Nell’ultimo anno, le banche centrali hanno aumentato i tassi in modo aggressivo, facendo entrare i mercati obbligazionari in acque inesplorate.
Ci sono alcune regole che gli investitori obbligazionari possono prendere in considerazione quando navigano in situazioni come quella attuale. Una di queste è rimasta sopita per quasi 15 anni: il concetto di escape velocity (velocità di fuga). Vediamo cosa significa.
L'aumento dei rendimenti obbligazionari riallinea i rischi che gli investitori devono assumere quando scelgono in quali obbligazioni investire. Quando i rendimenti sono bassi, i prezzi delle obbligazioni non sono molto scontati rispetto al valore nominale dell'obbligazione (di fatto l'importo del prestito).
Con un cuscinetto di prezzo più basso, il rischio di perdite in conto capitale, ossia di un calo dei prezzi delle obbligazioni dovuto a un successivo aumento dei tassi di mercato, è elevato. Ciò rende un'obbligazione più sensibile alle variazioni dei tassi di interesse di riferimento, a parità di altre condizioni.
La duration è un modo per esprimere matematicamente questa relazione. Si compone di pochi ingredienti: il valore nominale dell'obbligazione, il tasso cedolare, il tasso d'interesse di riferimento e gli anni alla scadenza. Attualizzando i flussi di cassa alla data odierna, la duration fornisce una misura approssimativa della sensibilità di un'obbligazione alle variazioni dei tassi di interesse, dato il suo rendimento iniziale.
Una buona regola è che ci si può aspettare che un'obbligazione aumenti o diminuisca della sua duration modificata, espressa in anni, per ogni variazione di un punto percentuale in aumento o in diminuzione dei tassi di interesse. Possiamo illustrare questo concetto con un'ipotetica obbligazione plain vanilla da 1.000 euro che scade tra 10 anni e paga una cedola annuale del 4%.
Per la maggior parte degli ultimi 15 anni, gli investitori obbligazionari hanno operato in un ambiente in cui il rendimento era estremamente difficile da trovare - non troppo dissimile dalle prime due righe di questa tabella. Come si evince dalla tabella, i rendimenti più bassi estendono in misura modesta la duration di un'obbligazione, creando un percorso un po' più accidentato per gli investitori obbligazionari.
In questo tipo di situazioni, è quasi sempre vero che la duration di un titolo di Stato di alta qualità è maggiore dello yield-to-maturity (rendimento realizzato se si tenesse fino a scadenza, Ndr), il che significa che gli investitori obbligazionari possono aspettarsi un rendimento nominale negativo quando i tassi aumentano. Prendiamo l'esempio di un'obbligazione quotata alla pari, che si trova nella seconda riga della tabella qui sopra. Se i tassi salgono dopo l'acquisto dell'obbligazione, il calo del prezzo supera la cedola e l'investitore perde denaro.
Una bella seccatura, vero? Ma quando i tassi d'interesse iniziano a salire, non è più così. I rendimenti salgono e i prezzi delle obbligazioni scendono. In determinate condizioni, i rendimenti possono addirittura superare la duration. È qui che entra in gioco la “velocità di fuga” e le cose iniziano a farsi davvero curiose.
Come funziona?
Prendiamo l'esempio dell'obbligazione nell’ultima riga della tabella precedente. Se i tassi sono al 10% invece che al 4%, il prezzo del bond è 631 euro invece di 1.000 dollari. Se i tassi aumentano di un punto percentuale, il bond nell’esempio, che ha una duration di 7,2 anni, perderà circa il 7,2% del suo valore, il che non è certo divertente. Tuttavia, l'investitore ha ancora un margine di sicurezza: 631 euro sono molti meno di 1.000. Inoltre, può contare sulla stessa somma in cedole e un anno in meno dalla scadenza dell'obbligazione.
Tenendo conto di tutti questi fattori, si può prevedere che nell'arco di un anno solare gli ingranaggi della matematica obbligazionaria ribalteranno il calo iniziale del prezzo e l'investitore si ritroverà con un rendimento nominale positivo del 3,3%. Questo calcolo vale per l'intera durata dell'obbligazione, il che significa che i tassi possono salire fino a quasi il 19% e l'investitore otterrà comunque un rendimento positivo.
Negli Stati Uniti, nell’attuale contesto dei tassi di interesse, la velocità di fuga indica che le obbligazioni a breve termine sono a sconto. Gli investitori sono fuggiti in massa da questa classe di attivi, svuotando questo segmento del mercato obbligazionario a favore di una serie di strumenti a più breve termine come i fondi monetari, che hanno rendimenti ancora più elevati, e le obbligazioni con un orizzonte temporale più lungo, che offrono maggiori certezze.
Non è difficile capire perché. Nel frattempo, gli strumenti di liquidità sono ancora più a sconto rispetto alle obbligazioni a breve termine, fornendo tutto il reddito di cui alcuni investitori hanno bisogno per soddisfare gli obiettivi a breve termine.
L’articolo è un adattamento di quello uscito sul sito Morningstar.com, ma le tabelle sono utili per tutti gli investitori in obbligazioni.
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