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Le differenze tra mercati emergenti e di frontiera

Il mondo degli investimenti è vasto e diversificato e queste classificazioni aiutano gli investitori ad orientarsi meglio.

James Gard 05/09/2023 | 09:47
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Brics

I mercati emergenti e di frontiera sono spesso visti dagli investitori come interessanti e rischiosi.

In questo articolo proviamo a definire un universo di investimento che spazia, almeno in ordine alfabetico, dal Brasile al Vietnam.

Organizzazioni come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e le Nazioni Unite possono adottare metodologie leggermente diverse per spiegare in quale fase si trovi un paese nel corso del suo sviluppo economico.

Le definizioni di MSCI sono un punto di partenza per gli investitori. Classificano i paesi in sviluppati, emergenti e di frontiera e declassano e promuovono gli stessi in base a una serie di fattori (non solo il Pil), con cambiamenti che seguono un calendario prestabilito.

Oltre ai dati economici, MSCI esamina le dimensioni e la liquidità del mercato stesso. La liquidità del mercato, come il rischio, definisce un paese: più il paese è avanzato, più il mercato è liquido e viceversa.

Ci sono state delle modifiche recenti?

Nella recente revisione dell’indice, nell’agosto di quest’anno, MSCI ha annunciato 103 nuovi ingressi nell’MSCI Frontier Markets e tre cancellazioni. Le novità più importanti sono l’azienda marocchina Label Vie SA, la croata Adris Grupa e GFH Financial del Bahrein. 

Perché la liquidità è importante?

I gestori dei fondi devono essere in grado di acquistare e vendere azioni e ottenere prezzi equi per entrambe le transazioni. Se le azioni di una società non vengono scambiate per giorni o presentano un ampio spread tra il prezzo di acquisto e quello di vendita, ciò rende più difficile entrare e/o uscire da una posizione.

Durante le fasi di crisi, per le quali sono famosi i mercati emergenti (Turchia, Sri Lanka e Russia ne sono un esempio), i listini possono spesso “bloccarsi”, rendendo difficile ottenere un prezzo di vendita sulle Borse azionarie nazionali. Per ogni investitore che vende, deve esserci qualcuno disposto ad acquistare ciò che possiedi, ma nella fretta di uscire si può correre il rischio che ci siano pochi acquirenti. Anche i mercati possono essere sospesi, proprio come è successo per la Borsa di Mosca nel 2022 dopo l’invasione russa dell’Ucraina. 

Promozioni e retrocessioni

Come nei campionati di calcio, promozioni e retrocessioni non sono eventi isolati: i paesi possono retrocedere allo status di frontiera da quello di mercato emergente, come il Pakistan nel 2021, ma possono anche essere declassati dallo status di paese sviluppato, come è accaduto alla Grecia nel 2013 (che era stata promossa tra le economie sviluppate nel 2001). 

Perché la classificazione è importante?

In linea teorica, gli investitori si assumono un rischio maggiore investendo nei mercati di frontiera piuttosto che in quelli emergenti. Investire in singoli mercati, invece, espone al "rischio paese", specie se gli investitori utilizzano un ETF che replica l’andamento di un indice paese.

I fondi che investono nei mercati emergenti o di frontiera sono in teoria più diversificati. Le difficoltà di un paese potrebbero essere quindi compensate dalla performance straordinaria di un altro, ma in realtà si verificano crisi che riguardano intere regioni e che spingono al ribasso i mercati di molti paesi.

Il caso degli Emirati Arabi Uniti (EAU) ci permette di fare una considerazione importante: il paese è considerato un mercato azionario emergente, ma secondo Morningstar DBRS, S&P e Fitch ha lo stesso rating creditizio del Regno Unito. Per questo motivo vale la pena considerare separatamente le azioni e le obbligazioni di un paese in via di sviluppo.

Non sempre, però, gli investitori vengono ricompensati per essersi assunto il rischio aggiuntivo di investire nei paesi emergenti o di frontiera. Negli ultimi anni, infatti, questi mercati sono rimasti indietro rispetto a quelli sviluppati, e questo è in gran parte dovuto al boom dei tecnologici Usa.

Nuove Frontiere

Il Vietnam è un forte candidato a essere promosso a mercato emergente (se ne discute da diversi anni).

Lo stesso Vietnam ha fissato per il 2025 l’obiettivo di diventare un mercato emergente, ma permangono preoccupazioni sulle restrizioni alla proprietà straniera delle azioni. L'Arabia Saudita, che è stata invitata a far parte del gruppo "BRIC-plus", è ora un mercato di frontiera. Dobbiamo aspettarci a breve la sua promozione tra gli emergenti come è stato per gli Emirati Arabi Uniti e per il Qatar? Solo il tempo potrà dircelo.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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James Gard  Editor di Morningstar

 

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