Piazza Affari è in pesante ribasso a metà giornata di martedì 8 agosto, con l’indice FTSE Mib che perde circa il 2,4% affossato dai titoli bancari, dopo che il governo italiano ha annunciato a sorpresa una tassa sugli extra profitti.
Al giro di boa della seduta, sono in forte ribasso tutti i principali istituti di credito. Intesa Sanpaolo (ISP) perde oltre l’8%, Unicredit (UCG) quasi il 7%. Sono in pesante rosso anche BPER (BPE) e Monte dei Paschi di Siena (BMPS) che hanno toccato cali superiori al -9% e Finecobank (FBK -8,44%, tutti i dati sono di Borsa Italiana alle ore 13).
Come si legge sull’agenzia Alliance News, “nella serata di lunedì 7 agosto è arrivato il semaforo verde al ‘prelievo’ sugli extra profitti delle banche, limitato al 2023". La misura, portata in Consiglio dei ministri da Giancarlo Giorgetti (ministro dell’Economia), è stata illustrata in conferenza stampa dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Gli introiti andranno all'aiuto per i mutui prima casa e al taglio delle tasse”, ha spiegato il leader della Lega definendo il provvedimento una "norma di equità sociale". “Non stiamo parlando di qualche manciata di milioni ma - ha sottolineato Salvini - si possono ipotizzare alcuni miliardi”.
Sempre secondo quanto riportato da Alliance News, Salvini ha sottolineato come l'incremento dei tassi da parte della Banca centrale europea abbia “portato a un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese” mentre “non c'è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi, in questo gap, si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche”, ha detto ancora illustrando la norma varata da Palazzo Chigi.
Le prime reazioni
“L'obiettivo è quello di raccogliere oltre 2 miliardi di euro di entrate per finanziare gli sgravi fiscali e il sostegno ai mutui”, si legge in una nota di J.P. Morgan. “Sulla base delle nostre stime preliminari, prevediamo che lo Stato potrebbe incassare oltre 3,5 miliardi di euro di tasse aggiuntive, con un impatto sugli utili di circa il 30% per Intesa Sanpaolo e Banco BPM (BAMI) e di circa il 12% per Unicredit, che è impattato in misura minore in quanto solo il 50% del portafoglio prestiti è in Italia. A nostro avviso, è probabile che il prelievo venga ricalibrato nell'ambito del processo di bilancio a settembre/ottobre, ma l'impatto sugli utili potrebbe rimanere significativo”.
Giorgio Broggi, quantitative analyst di Moneyfarm sottolinea come “l'attenzione del mercato rimane sui dividendi, che saranno probabilmente influenzati negativamente dall'annuncio”. E aggiunge: “È interessante notare che anche le banche francesi e tedesche stanno reagendo male, manifestando la preoccupazione che misure simili possano essere implementate in altre economie europee. In altre parole, non è solo una questione italiana, e sicuramente le banche nel Regno Unito e altrove nell'UE sono attente a valutarne gli sviluppi all’interno dei propri confini”.
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