- Perché Morningstar è più ottimista del consensus sulla crescita della quota di mercato delle auto elettriche.
- Cosa insegnano le esperienze di Cina e Norvegia.
- Quali le previsioni per Cina, Europa e Stati Uniti.
Le auto elettriche hanno ancora energia per correre? Nel 2022 le autovetture a batteria hanno quasi raddoppiato la loro quota di mercato, passando dal 6% al 10%. A trainare il settore sono state le immatricolazioni in Cina, in cui gli electric vehicle (EV) hanno rappresentato il 30% delle nuove vendite lo scorso anno.
Il 2023, però, ha segnato la fine dei sussidi da parte del governo di Pechino. Il mercato si interroga ora sulle prospettive future dell’industria, ma gli analisti di Morningstar restano fiduciosi che il trend di crescita sia lontano dall’essersi esaurito e prevedono che entro il 2030 gli EV rappresenteranno il 40% delle vendite a livello globale, una percentuale più alta di quella del consensus che è ferma al 35%. “Anche se il prezzo di vendita delle auto elettriche continuerà a essere più alto rispetto a quelle a combustione interna per la maggior parte dei segmenti di auto, prevediamo che il calo del costo legato alle batterie sarà uno dei principali fattori che contribuirà a realizzare la parità di costo totale di proprietà (relativo al periodo complessivo di possesso dell’auto) nei prossimi due anni, tra auto elettriche e a combustione interna. Inoltre, le preoccupazioni circa la funzionalità degli EV si stanno attenuando man mano che questi veicoli aumentano la propria autonomia di viaggio, i tempi di ricarica delle batterie sono diminuiti e anche la diffusione di punti di ricarica è in rapida espansione in tutto il mondo. Questo, a nostro avviso, determinerà un aumento delle vendite di EV anche senza la presenza di sussidi governativi”, dice Seth Goldstein, Equity Strategist di Morningstar.
Diversamente dalle previsioni del consensus, gli analisti di Morningstar non credono che Europa e Cina saranno le uniche regioni in cui si registrerà una forte azione dei veicoli elettrici, ma vedono buone prospettive di crescita anche in Canada, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.
Figura 1: Le previsioni di Morningstar vs Consensus
Cosa insegnano Norvegia e Cina
A suffragare le tesi ottimistiche degli analisti di Morningstar ci sono i casi di Norvegia e Cina, gli unici due paesi al mondo in cui i veicoli elettrici hanno raggiunto il mercato di massa.
Nel paese scandinavo, dove le vendite di EV hanno rappresentato oltre il 79% del totale delle auto vendute nel 2022, il Governo aveva inizialmente incentivato l’acquisto di veicoli elettrici attraverso l’offerta di esenzioni fiscali. Ma nonostante questi sussidi fossero in vigore già nel 2001, l’interesse dei norvegesi è salito quando Tesla è entrata sul mercato nel 2013 con alcuni dei primi modelli a più lunga autonomia, come testimonia il balzo della quota delle vendite di EV nel paese dal 6% del 2013 al 17% del 2015. E solo in seguito alla costruzione di una rete di ricarica rapida sulle autostrade e in tutte le città, la quota di mercato dei veicoli elettrici ha iniziato a crescere in maniera significata è non si è più fermata.
Discorso analogo vale per la Cina, cha ha iniziato a offrire ingenti sussidi federali per l’acquisto di veicoli elettrici a partire dal 2014, in alcuni casi fino al 60% del prezzo di vendita, ma che ha visto salire la quota di mercato delle EV solo quando il paese ha completato la rete di ricarica autostradale. Nel 2022 le vetture elettriche hanno rappresentato il 19% delle nuove immatricolazioni (dal 5% dell’anno precedente) e nel 2023 le vendite crescono ancora. Secondo gli analisti di Morningstar, perché le auto elettriche entrino nel mercato di massa devono realizzarsi tutte e tre le condizioni: parità di costo con i veicoli tradizionali (per l’intera durata del possesso dell’auto), parità di km di autonomia e disponibilità di punti di ricarica.
“Per questi motivi prevediamo che la Cina continuerà a essere il leader globale nelle vendite di veicoli elettrici anche nei prossimi anni raggiungendo una quota di mercato del 60% entro il 2030. In Europa, la percentuale di vendite di EV passerà dal 12% del 2022 al 50% entro la fine di questo decennio. A sostenere le vendite, oltre ai sussidi governativi, sarà anche la costruzione della ‘Trans-European road network’, una rete di stazioni di ricarica per auto elettriche situate nelle autostrade europee a distanza di 60 km le une dalle altre. Stimiamo che la rete potrà contare su circa 1,5 milioni di punti di ricarica entro il 2030 e ci aspettiamo che questo rappresenti un forte driver alla crescita del mercato delle EV in Europa. Per gli Stati Uniti, invece, stimiamo un ritmo di crescita più lento. Entro il 2030 la quota di mercato arriverà al 40%, dal 5% del 2022, e questo grazie ai sussidi previsti nell’Inflation Reduction Act, che dureranno fino al 2032, e dagli investimenti stanziati nel decreto Infrastructure bill del 2021 che prevede il finanziamento di 500.000 punti di ricarica lungo le autostrade degli Stati Uniti”, conclude Goldstein.
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