Il 23 ottobre, Chevron ha annunciato l'intenzione di acquisire Hess per 171 dollari per azione, ovvero 53 miliardi di dollari. L’accordo prevede il pagamento in azioni, 1,025 azioni Chevron per ogni azione Hess (basato sul prezzo di chiusura di Chevron del 20 ottobre). Con l’acquisizione di Hess, Chevron guadagna una esposizione significativa al petrolio della Guyana e al Bakken, il petrolio racchiuso in uno strato roccioso compreso tra gli stati americani del Montana, del Dakota del Nord e del Sud e la regione canadese di Saskatchewanche, nonché posizioni minori nel Golfo del Messico e nel business del gas naturale nel Sud-est asiatico. Gli asset in Guyana sono i più attraenti del gruppo e probabilmente anche quelli che hanno convinto Chevron a raggiungere il deal poiché aggiungono una fonte di crescita a lungo termine che mancava all’azienda.
Il valore dell’operazione implica un prezzo del petrolio a lungo termine di circa 80 dollari al barile: caro, ma non irragionevole. Detto questo, lascia meno spazio a prezzi più bassi della materia prima e fa maggiore affidamento sul futuro successo esplorativo della Guyana. Nonostante il premio con cui sono state pagate le azioni di Hess, non modificheremo la nostra stima del fair value di Chevron dopo aver incorporato nella nostra valutazione gli effetti dell'acquisizione, dei prezzi del petrolio più elevati rispetto al nostro ultimo aggiornamento e del valore delle sinergie tra le due aziende. Sulla base del rapporto di cambio e della nostra stima del fair value di Chevron, pari a 172 dollari, la nostra valutazione di Hess sale a 176 dollari per azione.
L'effetto sulla redditività
L’accordo peserà sul rendimento del capitale investito di Chevron, se teniamo conto dell’aumento del valore degli asset e della probabile vendita di attività ad alto rendimento. Questo significa che la società non sarà in grado di raggiungere il suo obiettivo di un ritorno del capitale superiore al 12%, anche se dovrebbe comunque fornire un rendimento a due cifre. Ciononostante, la nostra valutazione sull’Economic moat dell’azienda (pari a Medio) rimane intatta, dato che la minor redditività di cui abbiamo parlato prima sarà compensata dall’aggiunta degli asset di Hess che posseggono un Moat, in particolare quelli in Guyana. Questo elemento rafforza la nostra fiducia che Chevron sarà in grado di fornire una elevata redditività del capitale nel corso del prossimo decennio.
In Guyana, Chevron si aggiudica la partecipazione del 30% di Hess in un sito che produce circa 110mila barili al giorno boe/giorno e circa 10-12 pozzi esplorativi previsti per 2024. Relativamente alla esposizione al Bakken, invece, l’azienda aggiunge circa 180 milioni di barili al giorno e le attività midstream integrate di Hess. Gli altri asset sono molto più piccoli, con una produzione di gas pari a soli 30 milioni di barili al giorno nel Golfo del Messico e 65 milioni di barili al giorno in Malesia. Tuttavia, è improbabile che Chevron mantenga tutti questi asset nel lungo termine. Il management prevede di migliorare il portafoglio del gruppo e di generare 10-15 miliardi di dollari attraverso la vendita di attività entro il 2028.
Chevron si aspetta di raggiungere un miliardo di dollari in sinergie annuali entro un anno dalla chiusura del deal. Si prevede inoltre che l’accordo produrrà un aumento dei flussi di cassa nel 2025 dopo aver raggiunto gli obiettivi sulle sinergie e realizzato l’avvio della quarta FPSO (Floating Production Storage and Offloading, ovvero navi attraverso le quali si realizza la produzione e lo stoccaggio di greggio e gas) in Guyana.
Considerato l'aumento dei flussi di cassa derivante dalla chiusura dell'acquisizione di PDC Energy e la liquidità attesa nel lungo termine da Hess, il management stima di aumentare il dividendo dell'8% nel primo trimestre del 2024 e di portare il piano di buyback a 5 miliardi di dollari a trimestre dopo la chiusura dell'affare.
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