Leonardo brilla come uno dei pochi titoli “blockbuster” del 2023 per gli investitori di Piazza Affari. A tenerlo sotto i riflettori del mercato sono i numeri sia delle performance in Borsa sia della crescita aziendale. Le quotazioni hanno infatti appena ritoccato i massimi degli ultimi sette anni, per un bilancio rialzista impressionante grazie al +74% raggiunto da inizio anno e all’oltre +90% negli ultimi 12 mesi. La sua anima di titolo di alta tecnologia, con sede in Italia e presenza internazionale, attivo nell'industria aerospaziale, della difesa e della sicurezza, lo tiene al centro del mirino dei compratori in un contesto globale in cui, da tempo, le tensioni geopolitiche e militari internazionali continuano a infiammare la scena.
La forza dei prezzi
Per capire la forza del trend rialzista di Leonardo è utile osservare la sua performance in Borsa rispetto agli altri titoli più importanti presenti sul listino italiano e a livello europeo. Da inizio anno ha messo a segno un rialzo quasi tre volte più grande di quello segnato dal paniere delle big cap italiane. Inoltre, se si prendono le 600 società più importanti quotate sui listini europei, Leonardo risulta essere il quinto miglior titolo a livello di guadagni assoluti.
Business in fermento
Mentre gli investitori premiano il titolo a Piazza Affari, il gruppo guidato dall'amministratore delegato Roberto Cingolani si mostra molto dinamico sul fronte dello sviluppo del business a livello internazionale. Leonardo ha infatti comunicato che sarà presente in Corea del Sud ad Adex 2023, l’importante Salone internazionale dell'aerospazio e della difesa di Seoul. Un appuntamento fondamentale per la società visto che Leonardo è uno dei principali partner elicotteristici della Corea.
Nell’attesa di questo evento, notizie positive arrivano dalla controllata Leonardo Drs. La società attiva nell’elettronica per la difesa ha testato con successo, di fronte a responsabili dell'esercito statunitense, la sua tecnologia On Board Vehicle Power (OBVP) per fornire energia elettrica a supporto di sistemi di armamento montati su veicoli. Come spiegato in una nota di stampa, il sistema ha dimostrato di poter aumentare l'agilità sul campo di battaglia, ridurre i costi logistici di dispiegamento e migliorare la prontezza della missione senza alcun impatto sulla funzionalità del veicolo. Ma le novità su Leonardo Drs non finiscono qui.
Dal 27 dicembre prossimo non sarà più quotata al listino di Tel Aviv, dove ha debuttato a novembre 2022 per effetto della fusione con l’israeliana Rada Electronics. Le azioni della controllata di Leonardo resteranno negoziabili solo al Nasdaq, dove hanno fatto vedere una performance di oltre il +34% finora nel 2023. Da non dimenticare che l’appuntamento con la trimestrale di Leonardo Drs è per il 2 novembre. Il mercato, sulla base della guidance aggiornate per il 2023, si attende che la controllata di Leonardo comunichi ricavi fino a 2,8 miliardi di dollari e un Ebitda rettificato fino a 328 milioni.
Crescono le attese per la trimestrale
Se dunque il 2 novembre è attesa la trimestrale della controllata Drs, ancora più attenzione desteranno i numeri societari della capogruppo Leonardo relativi ai primi nove mesi dell’anno, che saranno diffusi il 9 novembre.
Gli analisti stanno già facendo a gara nel prevedere i risultati, attesi forti, e di conseguenza ad aggiornare i target price sul titolo. Tra gli ultimi che si sono appena espressi sul titolo spicca Morgan Stanley. La banca d’affari ha alzato da 11,2 a 15,2 euro il prezzo obiettivo su Leonardo, confermando la raccomandazione “equal-weight”. "Non cambiamo le nostre stime, ma aumentiamo il nostro target price per riflettere multipli più' alti nella nostra somma delle parti e un minor costo medio ponderato del capitale", hanno scritto gli analisti.
E proprio in vista della pubblicazione dei dati sui primi nove mesi del 2023, Mediobanca Securities ha confermato il rating “outperform” su Leonardo. Gli analisti si aspettano nuovi ordini per 13 miliardi di euro, in crescita dell’11% anno su anno, con un contributo del terzo trimestre pari a 4,4 miliardi. I ricavi sono previsti in crescita del 3% su base annua, a quota 10,2 miliardi, e un Ebitda a 628 milioni in scia alla solida performance dei settori “elicotteri ed elettronica” e alla flessione delle “aerostrutture”. Inoltre, l’utile netto è visto a 279 milioni di euro e l''indebitamento netto a 3,7 miliardi di euro, a fronte dei 4,4 miliardi registrati nello stesso periodo del 2022.
Rialzi di target
È indubbio che sul titolo Leonardo prevalga ancora in maniera netta un orientamento ottimista per le quotazioni. Il consenso aggiornato di Bloomberg evidenzia 12 Buy, 5 Hold, 1 Sell, per un target price medio 14,75 euro. In questo contesto favorevole, diversi uffici studi hanno rialzato i target price negli ultimi giorni. Deutsche Bank ha elevato il prezzo obiettivo di Leonardo a 15,1 euro da 13,7 euro, confermando il rating “buy”, mentre Banca Akros ha alzato il target price da 16 a 18 euro, reiterando anche in questo caso la raccomandazione “buy.”. Rialzo del prezzo obiettivo, da 14 a 15 euro, anche per Websim, che ha dichiarato di aspettarsi che il forte "momentum" del primo semestre sia continuato anche nel terzo periodo.
Privatizzazione all’orizzonte?
AL di fuori del tema dei risultati trimestrali, è vivo il tema di cosa farà lo Stato della partecipazione in Leonardo. In effetti, diverse settimane fa il ministro Giorgetti, durante la conferenza stampa post Cdm, ha chiarito che in futuro lo Stato non intende svolgere solo il ruolo di acquirente. Riguardo alle privatizzazioni, infatti, il ministro ha affermato che "potrebbero esserci partecipazioni da cui è necessario disinvestire". Secondo alcuni organi di stampa, il riferimento più immediato riguarda il caso di Banca Mps, in cui il Mef detiene il 64% del capitale. Equita Sim ha evidenziato che tra le partecipazioni direttamente possedute dal Mef spicca anche il 30,2% di Leonardo per un valore di oltre 2,3 miliardi. Un tesoretto che grazie al rally del titolo negli ultimi 12 mesi ha visto quasi raddoppiare il valore della partecipazione dello Stato italiano.
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