L'innovazione cinese è viva e vegeta

Nonostante le difficoltà del mercato, Catherine Yeung di Fidelity sostiene che in Cina ci siano molte opportunità di investimento.

Sunniva Kolostyak 06/09/2023 | 09:54
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Sunniva Kolostyak: Benvenuti a Morningstar. I mercati emergenti asiatici stanno vivendo un momento di grande fermento. Oggi mi ha raggiunto Catherine Yeung, Investment Director di Fidelity Asian Values, per parlare delle opportunità di questa regione.

Catherine, grazie mille per essere qui. Vorrei iniziare con le small cap in Asia e in particolare in Cina. Questa regione è stata spesso considerata molto imprenditoriale, ma dopo il periodo Covid e gli interventi del governo, è ancora così?

Catherine Yeung: Sicuramente l'intera regione rimane molto imprenditoriale, soprattutto perché molti governi asiatici si concentrano davvero sull'innovazione e incoraggiano la R&S delle aziende. Se guardiamo alla Cina in particolare, nonostante le preoccupazioni dal punto di vista normativo, le riforme che abbiamo visto un paio di anni fa erano davvero mirate a molte delle aziende più grandi per garantire che le aziende più piccole o i nuovi operatori potessero conquistare alcune quote di mercato. E ancora, in Cina, il governo ha deciso di incoraggiare la ricerca e lo sviluppo, l'innovazione e la scalata della catena del valore. Infatti, se consideriamo settori come quello delle auto, a luglio le esportazioni cinesi hanno superato quelle del Giappone. E dal punto di vista dei veicoli elettrici o del tipo di auto che vengono prodotte, sono molto, molto tecnologiche. Riteniamo quindi che l'innovazione e lo spirito imprenditoriale siano vivi e vegeti.

Kolostyak: Quindi, in questo contesto, ci sono state molte cose che sono successe nell'ultimo anno. Come lavorate per identificare le opportunità? Nei mercati asiatici, cosa cercate in una società in cui investite?

Yeung: Allora, in termini di performance a lungo termine per gli investitori e i clienti, l'importante è assicurarsi di avere un solido processo di investimento e di rispettarlo, indipendentemente dalla fase del ciclo o dalle dinamiche di mercato. Ad esempio, se il mercato è davvero influenzato da società momentum o pro-crescita. Per noi il primo criterio è quello di cercare una buona azienda. Che prodotti e servizi offrite? Vedrò guadagni a lungo termine, utili a lungo termine, quote di mercato a lungo termine? Non voglio sentire storie, ma voglio vedere la redditività effettiva.

Il secondo criterio è la buona gestione. Quindi, siete onesti? Siete competenti? Andiamo indietro e guardiamo ad anni e anni o a tutta la storia che riusciamo a trovare riguardo alla qualità del management, a come trattano il personale in termini di incidenti negli stabilimenti di produzione. Anche il modo in cui hanno ricompensato gli azionisti di minoranza è davvero fondamentale, così come la gestione dei bilanci. E poi, oltre alla buona attività e al buon team di gestione, il criterio finale è il prezzo. Deve essere buono. Deve offrire un margine di sicurezza. E ancora, un mercato come quello asiatico è tutt'altro che una regione omogenea. Puntiamo su ogni tipo di società che rispetta questi tre criteri, indipendentemente dalla fase del ciclo.

Kolostyak: Allora, quali sono gli investimenti che vi hanno dato soddisfazione quest'anno?

Yeung: Sempre in base agli stessi criteri in termini di processo di investimento (un buon team di gestione, un buon prodotto o un buon business e un buon prezzo) stiamo vedendo contributi da tutta la regione. Tuttavia, da punto di vista geografico, l'esposizione del 30%-35% circa ai titoli cinesi, che include Hong Kong e la Cina continentale, ha rappresentato sicuramente un freno. Anche se la selezione dei titoli in Cina è stata molto, molto forte. Anche la sotto ponderazione di mercati come Taiwan e Corea, che sono stati davvero trainati dal ciclo tecnologico, soprattutto per quanto riguarda i chip e i semiconduttori, ha influito negativamente. Ma i singoli titoli di questi Paesi ci hanno premiato.

C’è quindi del buono e del meno buono. Abbiamo un'esposizione del 20% circa all'India e del 14% circa all'Indonesia. Anche in questo caso, si tratta di società che rispondono ai tre criteri che ho menzionato e che si concentrano prevalentemente sul segmento finanziario e su alcuni nomi tra i beni di consumo in Indonesia. Ma anche in questo caso si tratta di un problema di abbondanza al momento. Nonostante i problemi macro, soprattutto in Cina, stiamo ancora trovando alcune società molto interessanti, il cui ROE e la cui qualità sono nettamente superiori al benchmark.

Kolostyak: Catherine, grazie mille. Per Morningstar, sono Sunniva Kolostyak.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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