Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Siamo ormai entrati da qualche settimana nel secondo semestre dell’anno, dopo che la prima parte del 2023 si è chiusa non senza diverse sorprese: su tutte, sicuramente la solidità dei mercati finanziari internazionali.
Ecco, oggi ho il piacere di trovarmi in compagnia di Monica Defend, responsabile dell’Amundi Institute, proprio per capire se potremo ritrovare tale solidità anche nel secondo semestre, oppure se sia necessario operare all’insegna della prudenza.
Monica, tra gennaio e giugno lo S&P 500 è salito del 17%, il Nasdaq addirittura del 40%, Borsa Italiana del 21%. Innanzitutto, vi aspettavate dei rendimenti di questo livello?
Monica Defend: Noi ci eravamo sentiti a inizio anno e i rendimenti a doppia cifra sinceramente non erano nel nostro radar. Ci aspettavamo un anno a due velocità, ma dove la parte più fredda sarebbe stata nella prima parte dell'anno con una ripresa nella seconda. Così, purtroppo non è stato, purtroppo perché la nostra raccomandazione era quella di essere cauti nell'esposizione alle attività rischiose.
Baselli: La situazione generale è ancora molto complessa: la guerra in Ucraina è ancora in corso, l’inflazione si sta rivelando più duratura di quanto ci si aspettava, le politiche monetarie delle principali banche centrali sono state molto aggressive, anche se forse si è arrivati alla fine di ciclo di inasprimento. Cosa vi aspettate per i prossimi sei mesi? E che cosa è cambiato rispetto alla vostra visione di inizio anno?
Defend: Rispetto alla nostra visione di inizio anno, c’è stato un miglioramento dell'economia europea che poi si è riflesso anche sui mercati finanziari, perché quella che pensavamo essere una crisi legata all'energia di fatto è stata risolta in tempi brevi. Le banche centrali, noi pensavamo si sarebbero fermate nella prima parte dell'anno, ma adesso si fermeranno nella seconda. Secondo noi la banca centrale americana e la Banca centrale europea oramai sono in prossimità del limite della loro politica sui tassi.
La Cina è un po’ più lenta rispetto a quanto ci aspettavamo. In particolare, i dati di aprile e maggio sono stati non soddisfacenti e questo richiederà un intervento relativamente importante da parte delle autorità di politica monetaria e fiscale. Per cui, sinceramente, nella seconda metà dell'anno siamo un po’ più preoccupati su quello che è il ciclo degli utili aziendali, che sono stati una sorpresa positiva nella prima parte dell'anno. Banche centrali che sono arrivate a destinazione per quanto riguarda America ed Europa sul ciclo dei tassi e quindi un'inflazione che poi progressivamente si modera.
Baselli: Recentemente Amundi ha stilato l’elenco delle proprie principali convinzioni relative ai mercati finanziari per il secondo semestre. Ci dice le tre più importanti secondo lei?
Defend: Sicuramente i mercati emergenti in tutto lo spettro, azioni e obbligazioni in valuta locale e valuta forte, perché le banche centrali nei Paesi emergenti stanno già pensando di girare e quindi cominciare a implementare delle politiche più accomodanti. Poi è vero che la Cina sta rallentando, ma ci sono dei Paesi che stanno andando molto bene: l'Indonesia, l'India ma anche il Brasile.
Quindi sicuramente i mercati emergenti a tutto spettro come area di interesse, con inflazione che progressivamente si modera, crescita economica che si raffredda e banche centrali nei Paesi sviluppati oramai al limite nella loro politica restrittiva per quanto riguarda il rialzo dei tassi, sicuramente le obbligazioni e quindi progressivamente un sovrappeso di duration.
E poi forse la terza, una scelta più di medio-lungo termine, con un'inflazione che è vero che si sta moderando, ma che rimarrà comunque al di sopra di quelli che sono gli obiettivi delle banche centrali, e una transizione energetica che, seppur a singhiozzo, andrà avanti: le materie prime.
Baselli: Perfetto. Grazie molte a Monica Defend. Per Morningstar, Valerio Baselli, alla prossima.
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