel hanno ottenuto la quota più importante dei fondi, rispettivamente per un miliardo e 3,5 miliardi di euro”, aggiunge Danieli.
Si tratta, comunque, di somme contenute se paragonate con quanto è stato destinato ad altri settori. I principali investimenti legati al PNRR, infatti, si sono concentrati sulle infrastrutture di trasporto (15 miliardi di euro per strade, ferrovie, linee metropolitane, ecc.), e su quelle sociali (8 miliardi di euro), tra cui la ristrutturazione o la costruzione di impianti sportivi e scuole pubbliche. La maggior parte di questi investimenti ha un costo totale inferiore al milione di euro ed è troppo frammentato per attrarre le grandi imprese.
Il REPowerEU è un piano più piccolo rispetto al PNRR e prevede investimenti in sicurezza energetica, rafforzamento e miglioramento delle reti dell’energia, aumento della produzione da fonti rinnovabili e misure per la decarbonizzazione e per sostenere le filiere produttive legate all’energia.
Fari puntati su compagnie energetiche e utility
In sostanza il focus si sposta sull’energia ed entrano in gioco i big del settore in Italia, sui quali c’è da attendersi una maggiore attenzione del mercato finanziario. Ma quali sono le valutazioni delle aziende che potrebbero essere più coinvolte nella realizzazione dei progetti del REPowerEU?
Di seguito ci soffermiamo su quelle coperte dagli analisti azionari di Morningstar, i quali per il momento non hanno commentato gli eventuali sviluppi recenti legati al REPowerEU.
Eni
Morningstar Stock Rating: 3 stelle (al 3 agosto 2023)
Fair Value stimato: 14,90 euro (report di Allen Good del 28 luglio 2023)
“Eni ha registrato un utile netto rettificato nel secondo trimestre di 1,9 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,8 miliardi di un anno prima, in quanto la forte performance del gas a livello mondiale non è stata sufficiente a compensare l'impatto della discesa dei prezzi del petrolio e la debolezza dei margini di raffinazione”, commenta Allen Good, analista di Morningstar, in una nota del 28 luglio 2023.
L’analista spiega anche che i piani della compagnia energetica per azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2050 sono focalizzati sugli investimenti in business low-carbon, ma le attività sugli idrocarburi rimarranno la principale fonte di utili nel prossimo decennio e “comanderanno la maggior parte degli investimenti”.
Per la traiettoria net-zero, la società ha impegnato il 25% della sua spesa in conto capitale in progetti di decarbonizzazione, economia circolare e rinnovabili, comprese le bioraffinerie.
Enel
Morningstar Stock Rating: 4 stelle (al 3 agosto 2023)
Fair value stimato: 7,50 euro (report di Tancrede Fulop del 26 luglio 2023)
“Enel ha pubblicato risultati del primo semestre superiori al consensus compilato dalla società e ha confermato le sue previsioni per il 2023”, ha detto Tancrede Fulop, analista di Morningstar, in una nota del 26 luglio. “L'EBITDA ordinario del primo semestre è aumentato del 29% a 10,7 miliardi di euro. Nel solo secondo trimestre, è cresciuto del 38%, in accelerazione rispetto al primo. L'utile netto è aumentato del 56% a 3,28 miliardi di euro, superando il consensus dell'11%”.
Per quanto riguarda i progetti nelle rinnovabili, gli analisti di Morningstar apprezzano la strategia che mira a potenziare la capacità degli impianti solari, eolici e delle batterie di 19 gigawatt entro il 2025. A fine 2022, Enel disponeva di 54 gigawatt di capacità rinnovabile installata inclusa quella idroelettrica, la più alta tra le utilities europee. Grazie alla maggiore produzione da fonti alternative, l'azienda intende abbassare il costo dell'energia venduta.
“La dismissione delle centrali a carbone e l'accelerazione sulle rinnovabili aumenterà il ritorno sul capitale e ridurrà la volatilità degli utili grazie, in particolare a una minore esposizione alle fluttuazioni delle materie prime e agli elevati costi della CO2 in Europa”, conclude Fulop.
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