STMicroelectronics
STM ha guadagnato il 45% circa da inizio anno (al 2 agosto 2023 in euro), sovraperformando il mercato azionario italiano di oltre 20 punti percentuali e quello europeo di quasi 35. Il titolo, però, continua a essere scambiato a un tasso di sconto del 20% dopo che gli analisti di Morningstar hanno alzato il fair value da 55 a 60 euro in seguito ai risultati riportati dal gruppo nel secondo trimestre.
“I ricavi sono saliti del 2% rispetto al primo trimestre e del 13% rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre sul fronte della redditività, l’azienda stima per fine anno un gross margin del 48%, nonostante l’effetto negativo del sottoutilizzo dei centri produttivi, a dimostrazione che i margini di profitto sono ora a un livello strutturalmente più alto rispetto al passato”, dice Brian Colello, Sector Director di Morningstar “Riconosciamo a STM un Moat nella misura di Medio, per via del forte potere di determinazione dei prezzi che deriva da asset intangibili, come i suoi brevetti e il valore del suo marchio, e del potere contrattuale che riesce ad esercitare sui suoi clienti, per i quali produce soluzioni ad-hoc che vengono applicate ai loro prodotti. Inoltre, giudichiamo positivamente il suo forte posizionamento nel settore dell’automotive, frutto anche della joint venture con Sanan Optoelettronica, che a nostro avviso rappresenterà il principale driver della crescita futura” (report aggiornato al 27 luglio 2023).
Gli investitori devono tenere in considerazione il fatto che i conti dell'azienda sono influenzati dalle fluttuazioni del tasso di cambio euro/dollaro, dato che l’89% dei ricavi di STM è denominato in dollari e il 60% dei costi operativi è in euro.
Stellantis
Stellantis ha guadagnato il 45% da inizio anno (al 2 agosto 2023 in euro) ma, nonostante abbia sovraperformato il mercato italiano di oltre 20 percentuali, paga un forte ritardo nei confronti dell’indice Morningstar dei produttori globali di auto e resta scambiato a un tasso di sconto di circa il 55% rispetto al fair value di 43 dollari (report aggiornato al 27 luglio 2023).
Nel primo semestre l’azienda ha registrato un aumento dei ricavi del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, superando il consensus del mercato di 2 punti percentuali, mentre il margine operativo è salito al 14,4% (rispetto al 14,1% del primo semestre del 2022).
Nonostante lo sfavorevole andamento del tasso di cambio, della carenza di chip e delle interruzioni logistiche, i conti dell’azienda sono migliorati grazie alla crescita dei prezzi di vendita e dei volumi di produzione e a un mix di prodotti che ha premiato quelli a maggiore valore aggiunto.
Stellantis ha avviato un programma di buy-back. Ha riacquistato azioni per 0,7 miliardi di euro durante il primo semestre e prevede di completare il programma di riacquisto da 1,5 miliardi di euro entro la fine del 2023. Il management ha ribadito le guidance per il 2023 confermando i segnali di miglioramento sul fronte delle forniture di chip e le sue aspettative di condizioni economiche stabili.
Gli analisti di Morningstar sono convinti che il mercato non valutai adeguatamente le potenziali sinergie tra Peugeot e Fiat Chrysler e, sebbene considerino troppo ottimistici i target fissati dall’azienda, stimano per i prossimi cinque anni un progresso medio del fatturato del 2% e un margine operativo attorno al 10%, ben al sopra del valore medio riportato negli ultimi 8 anni.
Accor
ll titolo Accor ha guadagnato il 46% da inizio anno (al 2 agosto 2023 in euro), sovraperformando l’indice Morningstar Europe Large-Mid cap di oltre 20 punti percentuali, ma continua a essere scontato del 20% rispetto al fair value di 41,50 euro (report aggiornato al 31 luglio 2023).
I dati del primo semestre hanno mostrato un’espansione del margine Ebitda al 18,6%, dall’11,9% dello stesso periodo dello scorso anno, spinta dalla crescita della domanda di viaggi. Gli analisti sono fiduciosi sulle prospettive di crescita dell’azienda francese che, a loro avviso, è in grado di capitalizzare a proprio favore anche dei fattori strutturali del settore del turismo in Europa. “Gli europei hanno un forte desiderio di viaggiare, come dimostra il tasso medio di occupazione alberghiera a lungo termine (dal 1995-2019) superiore a quello statunitense, e Accor è ben posizionata per sfruttare a proprio favore la ripresa della domanda di viaggi in Europa, considerato che circa il 60% dei suoi hotel si trova nella regione. Inoltre, a favore dell’azienda gioca anche una forte capacità di determinazione dei prezzi, come dimostra il fatto che le sue tariffe in Europa sono superiori del 2% rispetto alla media del settore”, dice Dan Wasiolek, analista azionario di Morningstar.
Nei prossimi cinque anni, gli analisti prevedono una crescita del numero delle stanze di Accor superiore alla media del settore per via della sua maggiore esposizione al segmento luxury, e stimano un ulteriore espansione del margine Ebitda sopra quota 20%.
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